AVANTI UN ALTRO: ANCHE CIPRO CHIEDERÀ IL SALVATAGGIO EUROPEO - MILANO CHIUDE A +0,63%, SPREAD STABILE - FISCO: MANCANO 3,5 MLD. MONTI: SAREMO ANCORA PIÙ DURI CON GLI EVASORI - G7: NON DISCUSSA L’USCITA DI ATENE DALL’EURO - DELLA VALLE SI DIMETTE DALLE GENERALI - IL CECO KELLNER DIMEZZA LA QUOTA E LA SVALUTA - IMPREGILO, OLTRE A PALENZONA, ARRIVA ANCHE GROS PIETRO - IL PIANO TEDESCO PER LA CRESCITA: BEI E PROJECTBOND…

1 - BORSA, LA GIORNATA: MILANO POSITIVA, SVETTA MPS, GIÙ TELECOM
(LaPresse) - Ancora una giornata positiva per la Borsa di Milano, con gli operatori con gli occhi puntati a domani quando la Bce di Mario Draghi potrebbe tagliare i tassi di interesse. Piazza Affari termina in moderato rialzo, con l'indice Ftse Mib che sale dello 0,63% a 12.973,66 punti e il Ftse All-Share che mostra un incremento dello 0,62% a 13.902,73 punti. Le preoccupazioni arrivano invece ancora dalla Spagna. Oggi il ministro al Bilancio del governo di Rajoy, Cristobal Montoro, ha chiesto che arrivino al più presto capitali freschi per le banche del Paese dall'Ue, perché, ha affermato, al sistema bancario spagnolo non serve una quantità eccessiva di denaro.

Il ministro non ha specificato le cifre, che sono state fatte invece dal numero uno del Santander, Emilio Botin, che ha parlato di un fabbisogno per gli istituti di credito della Spagna di complessivi 40 miliardi di euro. Nel pomeriggio europeo si è inoltre svolta la conference call tra i ministri delle Finanze e i governatori delle banche cenntrali dei Paesi del G7 che hanno discusso dei progressi verso un'unione fiscale europea. Sul fronte macro, risultato deludente per i nuovi ordini industriali in Germania, calati dell'1,9% ad aprile a fronte delle attese degli analisti che erano per una contrazione dell'1,1%.

In questo contesto, chiudono miste le principali Borse europee, con Londra ancora ferma per festività per il Giubileo della regina. Il Dax di Francoforte cede lo 0,15% a 5.969,4 punti, mentre il Cac 40 di Parigi avanza dell'1,07% a 2.986,1 punti. A Madrid l'indice Ibex guadagna lo 0,45% a 6.267,8 punti. Nuovo tonfo per Atene, con il Ftse Athex 20 che mostra una caduta del 5,11% a 169,88 punti.

A Milano bene il comparto bancario, con Banca Montepaschi che vola del 6,53% a 0,2153 euro svettando sul paniere principale. Gli investitori attendono di capire il piano di cessioni di Rocca Salimbeni per raggiungere i requisiti patrimoniali richiesti dall'Autorità bancaria europea. Tra le ipotesi di cessione, secondo il Sole 24 Ore, ci sarebbe quella degli sportelli di Antonveneta a cui sarebbe interessata Deutsche Bank. Tra le altre banche, salgono Banco Popolare (+1,59% a 0,96 euro), Intesa Sanpaolo (+1,33% a 1,069 euro), Ubi Banca (+1,1% a 2,384 euro) e Unicredit (+2,38% a 2,672 euro). Piazza Cordusio non sembra risentire del rinvio a giudizio dell'ex ad Alessandro Profumo (attuale presidente di Mps) e di altri 19 suoi dirigenti per la vicenda Brontos. Ancora tra le banche, pesante invece Bper (-3,21% a 3,436 euro).

