EDITORIA - LA RIVINCITA DI GIANNI MELIDONI CONTRO "IL MESSAGGERO"; CIELI BIGI PER "VERA"; CHE EDICOLA, SEMBRA UNA LIBRERIA.
1 - LA RIVINCITA DI GIANNI MELIDONI
Ieri la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del Messaggero, avverso alla decisione della Corte d'Appello che aveva reintegrato al suo posto di lavoro Gianni Melidoni, redattore dal 1955, capo dei servizi sportivi per 17 anni, poi vice direttore e firma storica del giornale romano.
Nel 1994, dichiarato lo stato di crisi dopo l'avventurosa conduzione dell'accoppiata Sama-Pendinelli, il Messaggero, prepensionò tutti i redattori che avevano compiuto 55 anni, ma per Melidoni "colpevole" di aver lavorato 39 anni, si trattò di un brusco quanto immotivato licenziamento, con la frettolosa convalida del direttore Giulio Anselmi, appena arrivato, e del Comitato di Redazione di allora, che invece di tutelare gli interessi del collega, ne ha avvallato l'assurdo licenziamento.
Assistito dall'avvocato Domenico D'Amati, Gianni Melidoni si appellò contro l'arbitraria decisione che lo aveva escluso in 24 ore, senza preavviso, dal giornale dove era entrato bambino, nel 1948, dedicandogli una vita, e ieri la Cassazione gli ha reso finalmente giustizia, aprendo una strada ai tanti giornalisti sinora discriminati dall'articolo 33 del contratto di lavoro che prevede il collocamento d'autorità in pensione prima del sessantesimo anno.
2 - CIELI BIGI PER "VERA"
Ore inverosimili a "Vera" il mensile femminile della Gruner und Jahr/Mondadori: l'improvviso abbandono della mini-direttrice Marina Bigi (approdata in Conde' Nast per dirigere una delle edizioni specializzate di Vogue) ha aperto il toto-successora. A scatenare i timori delle redattrici e' infatti la possibilita' che a sostituire la Bigi sia Maria Tatsos, attuale direttora dell'altro mensile GUJ/M "Top Girl". Stessa taglia, ma ben altro approccio con la redazione. I due mensili, d'altronde, sono il punto dolente di una casa editrice (la stessa di "Focus") che e' invece una macchina da soldi impressionante. Dietro l'abbandono della Bigi, quasi certamente, i risultati deludenti del faticoso restyiling del mensile che non avrebbe dato i frutti sperati (la testata è finita sotto le 200 mila copie di venduto medio).
3 - CHE EDICOLA, SEMBRA UNA LIBRERIA.
(Da Il Velino, www.ilvelino.it) Record storico di copie vendute del Corriere della sera: martedì, grazie al traino di Susanna Tamaro, il quotidiano milanese è stato acquistato da un milione e duecentomila lettori. Qualche copia in più rispetto a quelle vendute il 12 settembre, il giorno dopo l'attentato alle Torri Gemelle. E il romanzo regalato della Tamaro, Va' dove ti porta il cuore, era già in teoria in tutte le famiglie italiane. Mercoledì ha replicato la Repubblica, regalando un best-seller di Alessandro Baricco insieme col Gattopardo in vendita col quotidiano. Anche qui nuovo record. Continua inarrestabile anche nel 2003 il boom dei giornali trainati dai libri in promozione, operazione inaugurata giusto un anno fa dalla Repubblica e seguita a breve distanza dal Corriere della Sera. Al prezzo di soli 4,90 euro più il prezzo del giornale i due quotidiani più diffusi in Italia hanno nel giro di un anno venduto ben 40 milioni di copie, pescando i titoli nella narrativa mondiale del Novecento. È un'operazione costosa - i libri si presentano in una elegante veste grafica con tanto di copertina e sovracopertina - ma la sua continuazione conferma le analisi dei gestori dei due quotidiani, e cioè si tratta di iniziative che danno cospicui ritorni economici. Con la benedizione degli edicolanti, forse i maggiori beneficiati. E i concorrenti sono pronti a scendere in campo. Con il nuovo anno le edicole saranno sommerse da libri in grado di soddisfare le esigenze e i gusti di ogni genere di lettore: piccoli e grandi, amanti della narrativa e della poesia, della saggistica e della storia, dei fumetti, delle scienze. La libreria si sposta in edicola?
