ALITALIA E LA CORRISPONDENZA INTERROTTA CON ABU DHABI - LIGRESTI SI APPELLA ALLA CORTE COSTITUZIONALE – LA BAZOLISSIMA MITTEL AZZERA LE PERDITE GRAZIE ALL’USCITA (PARZIALE) DA UBI E INTESA – LA CONSOB SUI DERIVATI: NON VANNO VENDUTI ALLE FAMIGLIE

1.LIGRESTI SI APPELLA ALLA CONSULTA
Fabrizio Massaro per il "Corriere della Sera"

Salvatore Ligresti s'appella alla Corte costituzionale nell'udienza preliminare di ieri a Milano per l'aggiotaggio sul titolo Premafin. L'avvocato Gianluigi Tizzoni ha sollevato l'eccezione di legittimità costituzionale delle norme del Testo unico della finanza che puniscono la manipolazione di un titolo affiancandosi alla sanzione amministrativa, se di rilevante entità (nel caso di Ligresti, più di 5 milioni di multa).

Il richiamo è alla sentenza della Corte europea dei diritti dell'Uomo - cui si erano appellati gli ex vertici di Ifil-Exor Franzo Grande Stevens, Virgilio Marrone e Gianluigi Gabetti - che ha condannato l'Italia per aver violato il principio del «ne bis in idem» equiparando le sanzioni amministrative elevate a una condanna penale. Durante il processo Ifil-Exor, l'avvocato Michele Briamonte già aveva sollevato l'eccezione, che però era stata respinta.

Toccherà ora al gup Alessandra Clemente decidere, il 6 giugno, se rinviare alla Consulta o respingere la richiesta. La questione è complessa, visto che in Italia non è precluso il doppio binario amministrativo e penale, la sentenza europea non è ancora definitiva e recenti orientamenti della Cassazione escludono che si tratti di «bis in idem». Ma i legali di Ligresti hanno comunque scelto di provarci.

2.LA CONSOB SUI DERIVATI: NON VANNO VENDUTI ALLE FAMIGLIE
f.mas. per il "Corriere della Sera"

Basta con i prodotti finanziari complessi venduti dalle banche al pubblico dei risparmiatori, è l'imperativo della Consob. Il mercato è rimasto scottato da vari episodi che hanno determinato per le famiglie perdite dal punto di vista finanziario e discredito nei confronti delle banche (uno fra tutti, il famigerato «bond convertendo» piazzato dalla Bpm presso la clientela retail).

La situazione potrebbe presto cambiare visto che da ieri è in consultazione la proposta della Commissione presieduta da Giuseppe Vegas di introdurre «una serie di presidi per il rafforzamento della tutela del risparmio, che comprende anche la raccomandazione agli intermediari di astenersi dal collocamento di strumenti finanziari più complessi alla clientela retail ».

Non è la prima volta che Vegas torna sul tema, che riprende la direttiva comunitaria (cosiddetta «Mifid 2») da adottare con legge in Italia entro il 2016. Ora il provvedimento potrebbe essere in dirittura d'arrivo: la consultazione pubblica terminerà il 30 giugno e da allora potrebbe essere emesso il provvedimento con le nuove raccomandazioni. Le linee guida della Consob sono che gli intermediari assumano «come criterio prioritario di riferimento la considerazione dei bisogni e delle caratteristiche dei propri clienti» e che «si astengano dal commercializzare presso la clientela retail alcune tipologie di prodotti connotati dalla più alta complessità».

La restrizione sembra essere anche più ampia visto che prevede che le banche «si impegnino a distribuire i prodotti a complessità comunque elevata solo nell'ambito di servizi di consulenza evoluta». Insomma, derivati e prodotti simili vanno venduti solo ai clienti finanziariamente più evoluti, che solitamente sono anche quelli più facoltosi.


3.IL 30% DI OVIESSE IN BORSA A FINE ANNO
c.d.c. per il "Corriere della Sera"

A tre anni dal delisting, Coin ripensa alla Borsa e lo fa puntando a quotare la divisione Oviesse entro la fine di quest'anno. Sarà un'offerta pubblica di sottoscrizione, senza vendita di azioni da parte degli azionisti. Un'offerta che sarà probabilmente tutta in aumento di capitale con un flottante di almeno il 30%. Ieri l'annuncio dell'amministratore delegato Stefano Beraldo. Advisor dell'operazione sarà Lazard.

