del vecchio paperone

FUORI I SOLDI! - A TRE ANNI DALLA SCOMPARSA DI LEONARDO DEL VECCHIO, ANCORA INFURIA LA GUERRA PER TROVARE UN ACCORDO SUL TESTAMENTO - PER SBLOCCARLO, GLI OTTO EREDI CHIEDONO AL CEO FRANCESCO MILLERI DI NON ESSERE ESCLUSI DALLA GOVERNANCE DI DELFIN; POI, PER LA GIOIA DI CALTAGIRONE, DI VENDERE LE QUOTE IN MEDIOBANCA, GENERALI, MPS, UNICREDIT, CONCENTRANDO IL PATRIMONIO DELLA FAMIGLIA NELL’UNICA PARTECIPAZIONE CHE CONTA, ESSILUX; ED INFINE INCASSARE UNA CUCCAGNA DI DIVIDENDI (IL VALORE DI DELFIN SUPERA I 50 MILIARDI DI EURO)…

dynasty del vecchio

DELFIN, RIUNIONE DEI SOCI A LUGLIO ANCORA DIVISI SULLA SUCCESSIONE 

Giovanni Pons per www.repubblica.it 

 

A tre anni dalla scomparsa di Leonardo Del Vecchio (27 giugno 2022) gli otto eredi/legatari non hanno ancora trovato un accordo per la successione. E hanno fatto slittare al 31 luglio l’assemblea per l’approvazione del bilancio 2024 e degli eventuali dividendi che possono essere distribuiti.

LEONARDO DEL VECCHIO MOGLIE NICOLETTA ZAMPILLO

 

Un paio di mesi in più che servono a capire se si riesce a trovare un qualche accordo tra le parti riguardante lo statuto e le cedole. Circa un anno fa, infatti, all’assemblea Delfin fu approvato il bilancio ma non la distribuzione dei dividendi poiché ad opporsi furono tre famigliari, i figli più giovani Luca e Clemente, e la figlia Paola. 

 

Poiché lo statuto prevede una maggioranza di 6 su 8, la delibera non passò e gli eredi nel 2024 rimasero a secco. L’ultimo dividendo pagato risale al novembre 2023 quando il cda di sua sponte distribuì un ammontare superiore al 10% (dell’utile) minimo previsto dallo statuto. 

 

FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO

 

E ora la questione liquidità sta diventando centrale un po’ per tutti gli eredi e si vuole evitare un’altra spaccatura. Alcuni di loro hanno in carico ville o barche frutto dell’eredità che hanno costi di mantenimento alti.

 

Leonardo Maria Del Vecchio, invece, con il suo family office LMDV Capital in tre anni ha fatto molti investimenti (Billionaire, Twiga, Fiuggi, Leone Film Group) sfruttando la leva finanziaria (a fine 2024 il valore delle partecipazioni era di 400 milioni a fronte di un finanziamento soci di 282 milioni e a debiti con le banche di 50 milioni).

CLEMENTE DEL VECCHIO

 

Al suo attivo Leonardo Maria ha il 12,5% di Delfin che ai valori di Borsa delle partecipate vale più di 6 miliardi. E così cresce la voglia degli eredi di arrivare al 31 luglio almeno con un accordo sul dividendo.

 

La Delfin per il 2024 aveva previsto circa 1 miliardo di utile netto (erano stati 900 nel 2023) e dunque la capienza per una distribuzione c’è tutta. Ma bisogna essere d’accordo almeno in 6. E gli eredi Luca, Clemente, Paola e Claudio finora hanno usato l’arma del blocco della liquidità per cercare di ottenere dagli altri un accordo sul cambio di statuto, in particolare sulla governance di Delfin. 

 

Alcuni eredi vorrebbero infatti modificare lo schema, adottato dal padre Leonardo, che prevede la nomina a tempo indeterminato del cda (Francesco Milleri, Mario Notari e Romolo Bardin) escludendo qualsiasi membro della famiglia. Vorrebbero un consiglio con una scadenza di tre o quattro anni.

LUCA DEL VECCHIO

 

Da tempo, inoltre, qualcuno dei figli ha messo sul piatto la distribuzione ai soci delle partecipazioni extra EssilorLuxottica, come Mediobanca, Generali, Mps. Una prospettiva che potrebbe anche cambiare i futuri assetti azionari delle banche e delle assicurazioni del Paese. Ma per arrivare a questo risultato occorre essere tutti d’accordo, 8 su 8, e finora è sempre stata fumata nera. 

 

DELFIN, AZIONISTI IN PRESSING: VENDERE TUTTI GLI ASSET NO CORE 

Marigia Mangano per “il Sole 24 Ore” 

 

Fare cassa e concentrare il patrimonio nell’unica partecipazione che conta, EssilorLuxottica. Sarebbe questa, secondo quanto risulta a Il Sole24 Ore, la richiesta avanzata da diversi azionisti di Delfin, la capogruppo a capo dell’impero costruito da Leonardo Del Vecchio.  

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE MILLERI

 

Un sistema che, oltre al 32% detenuto nel gigante degli occhiali, conta quote di peso in Mediobanca (20%), Generali (10%), Unicredit (2,7%), Mps (9%). Stando ad alcune ricostruzioni, sul tavolo della proprietà sarebbe stato aperto un nuovo dossier attinente al destino delle partecipazioni finanziarie della holding.  

 

Il confronto tra gli otto eredi - i figli dell’imprenditore, Claudio, Paola, Marisa, Leonardo Maria, Luca e Clemente e la moglie Nicoletta Zampillo insieme al primo figlio di lei, Rocco Basilico – è in atto e le posizioni, si apprende, non sarebbero ancora allineate.  