Dagospia.com 15 Gennaio 2003
Ieri la Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso del Messaggero, avverso alla decisione della Corte d'Appello che aveva reintegrato al suo posto di lavoro Gianni Melidoni, redattore dal 1955, capo dei servizi sportivi per 17 anni, poi vice direttore e firma storica del giornale romano.
Nel 1994, dichiarato lo stato di crisi dopo l'avventurosa conduzione dell'accoppiata Sama-Pendinelli, il Messaggero, prepensionò tutti i redattori che avevano compiuto 55 anni, ma per Melidoni "colpevole" di aver lavorato 39 anni, si trattò di un brusco quanto immotivato licenziamento, con la frettolosa convalida del direttore Giulio Anselmi, appena arrivato, e del Comitato di Redazione di allora, che invece di tutelare gli interessi del collega, ne ha avvallato l'assurdo licenziamento.
Assistito dall'avvocato Domenico D'Amati, Gianni Melidoni si appellò contro l'arbitraria decisione che lo aveva escluso in 24 ore, senza preavviso, dal giornale dove era entrato bambino, nel 1948, dedicandogli una vita, e ieri la Cassazione gli ha reso finalmente giustizia, aprendo una strada ai tanti giornalisti sinora discriminati dall'articolo 33 del contratto di lavoro che prevede il collocamento d'autorità in pensione prima del sessantesimo anno.
2 - CIELI BIGI PER "VERA"
Ore inverosimili a "Vera" il mensile femminile della Gruner und Jahr/Mondadori: l'improvviso abbandono della mini-direttrice Marina Bigi (approdata in Conde' Nast per dirigere una delle edizioni specializzate di Vogue) ha aperto il toto-successora. A scatenare i timori delle redattrici e' infatti la possibilita' che a sostituire la Bigi sia Maria Tatsos, attuale direttora dell'altro mensile GUJ/M "Top Girl". Stessa taglia, ma ben altro approccio con la redazione. I due mensili, d'altronde, sono il punto dolente di una casa editrice (la stessa di "Focus") che e' invece una macchina da soldi impressionante. Dietro l'abbandono della Bigi, quasi certamente, i risultati deludenti del faticoso restyiling del mensile che non avrebbe dato i frutti sperati (la testata è finita sotto le 200 mila copie di venduto medio).
3 - CHE EDICOLA, SEMBRA UNA LIBRERIA.
(Da Il Velino, www.ilvelino.it) Record storico di copie vendute del Corriere della sera: martedì, grazie al traino di Susanna Tamaro, il quotidiano milanese è stato acquistato da un milione e duecentomila lettori. Qualche copia in più rispetto a quelle vendute il 12 settembre, il giorno dopo l'attentato alle Torri Gemelle. E il romanzo regalato della Tamaro, Va' dove ti porta il cuore, era già in teoria in tutte le famiglie italiane. Mercoledì ha replicato la Repubblica, regalando un best-seller di Alessandro Baricco insieme col Gattopardo in vendita col quotidiano. Anche qui nuovo record. Continua inarrestabile anche nel 2003 il boom dei giornali trainati dai libri in promozione, operazione inaugurata giusto un anno fa dalla Repubblica e seguita a breve distanza dal Corriere della Sera. Al prezzo di soli 4,90 euro più il prezzo del giornale i due quotidiani più diffusi in Italia hanno nel giro di un anno venduto ben 40 milioni di copie, pescando i titoli nella narrativa mondiale del Novecento. È un'operazione costosa - i libri si presentano in una elegante veste grafica con tanto di copertina e sovracopertina - ma la sua continuazione conferma le analisi dei gestori dei due quotidiani, e cioè si tratta di iniziative che danno cospicui ritorni economici. Con la benedizione degli edicolanti, forse i maggiori beneficiati. E i concorrenti sono pronti a scendere in campo. Con il nuovo anno le edicole saranno sommerse da libri in grado di soddisfare le esigenze e i gusti di ogni genere di lettore: piccoli e grandi, amanti della narrativa e della poesia, della saggistica e della storia, dei fumetti, delle scienze. La libreria si sposta in edicola?
Dagospia.com 15 Gennaio 2003