IL NATALE PORTA DONI A SORU (E AGLI SPECULATORI FURBETTI) - IERI IL TITOLO TISCALI È SCHIZZATO DEL 15% PERCHÉ SOLO ALCUNI SAPEVANO CHE AVEVA VINTO UN MEGA-BANDO STATALE. OFFRENDO PREZZI FUORI MERCATO, CHE RISCHIANO DI FAR SALTARE LA GARA

1. TISCALI, VIA LIBERA ALL’ACCORDO SUI DEBITI

Renato Soru Renato Soru

Da “Il Sole 24 Ore” - Il Natale è stato proficuo per Tiscali, almeno in Borsa: ieri il titolo, che in avvio non era riuscito a segnare un prezzo ufficiale, ha aperto le contrattazioni in deciso rialzo per poi accelerare a 0,0575 euro (+21,31%) e chiudere con un +14,98%. Alla vigilia di Natale, l’azienda telefonica sarda fondata da Renato Soru aveva annunciato l’intesa con i creditori senior per ristrutturare 140 milioni di debiti.

 

La società, ben lontana dai fasti da new economy, da tempo è in sofferenza e senza l’intesa non avrebbe avuto altre exit strategy. L’accordo prevede la suddivisione del debito in tre linee (le prime due da 42,4 milioni, la terza da 55 milioni). Mentre la seconda e la terza tranche saranno rimborsate in varie tappe entro il 2017, la prima sarà rimborsata soprattutto attraverso un aumento di capitale riservato che sarà sottoscritto da Société Générale .

Renato Soru Renato Soru

 

 

2. TISCALI VOLA IN BORSA GRAZIE ALLA NOTIZIA CHE SAPEVANO IN POCHI

Giorgio Meletti per "il Fatto Quotidiano"

 

   La Consip, la società che centralizza gli acquisti della Pubblica amministrazione, ha un modo un po’ singolare di dare le notizie rilevanti per l’interesse pubblico e i mercati finanziari.

 

   Quello che è successo ieri in Borsa è davvero curioso. Le azioni di Tiscali, la società di telecomunicazioni di Renato Soru, europarlamentare e segretario regionale del Pd in Sardegna, hanno esordito in mattinata con un rialzo superiore al 21 per cento, costringendo le autorità a sospendere le contrattazioni sul titolo e a metterlo nella cosiddetta “asta di volatilità”. Dopo due ore di sospensione il titolo Tiscali ha ripreso la sua marcia trionfale chiudendo la giornata in aumento del 15 per cento, con un volume di scambi triplo rispetto alla media.

 

TISCALI TISCALI

   A chi si è interrogato sulle cause di tanta euforia i dispacci di agenzia hanno offerto una spiegazione un po’ zoppicante. Il 24 dicembre scorso Tiscali ha annunciato l’accordo – giunto al termine di mesi di trattative – con le banche creditrici per la ristrutturazione dell’ingente debito. In particolare si tratta di “ristrutturazione e riscadenziamento del debito senior” per circa 140 milioni di euro.

 

   Difficile credere che questo basti a scatenare orde di investitori alla caccia delle azioni di una società che non ha mai fatto un centesimo di utile in quindici anni di storia. Come si fa fatica a convincersi che la ristrutturazione di un debito da 140 milioni, resa obbligata dalle precarie condizioni dell’azienda, sia sufficiente a provocare in poche ore un aumento del valore di mercato di Tiscali da 88 a 101 milioni.

matteo renzi pier carlo padoanmatteo renzi pier carlo padoan

 

   Infatti c’è ben altro dietro il balzo di Tiscali, una notizia price sensitive, come si dice in gergo, che però era a disposizione di pochi privilegiati perché la Consip si è ben guardata dal renderla pubblica. Il 24 dicembre, nelle stesse ore in cui Tiscali comunicava al mercato la notizia della ristrutturazione del debito, la società guidata da Domenico Casalino ha fatto sapere non al pubblico ma solo alle società interessate, che Tiscali ha vinto la gara per la fornitura dei servizi di telecomunicazioni per tutta la Pubblica amministrazione per i prossimi sette anni, come Il Fatto Quotidiano aveva peraltro anticipato il 5 dicembre.

