big mps antonveneta

CHE STRESS QUESTO TEST - IL 29 LUGLIO LA BCE COMUNICHERA’ I RISULTATI DEI TEST, E PER MPS C’E’ L’INCUBO RISTRUTTURAZIONE. SE AL MONTEPACCHI SI APPLICASSE IL CRITERIO-ETRURIA, RIMBORSARE GLI OBBLIGAZIONISTI DEL BOND EMESSO PER COMPRARE IL PACCO ANTONVENETA COSTEREBBE UN MILIARDO

Mauro Del Corno per “ilfattoquotidiano.it

 

MUSSARI MARCEGAGLIA MANSI MUSSARI MARCEGAGLIA MANSI

Il costo della coerenza potrebbe avvicinarsi al miliardo di euro. Se si dovesse arrivare a una ristrutturazione del Monte dei Paschi di Siena applicando le regole europee è più o meno questa la cifra che il governo dovrebbe trovare per assicurare agli obbligazionisti della banca senese lo stesso trattamento dei 10mila risparmiatori di Banca Etruria, Banca Marche, Cariferrara e Carichieti.

 

Facciamo un passo indietro e torniamo al 2008 quando alla guida di Mps c’erano Giuseppe Mussari e Antonio Vigni. I due manager decidono la sciagurata acquisizione di banca Antonveneta dalla spagnola Santander pagando in tutto 16 miliardi di euro, operazione all’origine di molti dei successivi problemi del gruppo. Parte dei soldi necessari vengono rastrellati collocando sul mercato un’obbligazione “upper tier 2” con scadenza 2018.

 

MARIO MONTI GIUSEPPE MUSSARI FOTO INFOPHOTO MARIO MONTI GIUSEPPE MUSSARI FOTO INFOPHOTO

Si tratta di un titolo rischioso perché contribuisce in parte alla costituzione del capitale della banca e, a determinate condizioni, può sospendere le cedole ed assorbire eventuali perdite. Sono obbligazioni adatte a investitori istituzionali che sanno bene come maneggiarle e conoscono il tasso di interesse giusto per compensare il rischio. Mps decide invece di puntare sui piccoli risparmiatori a cui si può offrire un rendimento più modesto. Gli interessi, variabili, sono infatti relativamente bassi: il tasso euribor a 6 mesi maggiorato del 2,5%.

 

Per facilitare il collocamento al retail vengono predisposti tagli minimi da 1000 euro. Il bond, con cui la banca puntava a raccogliere fino a 2 miliardi di euro, viene quindi venduto per un ammontare complessivo di 1,6 miliardi, somma interamente raccolta tra circa 40mila piccoli risparmiatori e con buona pace dell’articolo 47 della Costituzione (“La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme”) molto citato in questi giorni.

DAVID ROSSI E GIUSEPPE MUSSARI DAVID ROSSI E GIUSEPPE MUSSARI

 

Il titolo subordinato finisce una prima volta sotto i riflettori nell’estate del 2013. La banca senese naviga già in pessime acque e, sebbene la direttiva sul bail-in non sia ancora in vigore, a Bruxelles si fanno le prove generali. Obbligazioni della stessa natura vengono completamente azzerate nel salvataggio della banca olandese SNS e pesanti decurtazioni le subiscono anche i titoli della spagnola Bankia e delle irlandesi Irish Bank e Anglo Irish Bank.

 

Tant’è vero che in una lettera inviata a Mps l’allora commissario europeo agli affari economico monetari Joaquin Almunia invita la banca a ridurre “quanto più legalmente possibile” il pagamento delle cedole di questi bond.

 

VIGNI MUSSARI VIGNI MUSSARI

Oggi l’“upper tier 2 2008 – 2018” viene trattato sulla piattaforma di Mps al 65% del suo valore nominale. Ammesso che ci si riesca, vendere prima della scadenza significa portare a casa una perdita superiore a un terzo di quanto investito. In caso di bail-in il titolo “upper tier 2” rientrerebbe però tra quelli da “sacrificare” in via prioritaria. Le regole europee prevedono infatti che costi e perdite del salvataggio ricadano anche su azionisti, obbligazionisti subordinati, obbligazionisti e correntisti per la parte di depositi che eccede i 100mila euro.

 

ANTONIO VIGNI ANTONIO VIGNI

Il prossimo 29 luglio l’Autorità bancaria europea comunicherà i risultati della nuova tornata di stress test effettuati sui principali istituti di credito del Vecchio Continente. I punti deboli di Mps sono tanti ma uno lo è in particolare. Come segnala Fabio Bolognini su linkerblog.biz il patrimonio della banca vale solo 9 miliardi di euro a fronte di 21 miliardi crediti deteriorati netti (ossia il cui valore è già stato in parte ridotto trasferendo nei bilanci parte delle potenziali perdite). Le sole sofferenze nette, cioè la categoria di crediti più problematica, valgono quanto il patrimonio della banca e più in generale i crediti deteriorati ammontano nel complesso a 24 miliardi su un valore complessivo dei prestiti di 110 miliardi. E’ possibile che in queste condizioni Mps non superi i test.

 

GIUSEPPE MUSSARI ANTONIO VIGNIGIUSEPPE MUSSARI ANTONIO VIGNI

Una bocciatura che aprirebbe le porte alla procedura di ristrutturazione, a meno che Roma non ottenga una sospensione temporanea della direttiva sul bail-in. Per gli obbligazionisti subordinati di Etruria, Banca Marche, Carife e Carichieti il governo ha previsto rimborsi fino all’80% del capitale investito.

 

A patto che chi ha comprato i titoli dimostri che non aveva un profilo di rischio adeguato a quei prodotti e che presenti determinati requisiti (reddito sotto i 35mila euro e patrimonio sotto i 100mila). Secondo alcune stime almeno la metà dei risparmiatori coinvolti dovrebbe accedere al rimborso. Fatte le dovute proporzioni applicare lo stesso trattamento per il bond Mps costerebbe circa 800 milioni.

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...