Dopo la sfiducia a Giovanni Perissinotto che ha lasciato il posto per il prossimo arrivo di Mario Greco come ceo di Generali, prosegue la buona vena in Borsa del Leone (+3,98% a 9,025 euro) e del suo primo azionista Mediobanca (+1% a 3,02 euro). Tra gli industriali tiene Fiat (+0,16%), mentre cadono Fiat Industrial (-1,58%) e Finmeccanica (-1,15%). In profondo rosso Telecom Italia (-5,48% a 0,656 euro), pesante anche Lottomatica (-3,89%). Fuori dal paniere principale, nella galassia Ligresti salgono Fonsai (+1,67%) e Premafin (+0,96%). Bene anche Unipol (+1,18%).

2 - SPREAD BTP-BUND CHIUDE SU LIVELLI IERI A 443,6 PUNTI BASE
(LaPresse) - Chiude poco mosso lo spread tra Btp e Bund a 10 anni, attestandosi a 443,6 punti base, a fronte dei 445 punti registrati al termine degli scambi di ieri. Il tasso dei decennali italiani sul mercato secondario è al 5,65%. Stringe di 10 punti invece lo spread tra Bonos spagnoli e Bund a 10 anni, attestandosi a 510 punti base. Il rendimento dei decennali di Madrid sul mercato secondario è al 6,31%.

3 - CIPRO, 'SERIA POSSIBILITA'' DI UNA RICHIESTA DI SALVATAGGIO UE
Radiocor - Esiste 'una seria possibilita'' che Cipro possa chiedere un meccanismo di salvataggio alla Ue vista la forte esposizione delle banche locali al debito greco. Lo ha indicato un portavoce del Governo di Nicosia. Cirpo ha gia' in atto un prestito a basso d'interessa da 2,5 miliardi di euro con la Russia per coprire il fabbisogno di rifinanziamento per quest'anno.

4 - G7; GIAPPONE, NON DISCUSSO USCITA ATENE DA EURO
(ANSA) - Non si è discusso della possibilità di una uscita della Grecia dall'euro. Lo ha detto il ministro delle Finanze giapponese Jun Azumi dopo la teleconferenza dei ministri delle Finanze e dei banchieri centrali del G7. Azumi,scrive Bloomberg, ha spiegato che c'é accordo per trovare insieme una soluzione ai problemi di Grecia e Spagna.

5 - GENERALI: DIEGO DELLA VALLE SI E' DIMESSO
(ANSA) - Diego Della Valle si è dimesso oggi dal Cda delle Generali motivando il passo indietro, preannunciato sabato scorso, "con il suo dissenso circa le modalità di gestione della sostituzione del group Ceo", Giovanni Perissinotto. Lo si legge in una nota della compagnia.

6 - GENERALI: PPF, QUOTA DIMEZZATA E SVALUTATA PER 183 MLN NEL 2011
Radiocor - Il gruppo ceco Ppf e' sceso all'1,14% di Generali nel 2011 e il valore della quota al 31 dicembre scorso era di 202 milioni, mentre 'la perdita complessiva per impairment riconosciuta a conto economico ammonta a 183 milioni di euro'. E' quanto si legge nel bilancio 2011 del gruppo del finanziere Petr Kellner, depositato oggi e consultato da Radiocor. Kellner, che siede nel cda di Generali ed e' dal 2008 alleato della compagnia nella jv assicurativa Generali Ppf, aveva acquistato nell'aprile 2010 il 2,02% del gruppo triestino, contabilizzato a fine esercizio per 445 milioni di euro.

Nello scorso dicembre e' iniziato il progressivo alleggerimento della quota, trasferita per la gestione a un investment manager indipendente. La partecipazione era stata acquistata quando il titolo Generali quotava circa 18 euro, il doppio degli attuali valori, mentre a fine 2011 il titolo era a circa 12 euro e all'inizio dello scorso anno quotava attorno a 14,5 euro. Il gruppo Ppf, che e' domiciliato in Olanda, ha chiuso il 2011 con un utile netto di competenza di 216 milioni, in calo di oltre il 35% dai 336 milioni del 2010 e con asset per 14,3 miliardi, in progresso del 16%.

