LIBOR-TACCI VOSTRI! - DOPO AVER MAZZIATO UBS E BARCLAYS, LE AUTORITÀ USA VOGLIONO PURGARE LA “ROYAL BANK OF SCOTLAND” CON UNA SUPERMULTA DA 790 MLN $ PER LO SCANDALO LIBOR - NON BASTA: VOGLIONO DALLA BANCA BRITANNICA UN’ESPLICITA AMMISSIONE DI COLPA PER TRUFFA - E NONOSTANTE LA DISFATTA, I BANCHIERI DELL'AREA INVESTMENT SI RIEMPIRANNO LE TASCHE DI BONUS: POTRANNO SPARTIRSI UNA TORTA DA 250 MLN $...

1 - PER RBS VICINA UNA MULTA DA 790 MILIONI DI DOLLARI
Marco Valsania per il "Sole 24 Ore"

Le autorità americane stringono l'assedio alla Royal Bank of Scotland nello scandalo Libor: sono pronte a imporre alla banca, oggi controllata dal Governo britannico, una multa da 790 milioni di dollari, 500 milioni di sterline, e a richiedere una sua esplicita ammissione di colpa per truffa. L'ammissione riguarderebbe una controllata di Rbs, probabilmente in Asia dove la manipolazione dei tassi d'interesse da parte degli operatori avrebbe avuto il suo epicentro. E un accordo sulle sanzioni con la banca, che vuole evitare il rischio di incriminazioni, potrebbe essere annunciato entro due settimane.

L'offensiva dimostra che i funzionari statunitensi, che indagano su almeno una dozzina di grandi istituti globali assieme alle authority britanniche, hanno deciso di insistere con una linea dura per far progredire il caso.

Secondo il Wall Street Journal, che ha rivelato le imminenti sanzioni, il modello è quello seguito nell'intesa raggiunta con un'altra grande banca, la svizzera Ubs: a dicembre la sua divisione giapponese ha ammesso il reato di truffa e l'istituto ha pagato una multa record da oltre 1,4 miliardi di dollari. Con Rbs le banche finora colpite diventano tre - la prima era stata Barclays in giugno con una multa da 450 milioni - per un totale di sanzioni che sfiora ormai i tre miliardi.

Nuove multe e accuse sono considerate molto probabili: tra le stesse banche c'è la convinzione che le autorità non si fermeranno prima di aver colpito almeno altri due o tre grandi istituti, a cominciare da Deutsche Bank. Il presidente di Ubs, Axel Weber, ha suggerito un accordo di settore per aiutare gli istituti a uscire dalla bufera: durante un incontro a porte chiuse al World Economic Forum di Davos, al quale erano presenti rappresentanti delle autorità di regolamentazione e vertici di banche quali JP Morgan, Citigroup e Hsbc, ha invocato un'accelerazione dei compromessi.

I contatti tra gli istituti per forgiare una posizione comune appaiono tuttavia preliminari e le authority appaiono fredda all'idea di abbreviare l'inchiesta e concludere un accordo complessivo entro fine anno che assolva le banche da rischi di ulteriori denunce, anche da parte di investitori.

La strada degli accordi, oltretutto, non è semplice. Rbs sta cercando di opporsi all'ammissione di colpa, adducendo il timore che questo scateni fughe di clienti e aumenti i costi legali per una possibile pioggia di ricorsi da parte di chi si ritiene danneggiato dallo scandalo. Anche se la calma reazione del mercato all'intesa con Ubs rassicura le autorità sulla stabilità degli istituti che riconoscano un ruolo nella truffa.

Il coordinamento tra authority resta a sua volta foriero di incertezze: la multa verrebbe spartita tra americani e britannici, ma le autorità di Londra appaiono meno propense a perseguire accuse penali contro Rbs, preferendo semmai procedere nei confronti di singoli individui. Ma per gli americani il giro di vite nei confronti di Rbs è giustificato dagli sviluppi delle indagini: dipendenti e dirigenti del gruppo avrebbero per anni cercato di manipolare i tassi d'interesse attraverso gli indici interbancari Libor e Euribor, partecipando a un network che collegava operatori di numerosi istituti internazionali.

2 - MA I BONUS PER I BANCHIERI RESTANO ALTI
L.Mais. per il "Sole 24 Ore"

La sforbiciata vale un terzo, ma non basterà, crediamo, a placare le polemiche. Royal bank of Scotland marcia verso un patteggiamento miliardario con le autorità di regolamentazione anglo-americane per lo scandalo Libor, mentre si finisce di mettere a punto il pacchetto di bonus per banchieri.

Le voci dicono che ci sarà un calo di più del 30% rispetto allo scorso anno, quando furono elargiti 390 milioni ai banchieri dell'area investment, e fissano in non più di 250 milioni il tesoretto che dovranno dividersi quest'anno. I numeri veri usciranno a giorni in coincidenza, crediamo, con l'ufficializzazione della mega-multa. Milione più o milione meno, la cifra è comunque di questa grandezza e consente di ipotizzare che almeno 150 milioni dei 500 che chiedono le authority americana e inglese usciranno dal pool dei bonus destinati agli investment bankers.

Sul tema la Gran Bretagna si è divisa. Gli oppositori sottolineano che i responsabili del raggiro con manipolazioni dolose e sistematiche del tasso interbancario Libor che regola transazioni per migliaia di miliardi, provengono tutti dalla divisione dell'investment banking e che quindi non possono essere premiati. Soprattutto non possono esserlo sulle spalle dei contribuenti, veri azionisti di un istituto che per l'82% è controllata dal Tesoro e che quindi deve applicare criteri etici differenti.

Considerazione che mette nel mirino, direttamente, il Cancelliere George Osborne che lo scorso anno si trovò al centro di una polemica che colpì gravemente la sua popolarità proprio per via dei bonus concessi ai banchieri di Rbs. Chi invece considera favorevolmente la posizione che l'istituto di Edimburgo si appresta ad adottare sottolinea due punti.

Il primo è che nessun banchiere anche solo sfiorato dal caso sarà premiato con gratifiche, anzi sono allo studio e in taluni casi avviate misure per recuperare i bonus pagati in passato a chi è considerato vagamente correo dei ritocchi al tasso interbancario.

La seconda considerazione è invece di fondo e riguarda il destino di una banca schiaffeggiata dalla crisi del credit crunch e devastata dai colpi di una cattiva gestione che ha pochi precedenti.

In altre parole si fa notare che per stare sul mercato una divisione di investment banking deve potere reclutare i manager migliori e quindi deve poterli anche pagare. Se così non dovrà più essere, prosegue il ragionamento, è meglio prendere misure radicali e liquidare l'intera area, consegnando Rbs a svolgere solo funzioni di banca retail e commerciale. Il dibattito è questo, ma la polemica promette di essere incandescente.

 

Bank Of ScotlandObama barak Logo "Ubs"Logo "Barclays"GEORGE OSBORNE george osborne

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - MA "LA STAMPA"

DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI (POI SBARCHERA' FLAVIO CATTANEO?)

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?