sonia bruganelli paolo bonolis

“PAOLO BONOLIS? L’HO TRADITO, IN UN PERIODO DI CRISI. MA SIAMO ANDATI AVANTI E DOPO ABBIAMO AVUTO UNA BAMBINA” – SONIA BRUGANELLI, OSPITE DELLA TRASMISSIONE "A CASA DI MARIA LATELLA", TORNA A PARLARE DELLE CORNA AI DANNI DELL’EX MARITO DI CUI AVEVA GIÀ DATO CONTO A “BELVE” E A “UN GIORNO DA PECORA”: "IL NOSTRO RAPPORTO E' FINITO PER CONSUNZIONE". E POI PARLA DELL’ATTUALE COMPAGNO ANGELO MADONIA: “SONO STATA PER MOLTI ANNI CON UN UOMO PIÙ GRANDE DI ME, CHE È UN PETER PAN E HA UNA TESTA PIÙ GIOVANE DELLA MIA. ADESSO STO CON UNO DI 41 CHE IN REALTÀ DI TESTA È MOLTO PIÙ GRANDE DI ME”

Simona Marchetti per corriere.it - Estratti

 

 

sonia bruganelli - a casa di maria latella

L’ex marito Paolo Bonolis che ha conosciuto quando aveva solo 23 anni e con cui è stata sposata per 21 e il nuovo compagno, il ballerino Angelo Madonia, con cui ha ufficializzato la relazione solo l’estate scorsa, dopo mesi di indiscrezioni. È una Sonia Bruganelli a ruota libera quella che si è raccontata nell’ultima puntata di “A casa di Maria Latella” su Rai Tre.

 

«Quando ho conosciuto Paolo, lui aveva 37 anni ed era già un adulto – ha detto l’opinionista tv, oggi 51enne, a inizio intervista - . Era già stato sposato, aveva già avuto dei figli, aveva avuto un rapporto importante, si era separato dalla compagna (Laura Freddi, ndr), aveva vissuto. Io mi stavo ancora laureando, avevo avuto un fidanzatino. Devo dire che tante cose le ho imparate con lui, siamo cresciuti insieme, abbiamo avuto dei figli, una situazione non sempre facilissima per quanto mi riguarda». Poi ad un certo punto qualcosa fra loro due si è rotto.

paolo bonolis sonia bruganelli 1

 

 «Mi rendo conto che probabilmente ci ritroviamo in due epoche della vita diverse - ha continuato la Bruganelli, ricordando la crisi con l’ex marito - dove lui, superati i 60 anni, ha voglia di fermarsi e io, per la prima volta, mi ritrovo con i figli grandi, con una responsabilità diversa, mi guardo intorno e dico, "Ma io chi sono? Cosa posso fare, cosa so fare?’”. E ne parlo, ne parliamo».

 

sonia bruganelli a casa di maria latella 1

Ma i discorsi non portano a nulla e alla fine è arrivata la decisione di separarsi. «Il motivo per cui ci siamo separati serenamente è che siamo due persone che non si sono lasciate per tradimenti, per aggressività o violenza - ha chiarito l’imprenditrice -. Il nostro rapporto è finito per consunzione e oggi rimane di profondo rispetto e amicizia, però credo non sia giusto restare accanto a qualcuno solo perché gli voglio bene. Paolo è una persona romantica, ha voglia di innamorarsi, vuole ancora la favola e io non ero in grado di regalargliela, perché avevo la testa ai miei figli, a un cambiamento. Non provavo determinate cose che per lui erano essenziali e così gliel’ho detto».

 

paolo bonolis sonia bruganelli 2

(...)

 

La chiacchierata nel salotto della Latella è stata anche l’occasione per tornare a parlare del tradimento ai danni di Bonolis, di cui per la verità la Bruganelli aveva già dato conto a “Belve” alla fine dell’anno scorso e poi ancora a “Un giorno da pecora” a febbraio 2025. «Il famoso tradimento è stato figlio di un periodo di crisi fra me e Paolo, che in 25 anni ci può essere - ha detto la donna - . In una coppia queste cose possono succedere. Ma siamo andati avanti e dopo abbiamo avuto una bambina».

 

Oggi nella vita della Bruganelli c’è il 41enne Madonia, ma a suo dire, la differenza d’età fra loro non è un problema. «Ho una storia con una persona più piccola di me - ha concluso la concorrente di “Ballando con le stelle” - . Sono stata per molti anni con un uomo di 13 anni più grande di me, che è un Peter Pan e ha una testa più giovane della mia. Adesso sto con uno di 41 che in realtà di testa è molto più grande di me. Dipende dalle esperienze di vita, da molte situazioni».

angelo madonia sonia bruganellisonia bruganelli a casa di maria latella 4sonia bruganelli (2)sonia bruganellisonia bruganelli a casa di maria latella 3

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…