BAVAGLIO DELLA TARANTOLA PER IL CDA - LA CONSOB FINISCE IN TRIBUNALE - BEFERA SCEGLIE UNA MULTINAZIONALE INGLESE PER L’AGENZIA DELLE ENTRATE - LAMBERTO DINI VA AL MERCATO CON LA SCORTA - LA VERGOGNA DI CESA DAVANTI A DE GASPERI - CIRIELLI CONTRO D’ALEMA - 106 DEPUTATI HANNO CAMBIATO CASACCA NELL’ULTIMA LEGISLATURA - INNOCENZO MAZZINI CHIEDE I DANNI ALLA FIGC - VELARDI ASSUME CON IL TALENT-SHOW - LERNER NEL CANALE FELTRINELLI…

A cura di Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

1 - CIRIELLI CONTRO D'ALEMA...
G. P. - Ogni campagna elettorale che si rispetti, si sa, viene condotta senza esclusione di colpi. Ma quello sferrato da Massimo D'Alema nel maggio del 2011, durante un comizio a Nocera Inferiore in sostegno del candidato sindaco del Pd, fu forse uno di quelli proibiti. Al quale il deputato del Pdl e allora presidente della Provincia di Salerno, Edmondo Cirielli, rispose sporgendo querela.

«Il mezzogiorno è stato affidato ai capibastone. A un ceto politico inquinante fatto di uomini arroganti qui (forti di sistemi di potere, corruzione, condizionamento e connessi alla camorra) e pecore a Roma», disse il presidente del Copasir, riferendosi a Cirielli e Cosentino. L'esito elettorale è noto: il candidato del Pd non arrivò neanche al ballottaggio. Ma D'Alema oggi si ritrova nel registro degli indagati.

2 - GUARDO ALCIDE E MI VERGOGNO...
C.Cu. - «In ufficio ho la foto di Alcide De Gasperi, quando la guardo quasi mi vergogno»:
è stata questa l'amara confessione del segretario Udc Lorenzo Cesa, a margine della tavola rotonda "La politica che riforma se stessa, come disciplinare la vita dei partiti?", tenuta presso l'Università Luiss "Guido Carli". Cesa, incalzato dagli studenti, ha dovuto ammettere che la prospettiva con la quale si sta lavorando alla riforma della legge elettorale non è «da statisti». Una considerazione che lo ha spinto a confessare
il proprio disagio dinanzi alla figura morale del primo presidente del Consiglio democristiano della Repubblica Italiana.

3 - PECORINO CON LA SCORTA...
M.La.- Spesso il sabato mattina, dalla sua splendida villa sulle colline di Scandicci, Lamberto Dini, assieme alla moglie Donatella Pasquali Zingone, scende nel centro del paese, in piazza Togliatti, dove si tiene il mercato, e compra pecorino, asparagi, soppressata di maiale e altre leccornie «per poi portarle il lunedì a Roma, dove non si trovano e dove non ho tempo di fare la spesa», ha spiegato al "Corriere fiorentino" l'ex premier. Tutto normale?

«Niente affatto, perché trovo scandaloso che per andare al mercato Dini e consorte si facciano accompagnare dalla scorta», protesta il sindaco Simone Gheri (Pd). Dini ha fatto sapere che la scorta è d'obbligo per le funzioni svolte e per essere stato minacciato dalle Br. Ma Gheri non è persuaso e a "l'Espresso" rivela che quando Dini si candidò, sempre nel collegio di Scandicci, per il centrosinistra (per poi passare con il centrodestra) la moglie gli disse: «Chissà quante richieste gli avanzerete ora come Comune!». E Gheri pronto: «Se suo marito non si vuole candidare, signora, non c'è problema. Molti compagni mi stanno rimproverando per questo».