E' la partecipazione (49%) in Generali Ppf, peraltro, a dare il maggiore contributo all'utile del gruppo di Kellner, con un totale di 136 milioni di euro, in progresso dai 114 milioni del 2010, su asset di competenza per 2,56 miliardi di euro. Gli accordi sulla jv con Generali, in scadenza nel 2014, prevedono un'opzione di vendita a Trieste del 49% detenuto da Ppf, con un esborso stimato tra 2,5 e 3 miliardi di euro.

7 - IMPREGILO: GAVIO, A BREVE CDA, PALENZONA PRESIDENTE QUASI FATTA
Radiocor - 'Stiamo lavorando e a breve terremo una riunione del consiglio di amministrazione di Impregilo. La data non e' ancora stata fissata e potrebbe avere inizio prossima settimana'. E' quanto ha riferito Beniamino Gavio, erede della dinastia degli imprenditori di Tortona, all'agenzia Radiocor riferendosi all'eventuale arrivo di Fabrizio Palenzona, vice presidente di Unicredit e presidente di Gemina e Adr, sullo scranno lasciato libero da Massimo Ponzellini.

'L'ho chiesto io a Palenzona - ha precisato Gavio - ci conosciamo bene ed e' quasi fatta'. I Gavio, che tramite Igli detengono il 29,96% di Impregilo, inizieranno a breve un road show 'per illustrare le nostre idee' sul futuro del general contractor e, spiega Gavio, si sta elaborando la lista per il rinnovo del Cda all'assise del 12 luglio 'Posso solo dire - afferma - che ci sono Gros-Pietro, in quanto presidente di Astm, e ci saranno ancora Alberto Sacchi e Marcello Gavio, oltre ovviamente al sottoscritto'

8 - IMPREGILO: CON PALENZONA ANCHE GROS PIETRO VERSO NOMINA CDA
(ANSA) - Il consiglio di amministrazione di Impregilo che coopeterà Fabrizio Palenzona si terrà probabilmente mercoledì prossimo e dovrebbe portare all'ingresso anche di nuovi componenti in sostituzione dei membri espressi in precedenza dalla famiglia Ligresti, cioé Massimo Pini e Antonio Talarico, dopo che il gruppo dell'imprenditore siciliano è uscito da Igli, holding di controllo (col 29,96%) del principale general contractor italiano. Tra i nuovi ingressi vi dovrebbe essere quello di Gian Maria Gros Pietro, recentemente nominato presidente di Autostrade Torino-Milano, la società quotata in Borsa controllata dal gruppo Gavio che ha attualmente in 'pancia' la stessa Igli.

9 - FISCO: MANCANO 3,5 MLD; MONTI, PIU' DURI CON EVASORI
Manuela Tulli per l'ANSA - Allarme gettito: nei primi quattro mesi del 2012 le entrate sono cresciute, un miliardo e mezzo in più rispetto al primo quadrimestre 2011 (+1,3%). Ma non abbastanza: rispetto alle previsioni ufficiali del governo, quelle del Def, il Documento di economia e finanza di aprile, mancano all'appello 3,47 miliardi di euro, quasi tre miliardi e mezzo in un solo quadrimestre. A pesare sono soprattutto i minori incassi dell'Iva legati alla crisi economica. A certificare l'ammanco è lo stesso ministero dell'Economia, con il Rapporto sulle entrate della Ragioneria Generale dello Stato e del Dipartimento delle Finanze.

Intanto il premier Mario Monti annuncia un inasprimento della lotta all'evasione: "Siamo stati criticati per essere stati troppo duri, saremo ancora più duri in futuro". Monti, in un'intervista a 'Famiglia Cristiana, ha parlato dell'Italia come di "un Paese disastrato" che deve essere "rimesso in sicurezza". Non c'é spazio invece per alleggerire le tasse. Almeno in questo momento. Il "Fattore Famiglia", per esempio, che potrebbe alleggerire il peso fiscale sui nuclei più numerosi, "é incompatibile", costa troppo, avverte ancora il premier e ministro dell'Economia. E anche lo stop all'aumento dell'Iva, previsto per l'autunno, sembra allontanarsi. Il ministro dei Rapporti con il Parlamento, Piero Giarda, parla infatti di "difficoltà maggiore rispetto a quella ipotizzata" dopo il sisma che ha colpito l'Emilia.

