DAGO BUSINE$$ - INCORNATO DRAGO: ANTENNA TRES SI ALLONTANA; MARANGHI HA VINTO O HA PERSO?; COLANINNO, CAPITALISTICAMENTE DISCRIMINATO; ULIVI ALLA TURCA.
1 - Dragospia.
Non tutte le corride riescono col buco. Dopo aver infilzato, strapagandola, Toro Assicurazioni, Marco Drago, toreador della De Agostini, deve accusare qualche cornata. Si allontana infatti l'acquisto della terza emittente spagnola, Antenna Très. Con Telefonica non riescono a trovare l'accordo sul prezzo di acquisto - a quanto pare salatissimo perché è spuntato un premio di maggioranza.
2 - Ma, Maranghi..
Giuseppe Turani per Affari & Finanza
Ma Maranghi ha vinto o ha perso? Poiché dovrà lasciare Mediobanca, molti dicono che ha perso. Altri, invece, sostengono che la sua battaglia (aspra e durissima) era per difendere Mediobanca che altri istituti volevano inglobare. E in questo ha vinto. Lui se ne andrà, ma Mediobanca resterà autonoma e, anzi, acquisterà persino più indipendenza rispetto ai suoi azionisti forti. Insomma, ha vinto, per alcuni. Per altri, come si è detto, ha perso.
3 - Il reietto Colaninno
da il Riformista.
Che fine ha fatto Roberto Colaninno? È sceso in campo per salvare la Fiat, ma a Torino, tra ni e non so, hanno fatto scadere la sua proposta. Il ragioniere di Mantova ha detto che avrebbe cercato altrove. Lo hanno messo in pista per la Marconi, l'azienda genovese di elettronica della difesa che la British Aerospace vuole chiudere. Ma allo scalatore di Telecom sembra davvero poca cosa. Sta pensando, quindi di proporsi come gran salvatore dell'industria genovese che sta attraversando momenti durissimi. C'è l'Ansaldo, c'è soprattutto Fincantieri, imprese che fanno capo a Finmeccanica e vivono da tempo in un limbo. Visto che il gruppo pubblico si concentra sull'aerospaziale e le tecnologie per la difesa. Tuttavia, anche questo sembra un progetto audace, ma poco praticabile. Il ragioniere di Mantova è liquido, è tra i pochi in Italia che abbia soldi. Allora, perché resta sempre in panchina? Non sa cosa deve fare da grande o siamo di fronte a un caso di discriminazione capitalistica?
4 - Non c'è pace tra gli ulivi
Andrea Greco per la Repubblica
È la globalizzazione, baby. C´era una volta una banca pugliese, anzi la Banca di Credito Cooperativo degli Ulivi, che se ne stava lì, tra le frasche in quel di Palo del Colle. Un mutuo di qua, un´asta di là, le cose di sempre. Finchè un giorno arriva il grande advisor - chiamiamola "una primaria banca d´affari", dal nome roboante - e propone ai banchieri pugliesi la mossa della vita: derivati emessi a Istanbul. Si profila un rendimento top, molto convincente. Morale: circa 200 milioni di euro di perdite, un terzo già "girate" ai clienti. Il governatore Antonio Fazio s´adombra (non è il momento per l´ennesimo scandalo creditizio) e convoca lorsignori della merchant bank per vederci chiaro: la banca è vicina al crac, via Nazionale manda un commissario e tenta di rattoppare (nozze riparatrici in vista?). D´altronde, non serve la zingara per capire che la Turchia è un paese pericoloso per i capitali: l´ultima nota di S&P rifila a quel sistema bancario, a due anni dalla crisi, «un rischio molto elevato, frutto di un ambiente economico e finanziario fragile». Aridatece gli ulivi, le orecchiette, le canzoni di Leone di Lernia.
Dagospia.com 31 Marzo 2003
Non tutte le corride riescono col buco. Dopo aver infilzato, strapagandola, Toro Assicurazioni, Marco Drago, toreador della De Agostini, deve accusare qualche cornata. Si allontana infatti l'acquisto della terza emittente spagnola, Antenna Très. Con Telefonica non riescono a trovare l'accordo sul prezzo di acquisto - a quanto pare salatissimo perché è spuntato un premio di maggioranza.
2 - Ma, Maranghi..
Giuseppe Turani per Affari & Finanza
Ma Maranghi ha vinto o ha perso? Poiché dovrà lasciare Mediobanca, molti dicono che ha perso. Altri, invece, sostengono che la sua battaglia (aspra e durissima) era per difendere Mediobanca che altri istituti volevano inglobare. E in questo ha vinto. Lui se ne andrà, ma Mediobanca resterà autonoma e, anzi, acquisterà persino più indipendenza rispetto ai suoi azionisti forti. Insomma, ha vinto, per alcuni. Per altri, come si è detto, ha perso.
3 - Il reietto Colaninno
da il Riformista.
Che fine ha fatto Roberto Colaninno? È sceso in campo per salvare la Fiat, ma a Torino, tra ni e non so, hanno fatto scadere la sua proposta. Il ragioniere di Mantova ha detto che avrebbe cercato altrove. Lo hanno messo in pista per la Marconi, l'azienda genovese di elettronica della difesa che la British Aerospace vuole chiudere. Ma allo scalatore di Telecom sembra davvero poca cosa. Sta pensando, quindi di proporsi come gran salvatore dell'industria genovese che sta attraversando momenti durissimi. C'è l'Ansaldo, c'è soprattutto Fincantieri, imprese che fanno capo a Finmeccanica e vivono da tempo in un limbo. Visto che il gruppo pubblico si concentra sull'aerospaziale e le tecnologie per la difesa. Tuttavia, anche questo sembra un progetto audace, ma poco praticabile. Il ragioniere di Mantova è liquido, è tra i pochi in Italia che abbia soldi. Allora, perché resta sempre in panchina? Non sa cosa deve fare da grande o siamo di fronte a un caso di discriminazione capitalistica?
4 - Non c'è pace tra gli ulivi
Andrea Greco per la Repubblica
È la globalizzazione, baby. C´era una volta una banca pugliese, anzi la Banca di Credito Cooperativo degli Ulivi, che se ne stava lì, tra le frasche in quel di Palo del Colle. Un mutuo di qua, un´asta di là, le cose di sempre. Finchè un giorno arriva il grande advisor - chiamiamola "una primaria banca d´affari", dal nome roboante - e propone ai banchieri pugliesi la mossa della vita: derivati emessi a Istanbul. Si profila un rendimento top, molto convincente. Morale: circa 200 milioni di euro di perdite, un terzo già "girate" ai clienti. Il governatore Antonio Fazio s´adombra (non è il momento per l´ennesimo scandalo creditizio) e convoca lorsignori della merchant bank per vederci chiaro: la banca è vicina al crac, via Nazionale manda un commissario e tenta di rattoppare (nozze riparatrici in vista?). D´altronde, non serve la zingara per capire che la Turchia è un paese pericoloso per i capitali: l´ultima nota di S&P rifila a quel sistema bancario, a due anni dalla crisi, «un rischio molto elevato, frutto di un ambiente economico e finanziario fragile». Aridatece gli ulivi, le orecchiette, le canzoni di Leone di Lernia.
Dagospia.com 31 Marzo 2003