4 - FUGA DI GRUPPO? PARLAMENTO IN CIFRE...
A Cura Dell'associazione Openpolis - Molti sono stati i cambi di gruppo nella legislatura. I deputati che hanno cambiato almeno una volta sono 106, ma c'è anche chi di spostamenti ne fatti fino a cinque. Il Pdl è il partito che ha perso il maggior numero di deputati. 3 sono le volte che in questa legislatura il Parlamento ha bocciato una legge contro l'omofobia. Nei primi due casi considerando incostituzionale dare una protezione privilegiata rispetto a chi subisce violenza per altri motivi. L'ultima volta, invece, non estendendo le tutele previste dall'attuale legge anti-razzismo. In tutti e tre i voti è stato decisivo il ricompattamento di Pdl, Lega e Udc che si sono opposti al provvedimento.

5 - CALCIOPOLI E RITORNO...
A giugno dello scorso anno è stato radiato dalla Figc, insieme agli ex dirigenti della Juventus Luciano Moggi e Antonio Giraudo, per i fatti di Calciopoli. Adesso Innocenzo Mazzini, ex vicepresidente della Federazione italiana giuoco calcio, chiede i danni: 100 mila euro, per l'esattezza, con un ricorso contro la Figc e il Coni da poco depositato al Tar del Lazio.

Mazzini contesta la legittimità della sanzione, confermata il 3 aprile scorso dall'Alta Corte di Giustizia del Coni. Qualche settimana fa, sempre per lo scandalo del 2006, la Corte dei conti ha stabilito che Mazzini dovrà risarcire 700 mila euro per danno all'immagine della Figc. L'ex dirigente è anche stato condannato in primo grado a due anni e due mesi (pena coperta da indulto) al processo in corso a Napoli. D.L.

6 - BEFERA SCEGLIE DUBLINO...
M.D.B. - È tempo di assicurarsi per l'Agenzia delle Entrate. E così, l'ente pubblico diretto da Attilio Befera che governa le imposte in Italia ha affidato a una multinazionale inglese con domicilio nella città a tassazione agevolata di Dublino (un paradiso fiscale, lo definì l'ex ministro Tremonti) lo studio della copertura dei rischi d'impresa della struttura controllata dal ministero del Tesoro.

La società Willis, che a suo tempo fece il broker del Titanic e che già cura alcuni servizi assicurativi e legali di Equitalia, provvederà «alla revisione e all'aggiornamento della valutazione dei rischi dell'Agenzia delle entrate, al fine di redigere i capitolati tecnici di polizza che riguardano le coperture assicurative». E una volta completato questo compito gestirà la stipula delle polizze. Un lavoro delicato, considerato che negli ultimi tre anni il fisco ha pagato premi per 4,3 milioni di euro.

L'incarico a Willis costerà circa 400 mila euro, che saranno pagati dalle compagnie assicuratrici che stipuleranno le polizze con l'Agenzia delle Entrate. Prima di affidarsi a un consulente esterno, la discussione nell'organismo guidato da Befera, nel quale operano diversi dirigenti assunti anche per le competenze nel campo assicurativo, è stata molto accesa.

7 - VELARDI SHOW...
Talent show sdoganati da un intellettuale di sinistra? Claudio Velardi, già consigliere dell'allora premier D'Alema, poi assessore alla cultura a Napoli con Bassolino, spin doctor elettorale a destra e manca cerca una/o stagista per la sua società di lobbying, "Reti". E per selezionare gli aspiranti si è inventato un reality intitolato "Talent4stage". A decidere
il "vincitore" non sarà il pubblico ma una giuria composta dai dipendenti della stessa "Reti". R.P.

8 - LERNER SI GETTA NEL CANALE...
E. A. - Manca poco al lancio di Effe Tv (ma è un nome provvisorio), il canale digitale frutto di un accordo societario tra La7 e gruppo Feltrinelli in una proporzione di 30 a 70. Presidente del comitato editoriale è Gad Lerner, amministratore delegato Gianluca Paladini, responsabile dei contenuti Riccardo Chiappelli, che per tre anni è stato direttore programmi di Cielo, il canale Sky.

Carlo Feltrinelli e l'ad del gruppo Dario Giambelli vogliono partire con un canale culturale, da estendere a Web tv, che peschi dal patrimonio degli oltre 3 mila eventi l'anno, a partire dagli incontri con gli autori, che Feltrinelli promuove grazie alla sua rete di librerie, ma trasmetta anche musica, interviste in studio, documentari, e riproposte di trasmissioni de La7 in altro orario.

