IL 12 SETTEMBRE ARRIVA L’IPHONE 5, IL PRIMO DEL DOPO JOBS - STAVOLTA SARA’ CONCORRENZA VERA CON GLI SMARTPHONE BY SAMSUNG E NOKIA - TOP SECRET SULLE CARATTERISTICHE, MA CIRCOLANO GIA’ I DETTAGLI: IL NUOVO MODELLO SAREBBE PIU’ LARGO, CON UNO SCHERMO DA 4 POLLICI, TECNOLOGIA IN-CELL, LTE E PROCESSORE QUAD-CORE - IN CINQUE ANNI APPLE HA VENDUTO 250 MILIONI DI “PEZZI” PER 150 MILIARDI DI DOLLARI…

Alessandro Longo per l'Espresso

Rob Shoesmith è un ragazzo inglese di 29 anni che nei giorni scorsi ha piazzato una tenda di fronte al Garden Apple Retail Store di Londra e attende paziente. Attende che esca il quinto iPhone, previsto per fine estate. Shoesmith segna un record nella storia del culto mondiale per i prodotti Apple. Sono ormai fenomeno di costume le lunghe code notturne il giorno precedente all'uscita di un nuovo modello; ma mai nessuno prima di lui si era messo in attesa per un tempo indefinito (si parla del 12 settembre, ma il giorno preciso del debutto è ancora top secret).

Allo stesso tempo, Shoesmith ha capito che l'attesa stessa poteva essere un palcoscenico per il marketing di se stesso: la tenda è ora gremita di gadget mandati da numerose aziende e vi arrivano pasti da ristoranti di lusso, per un totale già di 40 mila sterline.
Il marchio dell'iPhone è così potente che rende popolari, di riflesso, anche gli acquirenti più fedeli. Tra i primi a comprarlo, è noto alle cronache infatti il 40enne Roy Harper, di New York: ha regalato il primo iPhone (del 2007) alla propria ragazza, accompagnandolo a una proposta di matrimonio.

Ma il quinto iPhone avrà una particolarità: la sua uscita terrà sulla graticola non solo gli appassionati ma anche la stessa Apple. «Perché per la prima volta è conteso lo scettro di smartphone più desiderabile al mondo. Ad attendere il nuovo iPhone c'è infatti una schiera di validi concorrenti: i Samsung Galaxy, i nuovi Nokia con il sistema operativo Microsoft...», dice a "l'Espresso" Malik Saadi, analista capo di Informa Telecom & Media.

Non è il solo a pensare che la partita diventi dura e incerta per Apple. Di nuovo, può cambiare tutto nel mondo dei cellulari, già rivoluzionato a giugno 2007 proprio dalla creatura di Steve Jobs. I concorrenti se lo ricordano bene quel giorno. Qualche settimana fa, a coronamento di un periodo terribile per Nokia, Samsung le ha rubato il primo posto nella classifica dei cellulari più venduti al mondo. Nel contempo, Apple festeggiava i primi cinque anni dell'avventura iPhone: da quel giugno ne ha venduti 250 milioni e ne ha ricavato 150 miliardi di dollari.

Nonostante Apple venda solo quel modello e ne lanci solo uno nuovo all'anno, è diventata- dal niente- il terzo produttore al mondo di cellulari (ed è al secondo posto per gli smartphone). Pochi giorni fa, al processo in cui Apple accusa Samsung di aver copiato l'iPhone, è emersa per la prima volta la storia della sua nascita. I grandi preparativi: Jobs ha dedicato mille dipendenti e un intero piano degli uffici californiani allo sviluppo dell'iPhone. L'ha secretato: telecamere e lettori di carte magnetiche per allontanare i curiosi. Sulla porta, un cartello: "Fight Club", riferendosi al libro e al film in cui la prima regola del club di combattenti era "non parlate mai di Fight Club". Ma un altro motto di Fight Club si è rivelato profetico per la storia dell'iPhone: "Le cose che possiedi alla fine ti possiedono". Alcuni studi di neuro-marketing hanno scoperto che gli utenti sviluppavano un'affezione per il proprio cellulare Apple simile a quella per un partner o per un parente.

Eppure, fino a qualche mese dopo quel fatidico giugno 2007, pochi avrebbero previsto tutto questo. Concorrenti ed esperti ripetevano che l'iPhone era un prodotto di nicchia, troppo costoso (600-700 euro) e con una batteria che dura pochissimo. E chi mai avrebbe preferito sostituire una comoda tastiera fisica per un touch screen? Tutte cose con un fondo di verità, ma che si sono rivelate non così importanti: è il bello dei fenomeni culturali, ti costringono a cambiare i paradigmi mentali per poterli comprendere.

Così magari sul touch all'inizio scrivevamo lenti, ma poi ci siamo fatti la mano; e ci siamo pure abituati a portarci in giro sempre il caricabatteria, per tenere in vita il cellulare alla prima presa disponibile. I concorrenti non avevano previsto insomma che sarebbero stati gli utenti a adattarsi all'iPhone. Nemmeno la peggiore delle crisi economiche l'ha fermato, anzi. Gli operatori, pur di saltare sul carro del vincitore, hanno cominciato a offrire l'iPhone a zero euro, a fronte di un canone mensile, e così il prodotto da elitario è diventato adatto a tutti.

