etruria bankitalia

BANKITALIA BACCHETTA I CONSUMATORI CHE HANNO COMPRATO LE OBBLIGAZIONI SUBORDINATE (“SERVE EDUCAZIONE FINANZIARIA”) MA NON DICE CHE CHI HA PRESO QUEI TITOLI NON CERCAVA SPECULAZIONE MA E’ STATO INGANNATO: I TITOLI ERANO PRESENTATI COME PIÙ SICURI DEI BTP

Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

 

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia  8protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 8

L'accusa l'hanno fatta un po' tutti. Perfino la Consob e la Banca d' Italia, che quando furono azzerate il 22 novembre scorso le obbligazioni subordinate di Banca Etruria, Banca delle Marche, Cassa di Ferrara e Cassa di Chieti, in fondo in fondo accusarono i risparmiatori che le avevano sottoscritte. Da via Nazionale nei vari interventi pubblici si fece capire che sì, forse si era abusato della buona fede dei poveretti che avevano perso tutto.

 

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia  7protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 7

Si era comprensivi anche perché uno di loro a Civitavecchia si tolse la vita per questo. Però da quel momento gli sceriffi del credito che non avevano vigilato poi tanto bene, hanno iniziato a tirare un po' le orecchie in ogni occasione a quei poveri risparmiatori. Dal direttore generale della Banca di Italia, Salvatore Rossi in giù più o meno dicevano questo: «Bisognava vietare di vendere quei titoli allo sportello, perché troppa gente non ha la necessaria educazione finanziaria.

 

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia  9protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 9

Purtroppo quando lo dicevamo nessuno ci ascoltava. Però una cosa il risparmiatore deve sempre sapere: se è troppo alto il rendimento di un titolo in offerta, è perché altrettanto alto è il rischio». Stringiamo in poche parole: volevate guadagnare tanto e subito? Avete affrontato un alto rischio, ed ecco qui l' amara conseguenza che un po' vi siete cercati: l'azzeramento dei vostri risparmi. Sono mesi che Bankitalia ripete questa cantilena, insistendo sempre su quelle due paroline: «educazione finanziaria».

 

Non è un caso, perché quelle due paroline sono un po' l' ancora di salvezza di quel pachiderma di via Nazionale: persi ormai molti compiti tradizionali trasferiti alla Bce o ad organismi internazionali, l'istituto guidato da Ignazio Visco vorrebbe diventare il punto di riferimento istituzionale proprio per educare fin dalle scuole gli italiani alla finanza. È un modo per non mandare via gente e ritagliarsi un altro spazio che consenta di sopravvivere anche nelle dimensioni attuali. Ma già oggi più di un dubbio viene dalle vicende di cronaca: proprio sicuri che i migliori maestri alberghino alla banca centrale? Perché i fatti dimostrano l' esatto contrario.

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia  6protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 6

 

Torniamo a quelle obbligazioni subordinate acquistate a piene mani, secondo le accuse di Bankitalia e Consob, da avidi risparmiatori che volevano guadagnare tanto senza comprendere il rischio a cui stavano andando incontro. È una delle più clamorose panzane diffuse negli ultimi anni.

 

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia  4protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 4

E lo si scopre mettendo a confronto le 17 emissioni delle 4 banche sopra citate che sono state alla fine azzerate, con i rendimenti dei titoli più sicuri che dovrebbero esserci: i Btp di identica durata emessi negli stessi giorni. Un lavoro certosino che ha fatto un esperto finanziario, Alvise Aguti, che assiste il comitato delle vittime di quelle operazioni bancarie. Tiene conto dei rendimenti netti finali, perché nel frattempo sono mutate le condizioni fiscali esistenti su quelle obbligazioni (è stata rivista la tassazione dei capital gain).

 

Bene, di quelle 17 obbligazioni emesse, 15 furono date in offerta ai comuni risparmiatori e 2 riservate solo ad operatori professionali: banche, finanziarie e assicurazioni. Delle 15 offerte al pubblico 11 avevano rendimenti minori rispetto ai Btp emessi in contemporanea. Non avevano affatto attratto i risparmiatori per la prospettiva di farli guadagnare tanto, anzi. Li avevano attratti proprio per il motivo contrario: non ci si guadagnava molto, ma erano titoli sicuri come i Btp.

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia  3protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 3

 

Ogni 10mila euro investiti ci si perdeva con quelle 11 obbligazioni da 5 a 242 euro rispetto ai Btp, ma in fondo si trattava di titoli della banca presso cui avevano il conto e con cui lavoravano da una vita: ci si fidava ancora di più. In due casi il rendimento era identico a quello del Btp, per cui non ci si guadagnava né si perdeva nulla. In altri due in effetti ci si guadagnava qualcosina in più: 165 euro ogni 10mila investiti. Ma anche questo era un vantaggio certamente non speculativo.

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia  5protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 5

 

Restano i due titoli riservati a banche e assicurazioni. Questi sì avevano un rendimento assai superiore ai titoli di Stato e avrebbero dovuto mettere in allarme chi li acquistava, evidentemente per fare guadagni facili. In un caso rispetto ai Btp riscuotevi ogni anno 518 euro in più ogni 10mila investiti. Nel secondo caso addirittura 2.177 euro in più ogni 10mila. Chi ha acquistato quei titoli sì dovrebbe fare un ripasso di educazione finanziaria come ha proposto in questi mesi la Banca d' Italia.