ROCCO BASILICO

 

C’è da dire, che secondo alcune fonti, all’interno della compagine azionaria più della maggioranza guarderebbe con favore a una valorizzazione delle quote, complice il rialzo sensibile che hanno registrato i titoli nell’ultimo anno. Non solo. 

 

La proposta, che contemplerebbe la dismissione degli asset no core nel giro di due anni, secondo alcune fonti sarebbe la condizione per sbloccare una volta per tutte l’intesa sull’eredità e sulla governance della holding in cambio della distribuzione dei dividendi legati alla dismissione delle partecipazioni finanziaria.  

 

Il piano presentato da alcuni azionisti punterebbe prima alla valorizzazione delle quote in Generali e UniCredit e solo in un secondo momento si procederebbe alla gestione della quota nella realtà che nascerà dall’unione di Mps con Mediobanca. 

 

leonardo maria del vecchio con la madre nicoletta zampillo 9

Mancano tuttavia conferme su questo punto. Il pressing dei soci sul ricco portafoglio finanziario di Delfin è il risultato dell’esplosione dei valori dei principali gruppi finanziari partecipati dalla holding. 

 

Due numeri rendono l’idea delle cifre sul piatto. Come ricostruito da Il Sole24 Ore del 22 giugno, tre anni fa la holding della famiglia Del Vecchio valeva appena 26 miliardi con la partecipazione più rilevante e cioè il gruppo Essilor Luxottica che capitalizzava in Borsa 64 miliardi di euro.  

 

Vicino al pacchetto del 32% nel gigante degli occhiali, figuravano poi le quote in Mediobanca (20%), Generali (10%), UniCredit (2,7%) e Covivio (28%). Un portafoglio che complessivamente pesava per circa 6 miliardi di euro. In quell’anno, dunque, la holding, vantava un valore complessivo intorno ai 26 miliardi. 

LEONARDO MARIA DEL VECCHIO CON IL FRATELLO CLAUDIO - FOTO DI MARIA SILVIA SACCHI PER THE PLATFORM GROUP

 

 

 

Oggi la fotografia è completamente cambiata. Sotto la gestione di Francesco Milleri la capitalizzazione di Borsa del gigante degli occhiali è passata dai 64 miliardi agli attuali 110 miliardi, soglia che proietta Essilor Luxottica nei gruppi a maggiore capitalizzazione.  

 

Dunque quasi 46 miliardi in più di ricchezza che, circoscritto al solo tesoretto lasciato agli eredi si traduce in una rivalutazione di quel 32% del capitale della società nelle mani di Delfin pari a 35,4 miliardi di euro. Valore che sale ancora se si sposta l’attenzione su tutte le altre partecipazioni finanziarie.  

 

I tre gruppi finanziari hanno segnato guadagni sensibili. Mediobanca, per esempio, a fronte di una capitalizzazione di 16,2 miliardi garantisce al portafoglio di Delfin un apporto di 3,2 miliardi per il 20% detenuto dalla holding nella banca milanese. Arriva invece a 4,6 miliardi il contributo della partecipazione nelle Generali.  

Lovaglio, Nagel, Caltagirone, Milleri

 

Exploit, infine, sullo storico pacchetto del 2,7% detenuto da Leonardo Del Vecchio in UniCredit: oggi vale circa 2,3 miliardi, tre anni fa non arrivava a un miliardo. Infine, la new entry è rappresentata dalla quota nel Monte Dei Paschi di Siena, pari al 9,8%, che vale 860 milioni.  

 

Il pacchetto di titoli, ricapitolando, apporta in tutto 12,5 miliardi e in tutto, considerando anche altri asset della holding, il valore di Delfin, si può calcolare, supera i 50 miliardi di euro.  

 

papa francesco leonardo maria del vecchio

Secondo le stesse fonti alcuni eredi spingerebbero soprattutto per la valorizzazione del pacchetto Generali e UniCredit, mentre sulla quota in Mediobanca la proposta prevederebbe prima l’adesione all’Ops di Mps e la successiva valorizzazione. L’obiettivo sarebbe quello di portare in un arco di tempo di due anni la holding a focalizzarsi esclusivamente su EssilorLuxottica e la proprietà, di contro, gestirebbe in modo autonomo gli investimenti finanziari. 

yacht di leonardo del vecchio 1paola del vecchio LEONARDO DEL VECCHIO funerali leonardo del vecchio 33nicoletta zampillo ai funerali di leonardo del vecchio ROCCO BASILICO E LEONARDO MARIA DEL VECCHIO FRANCESCO MILLERI LEONARDO DEL VECCHIO ZUCKERBERG E LEONARDO DEL VECCHIO funerali leonardo del vecchio 11nicoletta zampillo ai funerali di leonardo del vecchio claudio del vecchio con jeff bezos nicoletta zampillo leonardo del vecchiomatrimonio leonardo maria del vecchio e anna castellini baldissera 8LEONARDO DEL VECCHIO CON LA MOGLIE NICOLETTApaola Barale Leonardo Del Vecchioclaudio del vecchio brooks brothers Del Vecchio ZampilloDel Vecchio e ferragni Del Vecchio Zampillodel vecchio e moglieDel Vecchioleonardo del vecchio con il figlio leonardo mariaLeonardo Del Vecchiodel vecchioClaudio Del Vecchio con la Mamma LEONARDO MARIA DEL VECCHIO CON IL FRATELLO CLAUDIO - FOTO DI MARIA SILVIA SACCHI PER THE PLATFORM GROUP

 

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