Forza del brand, certo, e del design attraente; ma non solo: l'iPhone è stato il primo cellulare a rendere facile e piacevole navigare su Internet, grazie al touch, all'ampio schermo, a un software a prova di inesperto. In altre parole, i concorrenti hanno sottovalutato l'importanza di avere Internet (anche in mobilità) e la macro tendenza mondiale che sta avvicinando sempre più le nuove tecnologie alle masse. I concorrenti non avevano previsto nemmeno il boom delle applicazioni, che hanno reso l'iPhone il primo cellulare in grado di acquistare valore d'uso nel tempo, dopo l'acquisto.

Ora sono 700 mila le app disponibili. E così Apple è riuscita non solo a rendere popolare l'iPhone ma anche a lanciare la moda smartphone (di varie marche), che ora trovi in tutte le tasche. Sono 21 milioni gli italiani che ne hanno uno. Per questi motivi le aspettative sono alte: riuscirà Apple, orfana di Steve Jobs, a ripetere la magia? Il quinto modello arriva sotto un cielo mutato. Nei mesi scorsi, i concorrenti hanno inondato il mercato con smartphone dallo schermo molto più grande e anche più tecnologici.

L'esempio principe è il Galaxy S3 di Samsung, che reagisce ai gesti e agli sguardi dell'utente e ora guida le vendite di questo marchio. Nel secondo trimestre 2012 Samsung ha venduto molti più smartphone di Apple (50,2 contro 26 milioni, secondo Idc), mentre l'anno scorso erano testa a testa.

Al nuovo iPhone stavolta tocca essere eccezionale. Le caratteristiche ufficiali sono top secret, ma molto già si sa e "l'Espresso" ha chiesto conferma dei dettagli ai cinque principali osservatori di ricerca nel settore. Tutti concordano che l'iPhone 5 avrà uno schermo più grande: 4 pollici. E già questa è una grossa novità perché tutti i modelli finora sono stati da 3,5 pollici. «Apple ha bisogno di ingrandire lo schermo per non essere da meno delle ultime tendenze», dice Daniel Ashdown, analista di Juniper Research. «Il nuovo modello sarà più largo, per ospitare una batteria più potente e quindi più autonomia, forse il principale difetto dell'iPhone», aggiunge Michael Morgan, di Abi Research.

Lo schermo ospiterà un'innovazione: la tecnologia in-cell, che pone le funzioni touch direttamente sull'Lcd. Finora invece l'iPhone ha avuto un doppio strato (uno per il touch e l'altro per lo schermo Lcd). Con l'in-cell lo schermo sarà più sottile e l'immagine più nitida.
La maggior parte degli esperti crede inoltre che il nuovo iPhone avrà l'Lte, cioè la nuova tecnologia di banda larga mobile (erede dell'Umts), che in Italia debutterà a fine anno. «Mi aspetto anche un processore più potente, quad-core, che permetterà di usare tante applicazioni in contemporanea e giochi ad alta definizione», aggiunge Saadi. Nello stesso periodo, Apple lancerà il nuovo sistema operativo (iOS 6), che gli utenti potranno mettere anche sui precedenti modelli. Tra le novità di iOS 6, ci saranno i frutti di un'alleanza con Facebook, che quindi verrà integrato nel sistema.

Alcune innovazioni dell'iPhone 5 faranno arrabbiare qualcuno: utilizzerà sim diverse dalle attuali (più piccole: le nano sim) e connettori diversi. Risultato, gli utenti dovranno cambiare ancora una volta la sim e alcuni accessori (come il carica batterie per auto). «Sono due modifiche opportune per rinnovare il design del cellulare. Gli scontenti saranno sempre meno di coloro che apprezzeranno la novità estetica», sostiene Neil Mawston, analista di Strategy Analytics.

Il problema principale sembra un altro: «L'interfaccia utente resterà la stessa. Non cambia dal 2007», dice Saadi. «Comincia a stancare e non contiene quelle innovazioni già adottate dai rivali», conferma Carolina Milanesi, analista di Gartner. Informa, Gartner e Strategy comunque credono che il nuovo iPhone sarà un successo, grazie alla rivoluzione del design (lo schermo più grande). «Ma non sarà un successo completo. L'iPhone non monopolizzerà più la scena», dice Saadi. «E Apple stia attenta: se non rinnova l'interfaccia, presto andrà incontro a un fallimento». L'incapacità di rinnovarsi ha fatto cadere dal trono già parecchi giganti: Nokia, Palm, Rim (Blackberry). Nemmeno Apple se ne può ritenere immune.

 

 

IPHONE CINQUEIPHONE PROTOTIPO IL NUOVO IPHONE jpegDIMENSIONI DEL NUOVO IPHONE IL CONNETTORE DEL NUOVO IPHONE jpegSTEVE JOBSSteve Jobs presenta iPad2 tim cook ANDROID CONTRO APPLESAMSUNG GALAXY NOTE SAMSUNG GALAXY S3IPAD PROTOTIPO

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…