La raccolta pubblicitaria è affidata alla Prs Tv, presieduta da Alfredo Bernardini De Pace. Il target principale è un pubblico under 40, ma gli analisti la vedono come una sfida non priva di rischi: per raggiungere l'1 per cento di share, un buon obiettivo per un canale tematico, è difficile investire nel palinsesto meno di 30 milioni di euro l'anno.

9 - CONSOB IN TRIBUNALE...
D.L. - Che la riorganizzazione della Consob voluta dal presidente Giuseppe Vegas non convincesse i sindacati interni era cosa nota. Adesso però la Falbi, ha deciso di portare la questione in tribunale. Con un ricorso al Tar del Lazio in cui si contesta la legittimità delle delibere con cui la Commissione ha, tra l'altro, nominato un esterno, Gabriele Aulicino, nuovo capo dell'Ufficio attività parlamentare e di governo. Aulicino, che proviene dall'Ufficio legislativo del Tesoro, come il direttore generale Gaetano Caputi, è stato assunto a contratto (e non tramite concorso) con la qualifica di condirettore.

Secondo la Falbi il provvedimento va annullato perché viola il regolamento del personale che, salvo casi particolari ed eccezionali, vieta di assumere dall'esterno per incarichi dirigenziali. I requisiti di eccezionalità in questo caso non ci sarebbero, in quanto l'incarico affidato ad Aulicino era stato ricoperto ad interim, per un anno, da Caputi.

10 - BAVAGLIO TARANTOLA...
C'è un piano per "sterilizzare" i membri del Consiglio di amministrazione della Rai. La presidente Anna Maria Tarantola ed il direttore generale Luigi Gubitosi lavorano ad una direttiva che di fatto impedirebbe agli otto membri del Cda di Viale Mazzini di parlare, come fino ad oggi accade regolarmente, con i dirigenti dell'Azienda.

In questo modo, è la lamentela comune in Consiglio, i consiglieri non avranno modo di assumere direttamente informazioni "dal basso" per esercitare le loro funzioni di controllo e garanzia. Ma Gubitosi e Tarantola su questo fanno orecchie da mercante: se i consiglieri vogliono sapere qualcosa chiedano a noi per iscritto e noi invieremo le risposte scritte a tutto il Consiglio. B.C.

 

 

EDMONDO CIRIELLI LORENZO CESA DONATELLA E LAMBERTO DINI figc innocenzo mazzini lapATTILIO BEFERAVELARDI claudioGAD LERNER E MOGLIE e carlo_feltrinelliAnna Maria Tarantola

Ultimi Dagoreport

brunello cucinelli giorgia meloni giuseppe tornatore

A PROPOSITO DI…. TORNATORE – CRISI DEL CINEMA? MA QUALE CRISI! E DA REGISTA TAUMATURGO, NOBILITATO DA UN PREMIO OSCAR, CIAK!, È PASSATO A PETTINARE IL CASHMERE DELLE PECORE DEL SARTO-CESAREO CUCINELLI - MICA UN CAROSELLO DA QUATTRO SOLDI IL SUO “BRUNELLO IL VISIONARIO GARBATO”. NO, MEGA PRODUZIONE CON UN BUDGET DI 10 MILIONI, DISTRIBUITO NELLE SALE DA RAI CINEMA, ALLIETATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON TAX CREDIT DI 4 MILIONCINI (ALLA FINE PAGA SEMPRE PURE PANTALONE) E DA UN PARTY A CINECITTA' BENEDETTO DALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI - ET VOILÀ, ECCO A VOI SUI GRANDI SCHERMI IL “QUO VADIS” DELLA PUBBLICITÀ (OCCULTA) SPACCIATO PER FILM D’AUTORE - DAL CINEPANETTONE AL CINESPOTTONE, NASCE UN NUOVO GENERE, E LA CRISI DELLA SETTIMA ARTE NON C’È PIÙ. PER PEPPUCCIO TORNATORE, VECCHIO O NUOVO, È SEMPRE CINEMA PARADISO…