4.MITTEL AZZERA LE PERDITE GRAZIE ALL'USCITA (PARZIALE) DA UBI E INTESA
r.fi. per il "Corriere della Sera"

Mittel azzera le perdite nel primo semestre dell'esercizio 2013-2014 , il 129esimo dalla sua fondazione. L' utile consolidato di 0,15 milioni si confronta con la perdita consolidata di 9,2 milioni segnata nello stesso periodo dell'anno scorso e un «rosso» di 38 al 30 settembre 2013. Il risultato è stato influenzato anche da un aumento dei proventi e oneri da partecipazioni per 4,7 milioni di euro a 6,6 grazie allo smobilizzo parziale delle quote in Ubi Banca e Intesa Sanpaolo. Il patrimonio netto di pertinenza del gruppo è aumentato ad 334,7 milioni di euro rispetto a 327 milioni del 30 settembre 2013

5.IL CONTRATTO DEI BANCARI ATTENDE IL NEGOZIATORE ABI
ri.que. per il "Corriere della Sera"

Primo incontro interlocutorio ieri sul contratto dei bancari. Tre round sono stati fissati per il 18, 23 e 30 giugno, ma difficilmente si arriverà al dunque prima dell'assemblea di luglio dell'Abi. Da vedere, infatti, se Francesco Micheli, in uscita da Intesa Sanpaolo, resterà alla guida del comitato per gli affari sindacali e il lavoro. La strada di un contratto di consulenza ieri pareva in salita. Sarebbe quindi necessario un cambio dello statuto Abi (che oggi coopterà Cesare Castelbarco in sostituzione di Giovanni Berneschi). In alternativa per il negoziato si fa il nome del vicepresidente Camillo Venesio. «Porteremo un anemometro, per misurare se davvero nel settore tira un vento di trasparenza e pulizia in grado di spazzare via gli scandali delle ultime settimane», ha detto ieri al tavolo Lando Sileoni della Fabi. Giulio Romani, di Fiba Cisl, ha rivendicato di voler discutere di aumenti, ma sul punto al momento la chiusura delle banche è totale .

6. ALITALIA E LA CORRISPONDENZA INTERROTTA CON ABU DHABI
G.D. per il "Sole 24 Ore" - James Hogan, a.d. di Etihad Airways, risponde secco «no comment» a chi gli chiede notizie sulle trattative con Alitalia. La corrispondenza tra Abu Dhabi e Roma si è interrotta dopo l'ultima lettera, inviata il 15 maggio da Alitalia, con le proposte della compagnia italiana e delle banche alle dure condizioni poste dal vettore degli Emirati Arabi Uniti.

In silenzio prosegue l'approfondimento del dossier per preparare quello che, a quanto riferiscono fonti vicine all'Alitalia, dovrebbe essere l'affondo finale: una lettera d'intenti di Etihad per dare il via alla fase di scrittura del contratto che dovrebbe portare i soci arabi a sborsare 500 milioni di euro per avere una robustissima quota (fino al 49%) nella «nuova» Alitalia, una nuova compagnia creata per separare il passato dei Capitani coraggiosi dal futuro di Alitalia targata Etihad. La lettera degli emiratini, sostiene il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, potrebbe arrivare «entro una settimana». Lupi l'aveva annunciata già per fine marzo. Adesso potrebbe essere la volta buona. Salvo imprevisti.

7. LA PREVIDENZA LONTANA DALLE IMPRESE ITALIANE
V.D'A. per il "Sole 24 Ore" - Il rammarico: «Solo 2,1 miliardi di euro (2,5% del patrimonio dei fondi pensione) affluisce alle imprese italiane sotto forma di quote del capitale di rischio e di debito». L'auspicio: «Le forme di previdenza complementare possono rappresentare un importante canale di apporto di risorse finanziarie alle imprese nazionali e contribuire al rilancio dell'economia reale del Paese». Rino Tarelli, presidente della Covip, authority di vigilanza dei fondi pensione, è stato molto netto ieri su questo punto nel corso della relazione annuale.

a previdenza complementare dovrà trovare un modo per dare una mano all'economia italiana. Tra l'altro, se il "motore" è imballato ne risentono indirettamente anche i fondi: 1,4 milioni di lavoratori infatti nel 2013 hanno sospeso ogni forma di contribuzione alla previdenza integrativa causa il prolungarsi della crisi. Da qui l'invito (non solo di Covip in verità) a tenere d'occhio l'economia della Penisola. Se si rispettano soltanto i benchmark, c'è il rischio di portare oltreconfine quasi tutto il risparmio previdenziale. Anche nel 2014.

8 . IL LUSSO ITALIANO TRAINA IL MERCATO DELLE FUSIONI
C.Fe. per il "Sole 24 Ore" - Riparte il mercato italiano dell'M&A. Grazie all'enorme liquidità nella disponibilità dei grandi investitori, anche le fusioni e acquisizioni del Belpaese stanno rivedendo la luce. Secondo quanto indicato dalle previsioni della banca d'affari Fineurop Soditic le operazioni saranno concentrate su "trophy assets", cioè acquisti di aziende di medie-grandi dimensioni.