10 - PIANO BERLINO PER CRESCITA, DA BEI A PROJECTBOND
(ANSA) - Sette miliardi di fondi Ue non investiti da destinare ai giovani disoccupati, il rafforzamento della Banca europea per gli investimenti, i projectbond e le riforme del mercato del lavoro: sono questi i pilastri del documento intitolato "Più crescita per l'Europa: occupazione, investimenti e innovazione", cui lavora il governo tedesco in vista del prossimo vertice europeo di giugno.

Da queste 8 pagine, i cui contenuti sono già stati veicolati da diverse prese di posizione della cancelliera nei giorni scorsi, emerge inoltre che il governo tedesco non ritiene giuridicamente possibile la realizzazione di un fondo di ammortamento che assorba il debito dei paesi dell'eurozona oltre il 60%. Inoltre si conferma che il governo della cancelleria Merkel studia un modello di transazione finanziaria da applicare a livello europeo. Il primo punto della 'carta' che dovrebbe dimostrare ai partner europei (e alla opposizione politica di Frau Merkel) quale sia l'impegno della Germania sul fronte della crescita è dedicato all'occupazione: le risorse strutturali europee non investite, si legge infatti, saranno assegnate in questa direzione.

Si tratta di 7,3 miliardi di euro il cui impiego potrebbe essere accelerato e riguardare 460 mila giovani e 56 mila pmi. Invitabili le riforme dei mercati nazionali del lavoro, si legge, con un innalzamento dell'età pensionabile e la garanzia di rapporti di lavoro più flessibili. Secondo la carta della crescita, la Bei deve essere messa in condizione di giocare un ruolo più ampio. Il capitale potrebbe essere alzato a 10 miliardi e nei prossimi 4 anni potrebbero essere accordati 15 miliardi di crediti ogni anno. Se la Germania è e resta contraria agli eurobond, Berlino apre invece ai projectbond: "il capitale privato dovrebbe essere mobilitato su progetti strategici, di tipo infrastrutturale". Nel piano si parla anche della necessità di rafforzare le imprese e di rendere più efficiente l'amministrazione.

11 - LIMONI: OFFERTE ENTRO 18/6 PER SALVATAGGIO O IPOTESI CONCORDATO
Radiocor - Tempi stretti per il salvataggio di Limoni, catena delle profumerie con 400 milioni di debiti controllata da Bridgepoint. Il prossimo 18 giugno, secondo quanto risulta a Radiocor, e' fissata l'assemblea degli azionisti che discutera' l'abbattimento del capitale per perdite ma l'appuntamento rappresenta in pratica il termine ultimo per un salvataggio in bonis.

Entro quella data infatti sono attese eventuali proposte d'acquisto per la societa' che, in assenza di offerte vincolanti, presentera' a stretto giro una proposta di concordato preventivo supportato da Orlando Management, fondo specializzato in ristrutturazioni. Per la soluzione in bonis due sembrano le strade calde: la prima e' l'intervento di Coin, direttamente o attraverso il suo azionista BcPartners; la seconda e' un salvataggio pilotato dalle banche (Bnp, Unicredit, Ing, Natixis, SocGen, Citi) attraverso la conversione dei crediti in capitale.

 

Emilio BotinPERISSINOTTO bandiera ciproDELLA VALLEPetr_KellnerBeniamino GavioFABRIZIO PALENZONA GIAN MARIA GROSS PIETRO - copyright pizziMARIO MONTI AL TELEFONINOATTILIO BEFERAANGELA MERKEL

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