theodore kyriakou la repubblica mario orfeo gedi

FLASH! – PROCEDE A PASSO SPEDITO L’OPERA DEI DUE EMISSARI DEL GRUPPO ANTENNA SPEDITI IN ITALIA A SPULCIARE I BILANCI DEI GIORNALI E RADIO DEL GRUPPO GEDI (IL CLOSING È PREVISTO PER FINE GENNAIO 2026) - INTANTO, CON UN PO’ DI RITARDO, IL MAGNATE GRECO KYRIAKOU HA COMMISSIONATO A UN ISTITUTO DEMOSCOPICO DI CONDURRE UN’INDAGINE SUL BUSINESS DELLA PUBBLICITÀ TRICOLORE E SULLO SPAZIO POLITICO LASCIATO ANCORA PRIVO DI COPERTURA DAI MEDIA ITALIANI – SONO ALTE LE PREVISIONI CHE DANNO, COME SEGNO DI CONTINUITÀ EDITORIALE, MARIO ORFEO SALDO SUL POSTO DI COMANDO DI ‘’REPUBBLICA’’. DEL RESTO, ALTRA VIA NON C’È PER CONTENERE IL MONTANTE ‘’NERVOSISMO’’ DEI GIORNALISTI…

john elkann lingotto fiat juventus gianni agnelli

A PROPOSITO DI… YAKI – CHI OGGI ACCUSA JOHN ELKANN DI ALTO TRADIMENTO NEL METTERE ALL’ASTA GLI ULTIMI TESORI DI FAMIGLIA (“LA STAMPA” E LA JUVENTUS), SONO GLI STESSI STRUZZI CHE, CON LA TESTA SOTTO LA SABBIA, IGNORARONO CHE NEL FEBBRAIO DEL 2019, SETTE MESI DOPO LA SCOMPARSA DI MARCHIONNE, IL NUMERO UNO DI EXOR E STELLANTIS ABBANDONÒ LA STORICA E SIMBOLICA “PALAZZINA FIAT”, LE CUI MURA RACCONTANO LA STORIA DEL GRUPPO AUTOMOBILISTICO. E SOTTO SILENZIO (O QUASI) L’ANNO DOPO C’ERA STATO LO SVUOTAMENTO DEL LINGOTTO, EX FABBRICA EMBLEMA DELLA FIAT – LA PRECISAZIONE: FONTI VICINE ALLA SOCIETÀ BIANCONERA SMENTISCONO QUALSIVOGLIA TRATTATIVA CON SAUDITI...

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – ESSÌ, STAVOLTA BISOGNA AMMETTERLO: SULLA LEGGE DI BILANCIO MATTEO SALVINI HA PIÙ DI QUALCHE SACROSANTA RAGIONE PER IMPEGNARSI A MORTE NEL SUO RUOLO DI IRRIDUCIBILE SFASCIACARROZZE DELLA MARCHESINA DEL COLLE OPPIO (“IL GOVERNO SONO IO E VOI NON SIETE UN CAZZO!’’) - DIETRO UNA FINANZIARIA MAI COSÌ MICRAGNOSA DI 18 MILIARDI, CHE HA AFFOSSATO CONDONI E PENSIONI CARI A SALVINI, L’OBIETTIVO DELLA DUCETTA È DI USCIRE CON UN ANNO IN ANTICIPO DALLA PROCEDURA DI INFRAZIONE PER DEFICIT ECCESSIVO ATTIVATA DALL'EUROPA NEL 2024. COSÌ SARÀ LIBERA E BELLA PER TRAVESTIRSI DA BEFANA PER LA FINANZIARIA 2026 CHE SARÀ RICCA DI DEFICIT, SPESE E "MENO TASSE PER TUTTI!", PROPRIO IN PERFETTA COINCIDENZA CON LE ELEZIONI POLITICHE 2027 – OVVIAMENTE LA “BEFANA MELONI” SI PRENDERÀ TUTTO IL MERITO DELLA CUCCAGNA, ALLA FACCIA DI LEGA E FORZA ITALIA…

