etruria bankitalia

MA SERVE ANCORA BANKITALIA? - BECHIS: “ORMAI SI PUO’ ANCHE CHIUDERE. HA PERSO TUTTE LE FUNZIONI DI UN TEMPO E PER QUEL POCO CHE LE RESTA DA FARE DISPONE DI UN ESERCITO DI SETTE MILA DIPENDENTI - LA VIGILANZA NON LE APPARTIENE PIÙ E SULLE BANCHETTE DI PROVINCIA L’ATTENZIONE SI È SPESSO RIVELATA PIÙ DANNOSA CHE ALTRO…” - VIDEO!

 

Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

 

franco bechis

A cosa serve oggi ancora la Banca d' Italia? La domanda è così evidente e la risposta rende così incerto chiunque che l' istituto oggi guidato da Ignazio Visco ha pensato fosse necessario girare un video messo in bella evidenza sul proprio sito Internet per fugare ogni dubbio e polemica.

 

ignazio visco

Una visione che consiglio a tutti, perché quel video è una sorta di funerale della banca centrale, e ha la risposta più chiara di tutte: no, la Banca di Italia oggi ha perso quasi tutte le funzioni di un tempo, e per quel poco che le è restato da fare ha a disposizione un esercito strabordante assai più di ogni comparto della vituperata pubblica amministrazione romana.

 

Quel video ha un solo pregio: la conduttrice, una dipendente della Banca d' Italia che si chiama Erica Rossi (cognome che si adatta alla sfolgorante capigliatura rossa), che non sfigurerebbe su alcuna copertina della stampa patinata e che ricorda la Paola Saluzzi dei primissimi tempi sia fisicamente che per una certa capacità di reggere lo schermo. Ma la nostra Erica non può supplire a quel che non c'è. Così inizia a spiegarci la Banca di Italia facendo mezzo naufragio: «Si dice che il capitale umano sia la risorsa più preziosa di una organizzazione. La Banca di Italia ci crede davvero e si impegna a valorizzare ogni giorno le settemila persone che lavorano al suo interno».

BANCA ITALIA

 

In sovra-impressione nel video spot appare una cifra un pochino più ridotta - 6.885 - ma capite a che serve oggi quella intoccabile banca centrale italiana: a valorizzare i suoi 7mila dipendenti. Dovrebbe essere il contrario, ma il lapsus freudiano è proprio loro e dice che la banca oggi esiste soprattutto perché altrimenti non sa che far fare a quell' esercito ormai senza missione.

il direttorio di bankitalia

 

Ci vogliono due minuti e 35 di video per sentirci dire dalla Saluzzi di via Nazionale: «Non abbiamo risposto alla domanda da cui siamo partiti: che cosa fa la Banca d' Italia?». Eccola qui la rispostona: «Fa tante cose, tutte utili e tutte aventi come fine ultimo la stabilità del sistema finanziario e quindi la tutela del risparmiatore». Sembra la celebre risposta di Ecce Bombo, il film di Nanni Moretti sulla dissoluzione di una generazione della sinistra contestatrice degli anni Settanta: qualcuno chiede a una ragazza che fa nella vita e lei risponde che gira e vede gente.

RELAZIONE BANKITALIA SU ANTONVENETA

 

Tralascio le altri parti del video, dove si rasenta il grottesco nel disperato tentativo di mostrare come quei 7mila dipendenti siano necessari. Splendido il cammeo di uno stampatore di banconote che parla come Genny Savastano in Gomorra, ma certo se poi giri intorno a una banca che partecipa a tanti incontri internazionali (ne ha fatti 220), che «svolge compiti di regolamentazione e supervisione», che manda il suo governatore alle riunioni della Bce, che «ci aiuta a capire l' andamento dell' economia» per altro senza mai azzeccarne una prima che accada, beh allora capisci che è proprio impossibile continuare a mantenere un pachiderma per svolgere compiti per cui basterebbero un buon numero di agili topolini.

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 1

 

Peggio ci si sente quando si insiste ancora sulla vigilanza bancaria, che in realtà non appartiene più alla Banca di Italia per tutti gli istituti importanti del nostro Paese (è tutto in mano alla Bce), e residua sulle banchette di provincia dove l' attenzione della banca centrale si è spesso rivelata più dannosa che altro.

 

Finché ha avuto in mano banche medio grandi la vigilanza ha collezionato perle come quelle che emergono da tutta la corrispondenza e le autorizzazioni concesse a Mps quando acquistò a un prezzo spropositato Antonveneta aprendo ferite e rischi poi pagati dalle tasche di tutti gli italiani e non ancora rimarginate.