Le previsioni per il prosieguo del 2014 sono in miglioramento sia in termini di volumi sia di numero di operazioni. Quest'anno stanno crescendo anche i prezzi pagati dai compratori rispetto al 2013, quando la media delle valutazioni (come rapporto tra valore d'impresa e margine operativo lordo) era di 8,4 volte.

Oggi si attesta infatti a oltre 9 volte. I prezzi più alti pagati finora quest'anno? Il lusso e il fashion continuano a fare da traino. Blackstone ha pagato per Versace 14,5 volte i margini, i reali del Qatar hanno rilevato Pal Zileri per 14 volte il Mol, mentre l'americana Haworth ha rilevato Poltrona Frau a 13 volte. Insomma, è ancora lo stile italiano a trainare le fusioni.

9. QUEI PRODOTTI COMPLESSI NEL MIRINO CONSOB
R.Fi- per il "Sole 24 Ore" - Certificati a leva extra, prodotti credit linked, Abs: i prodotti complessi entrano nel mirino della Consob. L'ente di vigilanza intende infatti limitare la vendita ai risparmiatori di strumenti finanziari troppo rischiosi. La Commissione da ieri ha aperto una consultazione con il mercato (che si chiuderà il 30 giugno) sull'ipotesi di introdurre una serie di presidi che hanno l'obiettivo di rafforzare la tutela del risparmio.

Tra i prodotti «di complessità molto elevata» che potrebbero finire "all'indice" ci sono come detto Asset backed securities, i prodotti finanziari con leva maggiore di 2, i contingent convertible notes (i cosiddetti Coco bond) ma anche i prodotti finanziari «incorporanti quattro o più componenti derivative».

Ora dunque si apre il confronto con gli operatori nel quadro dei principi della Mifid2, la nuova direttiva Ue in materia di prestazione dei servizi d'investimento, che dovrà essere recepita entro il 2016 con gli operatori e che attribuirà alle authority nazionali il potere di imporre limiti e divieti nel collocamento di prodotti finanziari complessi.

 

 

 

ligresti salvatorePAOLO BERLUSCONI SALVATORE LIGRESTI IGNAZIO LA RUSSA CONSOB giuseppe vegas MittelGIOVANNI BAZOLI E ROMANO PRODI FOTO LAPRESSE GIOVANNI BAZOLI E ENRICO CUCCHIANI FOTO LAPRESSE GIOVANNI BERNESCHI FOTO INFOPHOTOETHIAD ALITALIA x james hogan

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT - DIMENTICATE SCAZZI E VAFFA, DOMANI A ROMA TRA MACRON E MELONI SOLO BACI E ABBRACCI – SE L’EUROPA A TRAZIONE “VOLENTEROSI” HA BISOGNO DELL’ITALIA, DALL’ALTRA LA DUCETTA HA CAPITO DI ESSERE FINITA NEL VICOLO DELL’IRRILEVANZA - ACCANTONATI I SOGNI DI DIVENTARE LA REGINA DELLA DESTRA EUROPEA, MERZ E MATTARELLA LA SPINGONO VERSO IL PPE, USCENDO DAL GRUPPO DESTRORSO DI ECR - MACRON E MELONI SONO AMBEDUE ALLE PRESE CON L’ULTRA DESTRA DI MARINE LE PEN E DI MATTEO SALVINI (MA IL SECONDO SIEDE A PALAZZO CHIGI) - IL RENDEZ-VOUS DI DOMANI DOVRÀ RASSICURARE LA SORA GIORGIA CHE NON SARÀ PIÙ ESCLUSA DAI TAVOLI DEI NEGOZIATI SULL’UCRAINA, COME È SUCCESSO A TIRANA - SECONDO: ASSICURARSI L’INSOSTITUIBILE PRESENZA DELL’UNICO ALLEATO EUROPEO DOTATO DI POTENZA NUCLEARE ALLA CONFERENZA DEL 7 LUGLIO A ROMA SULLA RICOSTRUZIONE DELL’UCRAINA. SENZA MACRON, SAREBBE NON SOLO UN FALLIMENTO TOTALE, MA INUTILE - IL PRAGMATICO MERZ SI STAGLIA SEMPRE PIÙ COME IL LEADER PER ECCELLENZA DELL’UNIONE EUROPEA: MERCOLEDÌ È ATTESO A WASHINGTON. DI SICURO NON SI RIPETERÀ IL PESTAGGIO SUBITO DA ZELENSKY: A FAR COMPAGNIA A MUSK CON UN OCCHIO NERO QUESTA VOLTA SAREBBE IL CALIGOLA DI MAR-A-LAGO - VIDEO

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...