moravia mussolini

‘’CARO DUCE TI SCRIVO...’’, FIRMATO ALBERTO MORAVIA - “AMMIRO L'OPERA DEL REGIME IN TUTTI I VARI CAMPI IN CUI SI È ESPLICATA E IN PARTICOLARE IN QUELLO DELLA CULTURA. DEBBO SOGGIUNGERE CHE LA PERSONALITÀ INTELLETTUALE E MORALE DELLA ECCELLENZA VOSTRA, MI HA SEMPRE SINGOLARMENTE COLPITO PER IL FATTO DI AVERE NEL GIRO DI POCHI ANNI SAPUTO TRASFORMARE E IMPRONTARE DI SÉ LA VITA DEL POPOLO ITALIANO” (1938) - LE 998 PAGINE DEI “TACCUINI” DI LEONETTA CECCHI PIERACCINI SONO UNA PREZIOSISSIMA MEMORIA, PRIVA DI MORALISMO E DI SENTIMENTALISMO, PER FICCARE IL NASO NEL COSTUME DELL’ITALIA LETTERARIA E ARTISTICA FINITA SOTTO IL TALLONE DELLA DITTATURA FASCISTA - DAL DIARIO DI LEONETTA PIERACCINI, SPICCANO LA VITA E LE OPERE E LA SERVILE E UMILIANTE LETTERA A MUSSOLINI DEL “SEMI-EBREO” ALBERTO PINCHERLE, IN ARTE MORAVIA – ALTRA NOTA: “SIMPATIA DI MORAVIA PER HITLER. EGLI DICE CHE DEGLI UOMINI POLITICI DEL MOMENTO È QUELLO CHE PIÙ GLI PIACE PERCHÉ GLI PARE NON SIA MOSSO DA AMBIZIONE PERSONALE PER QUELLO CHE FA...”

leonardo maria del vecchio - gabriele benedetto - andrea riffeser monti - marco talarico - luigi giacomo mascellaro

DAGOREPORT - ELKANN NON FA IN TEMPO A USCIRE DALLA SCENA CHE, ZAC!, ENTRA DEL VECCHIO JR: DAVVERO, NON SI PUÒ MAI STARE TRANQUILLI IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE - GIÀ L’ACQUISIZIONE DEL 30% DE ‘’IL GIORNALE’’ DA PARTE DEL VIVACISSIMO LEONARDINO DEL VECCHIO, ANTICIPATA IERI DA DAGOSPIA, HA SUSCITATO “OH” DI SORPRESA. BUM! BUM! STAMATTINA SONO SALTATI I BULBI OCULARI DELLA FINANZA E DELLA POLITICA ALL’ANNUNCIO DELL'EREDE DELL VECCHIO DI VOLER ACQUISIRE IL TERZO POLO ITALIANO DELL’INFORMAZIONE, IN MANO ALLA FAMIGLIA RIFFESER MONTI: “LA NAZIONE” (FIRENZE), “IL RESTO DEL CARLINO” (BOLOGNA) E “IL GIORNO” (MILANO) - IN POCHI ANNI DI ATTIVITÀ, LMDV DI DEL VECCHIO HA INVESTITO OLTRE 250 MILIONI IN PIÙ DI 40 OPERAZIONI, SOSTENUTE DA UN FINANZIAMENTO DI 350 MILIONI DA INDOSUEZ (GRUPPO CRÉDIT AGRICOLE) - LA LINEA POLITICA CHE FRULLA NELLA TESTA TRICOLOGICAMENTE FOLTA DELL'INDIAVOLATO LMDV, A QUANTO PARE, NON ESISTE - DEL RESTO, TRA I NUOVI IMPRENDITORI SI ASSISTE A UN RITORNO AD ALTO POTENZIALE ALLO "SPIRITO ANIMALE DEL CAPITALISMO", DOVE IL BUSINESS, ANCHE IL PIU' IRRAZIONALE, OCCUPA IL PRIMO POSTO E LA POLITICA E' SOLO UN DINOSAURO DI BUROCRAZIA…