 

Il problema è che chi ha tentato solo la via speculativa sulle obbligazioni subordinate di Etruria & C era già stato educato dalla Banca d' Italia: sono le banche e le assicurazioni che si sono messe in pancia solo quei due titoli così rischiosi. Il maestro non deve essersi spiegato tanto bene con loro. Qualcosa di più: perché è proprio la Banca d' Italia a dovere vigilare sulla sana e prudente gestione delle banche e pure delle assicurazioni attraverso l' Ivass. Evidentemente non l' ha fatto. Ci si aspetterebbe un capo cosparso di cenere e delle scuse a tutti. Invece sono lì a dare lezioni a quelle povere formichine di risparmiatori che prima hanno avuto servito il danno e ora pure la beffa.

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia  2protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 2protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia  12protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 12

 

 

Ultimi Dagoreport

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…

tajani urso vattani peronaci azzoni antonio adolfo mario marco alessandro

DAGOREPORT - MAI SUCCESSO CHE LA LISTA DEI NUOVI AMBASCIATORI, SCODELLATA DA TAJANI, VENISSE SOSPESA PER L’OPPOSIZIONE DI UN MINISTRO (URSO) IRATO PERCHÉ IL SUO CONSIGLIERE DIPLOMATICO È FINITO A NAIROBI ANZICHÉ A BUCAREST - DAL CDM SONO USCITI SOLO GLI AMBASCIATORI STRETTAMENTE URGENTI. ALLA NATO SBARCA AZZONI, MENTRE PERONACI VOLA A WASHINGTON. E’ LA PRIMA VOLTA CHE LA PIÙ IMPORTANTE SEDE DIPLOMATICA VIENE OCCUPATA DA UN MINISTRO PLENIPOTENZIARIO ANZICHÉ DA UN AMBASCIATORE DI GRADO (FRA DUE ANNI È GIA’ PRONTO IL FIDO CONSIGLIERE DIPLOMATICO DI LADY GIORGIA, FABRIZIO SAGGIO) – IL MALDESTRO MARIO VATTANI IN GIAPPONE, ANCHE SE ERA WASHINGTON LA SCELTA IDEALE DELLA FIAMMA MAGICA (MATTARELLA AVREBBE SBARRATO IL PASSO) – LA LISTA DI TUTTI GLI AMBASCIATORI SOSPESI….

giorgia meloni antonio tajani matteo salvini giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - A SINISTRA SI LITIGA MA A DESTRA VOLANO GLI STRACCI! - LA MAGGIORANZA SI SPACCA SU ROTTAMAZIONE E TAGLIO ALL'IRPEF - GIORGIA MELONI DAVANTI AI COMMERCIALISTI PARLA DI SFORBICIATA AL CUNEO E LODA MAURIZIO LEO, "DIMENTICANDOSI" DI GIORGETTI. CHE ALZA I TACCHI E SE NE VA SENZA PARLARE - LA LEGA PRETENDE UN'ALTRA ROTTAMAZIONE, FORZA ITALIA E FDI CHIEDONO PRIMA DI TAGLIARE LE TASSE AL CETO MEDIO - PECCATO CHE I SOLDI PER ENTRAMBI I PROVVEDIMENTI, NON CI SIANO - LA LISTA DEGLI SCAZZI SI ALLUNGA: RISIKO BANCARIO, CITTADINANZA, POLITICA ESTERA, FISCO E TERZO MANDATO - VANNACCI METTE NEL MIRINO I GOVERNATORI LEGHISTI ZAIA E FEDRIGA CON UNA SPARATA, A TREVISO, CONTRO IL TERZO MANDATO: IL GENERALE, NOMINATO VICESEGRETARIO DA SALVINI, È LA MINA CHE PUÒ FAR SALTARE IN ARIA LA FRAGILE TREGUA NEL CARROCCIO (E DUNQUE NEL CENTRODESTRA)

ignazio la russa giorgia meloin zaia fedriga salvini fontana

DAGOREPORT - MEGLIO UN VENETO OGGI O UNA LOMBARDIA DOMANI? È IL DILEMMA SPECULARE DI GIORGIA MELONI E MATTEO SALVINI – L’APERTURA SUL TERZO MANDATO DEL NASUTO DONZELLI È UN RAMOSCELLO D’ULIVO LANCIATO VERSO IL CARROCCIO (ANCHE PER DESTABILIZZARE IL CAMPO LARGO IN CAMPANIA) - MA ALLA PROPOSTA S’È SUBITO OPPOSTO IL GENERALE VANNACCI – L’EX TRUCE DEL PAPEETE, CHE HA CAPITO DI NON POTER GOVERNARE TUTTO IL NORD CON L'8%, È DISPOSTO A CEDERE IL PIRELLONE A FRATELLI D'ITALIA (SI VOTA TRA TRE ANNI), MA LA SORA GIORGIA RIFLETTE: SOTTO LA MADUNINA COMANDA LA RUSSA, E SAREBBE DIFFICILE SCALZARE LA SUA PERVASIVA RETE DI RELAZIONI – I MALIGNI MORMORANO: VANNACCI AGISCE COME GUASTATORE PER CONTO DI SALVINI, PER SABOTARE IL TERZO MANDATO, O PARLA PER SE'?