ubi banca etruria

TRE BANCHE A UN EURO E FUORI 1600 PERSONE: I PIANI DI UBI BANCA SU ETRURIA E LE SUE "SORELLE" – PREVISTA LA CHIUSURA DI 140 FILIALI DEGLI ISTITUTI FALLITI, CHE IN PANCIA CONSERVANO 550 MILIONI MA SONO COSTATE AL SISTEMA PIU’ DI 5 MILIARDI – MASSIAH PREVEDE UTILI DI UN MILIARDO NEL 2020

 

Da la Repubblica

 

UBI BANCAUBI BANCA

Ubi Banca prevede di tagliare di circa un terzo il personale delle tre good bank acquistate definitivamente ieri per la cifra simbolica di un euro: entro il 2020 la banca vuole ridurre di circa 200 milioni gli oneri operativi di Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti attraverso una contrazione dell'organico di 1.569 risorse (-32% rispetto al 2016), il taglio di 140 filiali e l'ottimizzazione delle altre spese amministrative.

protesta dei risparmiatori davanti banca etruria  7protesta dei risparmiatori davanti banca etruria 7

 

E' quanto emerge dall'aggiornamento del piano industriale al 2020 di Ubi Banca, presentato oggi insieme ai conti del primo trimestre. Un insieme di informazioni che piace al mercato, che acquista a piene mani l'azione (segui il titolo in diretta).

 

CARICHIETICARICHIETI

I tre istituti in questione sono quelli mandati in risoluzione alla fine del 2015, insieme alla Cariferrara che andrà a Bper, e dai quali sono scaturiti gli strascichi polemici di questi giorni legati al presunto ruolo di Maria Elena Boschi nel tentativo di far salvare a Unicredit l'istituto (Etruria) nel quale era coinvolto il padre come manager.

 

A un anno e mezzo dalla complessa e contestata operazione (che ha portato alla nota perdita di denaro da parte dei risparmiatori/obbligazionisti, per i quali si è corsi ai ripari attraverso il ristoro forfettario o arbitrale), la cessione delle prime tre good bank è finalmente andata in porto, per la quarta dovrebbe essere questione di giorni.

banca marchebanca marche

 

Le tre banche sono state ripulite dai crediti in sofferenza e ricapitalizzate e il numero uno di Ubi, Victor Massiah, se le è potute aggiudicare per la cifra simbolica di un euro. Nell'operazione ha anche incamerato un significativo cuscinetto di denari per le attività fiscali relative alle perdite pregresse che le banche salvate si portano dietro (per ora sono iscritti a bilancio benefici per 550 milioni). Roberto Nicastro, che delle good bank ha gestito la transizione, ha parlato di un esperimento da "cavie" in Europa, ma "le banche ne sono uscite vive".

 

victor massiahvictor massiah

Un conto salato è stato intanto pagato dal sistema bancario che, per aver salvato nel novembre del 2015 le quattro good bank, si è fatto carico di un costo vicino ai 5 miliardi (anche se le somme si potranno tirare solo dopo lo smaltimento dei crediti deteriorati affidati a Rev, il veicolo in cui nel 2015 sono confluiti 10,3 miliardi di sofferenze delle good bank). A operare, sotto la guida di Bankitalia, è stato il Fondo di risoluzione, mentre un ruolo decisivo - acquistando ben 2,2 miliardi di crediti in sofferenza - l'ha giocato il fondo Atlante.

 

Anche grazie a queste operazioni, il Piano Industriale 2017-2020 stima un utile netto per il gruppo Ubi allargato in crescita a 919 milioni nel 2019 e a 1.117 milioni nel 2020. Dalla Fabi, sindacato autonomo dei bancari, fanno sapere che ora la partita sarà quella di garantire la gestione delle uscite attraverso gli strumenti contrattuali: prepensionamenti, uscite volontarie e incentivate con accesso agli ammortizzatori sociali di categoria. "In caso di licenziamento, pronti alla protesta", dicono.

SPORTELLO BANCARIO SPORTELLO BANCARIO

 

Quanto ai numeri di bilancio, Ubi Banca ha chiuso il primo trimestre dell'anno con un utile netto consolidato di 67 milioni di euro, in crescita del 59,4% rispetto al primo trimestre del 2016, nonostante un'ulteriore svalutazione del Fondo Atlante per 13,5 milioni, oneri relativi al Progetto Banca Unica per 4,6 milioni e spese progettuali relative all'acquisto delle tre good bank per 1,1 milioni. Il risultato della gestione operativa si attesta a 276,1 milioni, in crescita del 12,6% (e del 49,1% rispetto all'ultimo trimestre del 2016), grazie a una ripresa dei proventi operativi (+3,3%) e a un calo dell'1,1% degli oneri operativi mentre scendono del 13,2% le rettifiche su crediti, pari a 134,8 milioni nel trimestre.

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...