 

   Un colpo da maestro per Soru, questo sì in grado di imprimere al corso delle azioni Tiscali una decisa spinta verso l’alto. Solo che lo sapevano pochi addetti ai lavori, in particolare i dirigenti delle società partecipanti alla gara Spc (servizio pubblico di connettività): oltre a Tiscali, British Telecom, Fastweb, Telecom Italia, Vodafone e Wind.

 

marco patuano ad telecom italiamarco patuano ad telecom italia

   L’esito finale della gara Consip è peraltro ancora molto incerto, visto il meccanismo assai complesso. Il bando prevede che al vincitore vada il 52 per cento della fornitura, e ai tre che lo seguono in graduatoria tre lotti pari al 16 per cento ciascuno, ma allo stesso prezzo offerto dal primo classificato. Su una base d’asta di 2,4 miliardi, Tiscali ha offerto un ribasso dell’89 per cento (265 milioni). Al secondo posto c'è British Telecom Italia che ha offerto 423 milioni, al terzo Fastweb con 715 milioni, al quarto Telecom Italia con 746 milioni.

 

Se però nessuno dei concorrenti battuti da Tiscali accetterà di fare la fornitura di telefonia e Internet alla Pubblica amministrazione ai prezzi stracciati offerti da Soru la gara salterà e andrà rifatta. Il punto merita di essere capito tecnicamente. La gara Spc consiste nella presentazione di un listino prezzi per una serie di servizi. Il bando propone una sorta di paniere di servizi applicando al quale il proprio listino la società concorrente calcola la sua offerta. In questo modo Tiscali ha proposto 265 milioni.

 

logo Fastweblogo Fastweb

   Ma con la lettera del 24 dicembre per la prima volta gli altri concorrenti hanno potuto vedere in dettaglio il listino di Tiscali, che per sei mesi è stato sotto esame della Consip con l’obiettivo di verificare che il ribasso dell’89 per cento fosse sostenibile e non anomalo. Gli esperti del settore hanno passato i giorni di Natale a setacciare la complessa documentazione e hanno scoperto, per esempio, che la consulenza sui sistemi di telecomunicazioni agli enti pubblici è offerta a 12 euro l’ora, cioè il costo di un operaio metalmeccanico.

 

I cosiddetti servizi di sicurezza sono offerti con un ribasso sulla base d’asta del 97,5 per cento. L’esempio più significativo è quello sul collegamento Internet con 10 megabit al secondo di banda (per i tecnici: banda non garantita ma simmetrica in download e upload): Tiscali lo offrirà a 30 euro al mese mentre Fastweb aveva messo nella sua offerta 323 euro, dieci volte tanto. Attualmente questo servizio, in seguito alla gara Consip di otto anni fa, è pagato dalle pubbliche amministrazioni 746 euro al mese. I casi sono due: o Soru ha inventato la ruota, e può offrire a 30 euro ciò che attualmente lo Stato paga 746 euro, oppure c’è qualcosa che non funziona nel meccanismo della gara.

 

british 
telecom 
british telecom

   In ogni caso l’imbarazzo per Bt, Fastweb e Telecom è palpabile: se accetteranno di vendere i servizi ai prezzi proposti da Tiscali si troveranno gli uffici commerciali assediati dai clienti privati (banche, assicurazioni, industrie, catene di distribuzione) pronti a fare tutti la stessa domanda: perché vendete a 30 euro allo Stato ciò che io sto pagando 4 o 500 euro? Per questo la tentazione è di dire tutti un no corale e far saltare la gara. Per lo Stato significherebbe aver perso due anni, e per chi ieri ha comprato le azioni Tiscali a caro prezzo sarebbe una beffa. Tanto chi doveva guadagnare ieri in Borsa l’ha fatto.

 

Twitter@giorgiomeletti

 

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…