bollore

ANNUS HORRIBILIS PER BOLLORE’ – AL PALO IN ITALIA CON TIM E MEDIASET, NEI GUAI IN FRANCIA PER I TRAFFICI AFRICANI, IL BRETONE PERDE L’ASTA DEI DIRITTI TV SULLA SERIA A FRANCESE – LA SUA CANAL + SCONFITTA DAGLI SPAGNOLI DI “MEDIAPRO” – ED IL TITOLO CROLLA NELLA BORSA DI PARIGI (E PENSARE CHE ERA FAVORITA)

 

Leonardo Martinelli per la Stampa

 

BOLLORE CANAL

Una nuova batosta precipita sul capo di Vincent Bolloré: già in difficoltà in Italia su Tim e Mediaset e in patria sotto inchiesta per certi «affaires» africani poco chiari, il magnate francese si ritrova pure ad affrontare una crisi in Canal+, controllata da Vivendi, di cui Bolloré è il primo azionista. Sì, la pay tv, da sempre un riferimento per chi vuol vedersi in santa pace le partite della Ligue 1 il fine settimana, ha perso tutti i diritti tv per il 2020-'24.

 

diritti tv

L' asta ha avuto luogo martedì e la Lega del calcio francese (Lfp) ne è uscita con un gruzzolo di 1,15 miliardi di euro a stagione, il 60% in più rispetto ai quattro anni precedenti. I diritti tv sono stati assegnati per lotti. Tradizionalmente finivano nella maggioranza dei casi a Canal+. Ma stavolta, niente di niente. A sorpresa è stata la spagnola Mediapro, controllata dal fondo cinese Orient Hontai Capital, ad assicurarsi 8 partite su dieci per ogni giornata del campionato dell' equivalente francese della Serie A. A BeIN Sports, la tv sportiva del Qatar, ne sono andate due.

Maxime Saada

 

E un altro outsider, l' operatore telefonico Free, del gruppo Iliad (che si è appena lanciato anche in Italia), ha messo le mani sul lotto digitale, che permette di rivedere in «quasi diretta» i migliori momenti della giornata calcistica. Maxime Saada, amministratore delegato di Canal+, ha ostentato sicurezza. «Viviamo questo momento serenamente», ha detto, precisando che «è impossibile per qualsiasi operatore mettere in gioco cifre del genere e farci dei margini». Insomma, gli spagnoli avrebbero pagato troppo.

berlusconi bollore vivendi mediaset

 

Intanto a Parigi c' è pure chi ricorda che quelli di Mediapro sono gli stessi che si sono visti revocare dalla Lega calcio italiana i diritti che avevano vinto per il 2018-2021, dopo che il Tribunale di Milano ha accolto il ricorso di Sky. Ma in realtà analisti e investitori vedono nella novità una bruttissima notizia per Canal+, che già era in difficoltà (dal 2012 ha perso mezzo milione di abbonati in Francia).

paul singer fondo elliott

 

Ieri alla Borsa di Parigi l' azione Vivendi ha ceduto il 3,64%. Bruno Hareng, di Oddo Securities, prevede che, «nel peggiore degli scenari, Canal+ perderà il 40% dei 4,9 milioni di abbonati su cui può contare in Francia. Alla fine potrebbe venire meno un miliardo di fatturato». Dalla televisione stavano fuggendo soprattutto gli abbonati più giovani, che per i film e la fiction cominciano a preferire Netflix. Ma senza le partite di calcio potrebbe iniziare a disertare anche il pubblico più vecchio e finora più fedele.

 

Mediapro

E in effetti Saada ha confermato che le tenterà tutte per continuare a trasmettere delle partite. Una possibilità è acquisire diritti da chi ha vinto. Ma Mediapro ha già fatto sapere che vuole creare in Francia una propria tv specializzata: quindi, la strada non sarebbe praticabile. Resta invece la possibilità di concludere con gli spagnoli un accordo di distribuzione.

 

bollore de puyfontaine

Ma com' è possibile che Canal+, data per favorita alla vigilia, si sia fatta soffiare tutti i diritti tv? L' ultima asta è avvenuta in maniera diversa rispetto alle volte precedenti. Ogni concorrente ha presentato un' offerta «alla cieca», senza conoscere quelle delle altre e senza neanche sapere chi fossero i rivali. Sembra che i dirigenti di Canal+ non avessero capito che Mediapro fosse in gioco.

 

E, dopo l' assegnazione del primo lotto agli spagnoli, non hanno saputo reagire con prontezza nel prosieguo dell' asta. « La vicenda pone seri dubbi sulla capacità del management a prendere decisioni strategiche - si legge in una nota degli analisti di Invest Securities -: si sono concentrati troppo sul taglio dei costi. E su niente di più».

 

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