BANCHE ARMATE - LA POPOLARE DI MILANO TENTA UN FURTO CON DESTREZZA AI RISPARMIATORI: REDDITIVITA' A PICCO, UN TERZO DEI CREDITI EROGATO AL SETTORE IMMOBILIARE (IN CRISI NERA), INDAGINI DI MAGISTRATI E CONSOB, PERDITE DI 200 MILIONI SUI BTP E ALTRI 20 SUI TITOLI GRECI, CONTENZIOSO DI 200 MILIONI COL FISCO E CAUSE LEGALI PER ALTRI 87 - PERCHE' I SOCI DOVREBBERO SBORSARE 800 MILIONI CON QUESTE BOMBE NEL BILANCIO?...

Nicola Borzi dal "Sole 24 Ore"

È una scommessa complicata quella che la Popolare di Milano lancia domani con l'aumento di capitale da 799,4 milioni coordinato da Mediobanca. Le azioni Bpm saranno offerte 30 centesimi (venerdì il titolo ha chiuso a 1,465): 138 titoli ogni 25 ordinarie e 92 ogni bond convertibile.

L'offerta durerà sino al 18 novembre 2011 e i diritti saranno trattati in Borsa sino all'11. Se i bondholder sottoscriveranno tutti i titoli, l'effetto di diluizione sarà del 12,13% per gli azionisti, ma salirà all'84,66% per azionisti e obbligazionisti che non sottoscriveranno. In caso di sottoscrizione integrale Bpm incasserà 775 milioni, spese e commissioni ne costeranno 24,2.

La scommessa è in salita per la frenata del conto economico della Bpm: a giugno il Roe è calato al 2,3% dal 3,7 del 2010. In verità l'utile semestrale (-40% su giugno 2010) ha pagato l'assenza di partite straordinarie: le cessioni avevano gonfiato quello 2010. Su questo fronte il piano industriale 2011-13/15, approvato il 19 luglio, si pone obiettivi ambiziosi ma è fortemente aleatorio.

Ad esempio, prevede un recupero del margine da interesse su ipotesi di aumenti del tasso di riferimento di 25 punti base a dicembre e altri 25 a giugno, con target medio del 2,2% nel 2013. Molto rosee sembrano anche le attese sui costi della raccolta che "vedono" lo spread medio tra tassi dei Btp a 5 anni e swap a 67 punti base nel 2011, 64 nel 2013 e 2015. Ma la media dello spread dal primo settembre al 24 ottobre è stata di 313 punti base.

Ci sono poi i fattori di rischio. La banca non nasconde che la crisi finanziaria e la difficile ripresa globale potrebbero avere effetti significativamente negativi. Le ispezioni condotte da Banca d'Italia tra il 27 settembre 2010 e il 4 marzo hanno dimostrato che Bpm ha sottovalutato i rischi su prestiti: l'aumento di capitale si è reso necessario per l'impatto dei maggiori requisiti patrimoniali, costato 666 milioni, 124 punti base di Core Tier 1.

La banca è molto esposta alla crisi del settore immobiliare: al 30 giugno per 21,8 miliardi, di cui 8,1 per mutui casa, il 31,3% di tutti i crediti lordi a clienti. Anche per effetto dei maggiori coefficienti di ponderazione del rischio imposti da via Nazionale, al 30 giugno le attività deteriorate per cassa nette erano il 6% dei crediti del gruppo.

I problemi non finiscono qui. Oltre alle indagini in corso sulla fusione fra CariAlessandria e Banca di Legnano e sul convertendo (contestato anche dalla Consob), il mancato rimborso dei Tremonti bond costa interessi passivi per 42,5 milioni l'anno e potrebbe pesare sui prossimi dividendi.

Come pesa anche il ribasso dei corsi dei titoli di Stato in portafoglio: a luglio la riserva di rivalutazione è calata di 200 milioni. I procedimenti legali pendenti (su vertenze per anatocismo, bond argentini e altri titoli in default) a fine giugno erano coperti da un fondo di 29 milioni a fronte di richieste per 87.

Ci sono poi i rischi di rettifiche sul prezzo di cessione di Anima Sgr ad AM Holding (fino a 56 milioni) e di Bipiemme Vita a Covéa: una stima al 31 agosto evidenzia che i titoli greci in portafoglio a Bpm Vita potrebbero costare a Bpm una rettifica di circa 20 milioni a favore di Covéa, che ne potrà ottenere altri se la raccolta della società non rispetterà i parametri stabiliti.

Non mancano contenziosi fiscali per 200 milioni. I soci di Bpm il 22 ottobre hanno approvato in massa la governance duale e il cambio dei vertici, ma solo i prossimi giorni dimostreranno se quel voto verrà replicato anche con la sottoscrizione dell'aumento. Il road show parte domani a Londra, con tappe in Usa e a Milano.

 

BPM BPM BANCA POPOLARE DI MILANO ENZO CHIESA E MASSIMO PONZELLINI

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