 

protesta dei risparmiatori davanti a bankitalia 10

Sulle banche piccole sono evidenti le sviste della vigilanza nazionale, e pesano sulle spalle di Bankitalia (lo abbiamo mostrato anche qui grazie ai carteggi intercorsi in quelle settimane) le disgrazie regalate ai risparmiatori con la gestione e la scelta finale di Banca Etruria, Banca delle Marche, CariChiesti e CariFerrara.

 

Per non dire delle banche venete, protette da via Nazionale quando si conosceva a perfezione la grave situazione di squilibrio esistente all' interno. Basti dire che la sola soluzione che la Banca di Italia provò a escogitare fu quella di spingere al matrimonio la Banca popolare di Vicenza e Banca Etruria nel folle tentativo di creare una banca viva unendo due cadaveri.

 

Ultimi Dagoreport

ali larijani khamenei vladimir putin xi jinping

A TEHERAN QUALCOSA STA CAMBIANDO – SI NOTANO CURIOSI MOVIMENTI NEL SISTEMA DI POTERE IRANIANO: MENTRE RICOMPAIONO VECCHI VOLPONI COME ALI LARIJANI, STA NASCENDO UN NUOVO CENTRO DECISIONALE NON UFFICIALE, A GUIDARE LE MOSSE PIÙ DELICATE DEL REGIME. I PASDARAN PERDONO QUOTA (LA LORO STRATEGIA È FALLITA DI FRONTE ALL’ANNIENTAMENTO DI HEZBOLLAH, HAMAS E ASSAD), AVANZA UN “CONSIGLIO OMBRA” DI TRANSIZIONE, CON IL CONSENSO DI KHAMENEI – “L’ASSE DEL MALE” CON RUSSIA E CINA PROSPERA: TEHERAN HA BISOGNO DELLE ARMI DI PUTIN E DEI SOLDI DI XI JINPING. ALLA FACCIA DI TRUMP, CHE VOLEVA RIAPRIRE IL NEGOZIATO SUL NUCLEARE…

matteo salvini luca zaia giorgia meloni

DAGOREPORT – COSA SI SONO DETTI GIORGIA MELONI E LUCA ZAIA NELL'INCONTRO A PALAZZO CHIGI, TRE SETTIMANE FA? - TOLTA SUBITO DI MEZZO L'IDEA (DI SALVINI) DI UN POSTO DI MINISTRO, LA DUCETTA HA PROVATO A CONVINCERE IL “DOGE” A PRESENTARE UNA SUA LISTA ALLE REGIONALI IN VENETO MA APPOGGIANDO IL CANDIDATO DEL CENTRODESTRA (ANCORA DA INDIVIDUARE) - MA TRA UNA CHIACCHIERA E L'ALTRA, MELONI HA FATTO CAPIRE CHE CONSIDERA ZAIA IL MIGLIOR LEADER POSSIBILE DELLA LEGA, AL POSTO DI UN SALVINI OSTAGGIO DELLE MATTANE DI VANNACCI – UN CAMBIO DI VERTICE NEL CARROCCIO EVOCATO NELLA SPERANZA CHE IL GOVERNATORE ABBOCCHI ALL’AMO...

elly schlein giorgia meloni beppe sala ignazio la russa maurizio lupi marcello viola

DAGOREPORT - NESSUNO VUOLE LE DIMISSIONI DI BEPPE SALA: DA SINISTRA A DESTRA, NESSUN PARTITO HA PRONTO UN CANDIDATO E TRA POCHI MESI A MILANO COMINCIANO LE OLIMPIADI MILANO-CORTINA – MA SALA VUOLE MANIFESTARE ALL'OPINIONE PUBBLICA UNO SCATTO DI DIGNITÀ, UN GRIDO DI ONESTÀ, UNA REAZIONE D'ORGOGLIO CHE NON LO FACCIA SEMBRARE  ''LU CIUCCIO 'MIEZZO A LI SUONI'' - L’UNICO A CHIEDERE IL PASSO INDIETRO DEL SINDACO È IGNAZIO LA RUSSA, CHE INVECE UN CANDIDATO CE L’HA ECCOME: MAURIZIO LUPI. METTENDO SOTTO LA SUA ALA IL PARTITO DI LUPI, "NOI MODERATI", ‘GNAZIO SOGNA IL FILOTTO: CONQUISTARE SUBITO IL COMUNE DI MILANO E NEL 2028 LA REGIONE LOMBARDIA – MOLTO DELL’INCHIESTA SULL’URBANISTICA DIPENDERÀ DALLA DECISIONE DEL GIP, PREVISTA PER MERCOLEDI': SE IL GIUDICE NON ACCOGLIERÀ LE RICHIESTE DEI PM (CARCERE O DOMICILIARI PER GLI INDAGATI), LA BUFERA PERDERÀ FORZA. VICEVERSA…

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VACANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO ASSOLUTO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIM, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO + FILM

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...