alessandro benetton autogrill dufry

BENETTON MA NON BENISSIMO – L’OPERAZIONE AUTOGRILL-DUFRY DIVENTA REALTÀ MA PIAZZA AFFARI NON GRADISCE: IERI IN BORSA LE AZIONI DEL GRUPPO ITALIANO HANNO PERSO IL 7,4% A 6,34 EURO, MENTRE QUELLE DELLA SOCIETÀ SVIZZERA HANNO SPICCATO IL VOLO (+3,78%) – GLI ANALISTI: “CHI SPERAVA IN UN'OFFERTA PREMIUM SU AUTOGRILL RISPETTO AI PREZZI DI MERCATO È RIMASTO DELUSO DAL MOMENTO CHE IL RAPPORTO DI CAMBIO VALUTA IL TITOLO ITALIANO SOLAMENTE 4,93 EURO PER AZIONE…”

 

autogrill

1 - AUTOGRILL-DUFRY, ACCORDO FATTO: EDIZIONE PRIMO SOCIO AL 20-25%

Carlo Festa per “il Sole 24 Ore”

 

Sarà una vera «public company» la nuova società che nascerà dall'unione della svizzera Dufry e dell'italiana Autogrill. Nel nuovo campione internazionale del retail, che avrà ricavi combinati di oltre 12 miliardi di euro e si avvantaggerà anche dell'integrazione fra il differente know-how del management, la holding Edizione della famiglia Benetton arriverà a detenere, post aumento di capitale, tra il 20 e il 25% delle azioni, diventando il primo socio del gruppo.

 

Dal punto di vista finanziario, ci sarà un'offerta obbligatoria per azioni oppure cassa a 6,33 euro. L'opa obbligatoria di Dufry porterà al delisting di Autogrill da Euronext Milano, mentre resterà solo Dufry (tra i cui soci ci sono ora private equity come Advent con l'11% e investitori come Alibaba con il 6%) quotata a Zurigo.

dufry

 

L'accordo annunciato ieri prevede il trasferimento in Dufry della quota di maggioranza detenuta in Autogrill da Edizione attraverso la propria controllata Schema Beta, pari al 50,3% del capitale azionario in cambio di azioni Dufry di nuova emissione. Ciò porterà Edizione a detenere oltre 30 milioni di azioni Dufry di nuova emissione, pari al 25,248% del capitale di Dufry, corrispondenti ad un concambio di 0,158 azioni Dufry per ogni azione Autogrill.

 

il primo video di alessandro benetton da presidente di edizione 7

Nascerà un gruppo globale nel settore dei servizi di ristorazione e retail per chi viaggia. Avrà una forte presenza negli Stati Uniti e in Europa e una base significativa nei mercati asiatici. Il nuovo gruppo opererà in un mercato potenziale del valore di circa 105 miliardi di euro, più di quattro volte il mercato del solo food & beverage (pari a circa 25 miliardi).

 

L'operazione, dal punto di vista industriale, ha il duplice obiettivo di sviluppare una nuova offerta di prodotti e servizi per rispondere alle sfide di un settore in continua evoluzione, ma punta anche a migliorare, innovandola, la customer experience di chi viaggia anche attraverso lo sviluppo tecnologico e digitale.

ENRICO LAGHI

 

Al termine dell'operazione il nuovo gruppo assumerà una nuova denominazione, tesa a rafforzare la nuova identità nata dalla combinazione dei due leader di settore. Sul versante della governance, in base all'intesa, una volta conclusa l'integrazione, nel cda saranno nominato tre componenti espressione di Edizione.

 

In particolare, il presidente onorario sarà Alessandro Benetton (già presidente di Edizione) con il compito, in tandem con il presidente, di promuovere e coordinare le relazioni istituzionali con i principali azionisti del nuovo gruppo. Espressione di Edizione saranno anche i due vicepresidenti, con ruolo di supporto al Ceo in relazione alle scelte strategiche e all'integrazione dei due gruppi, nelle figure di Enrico Laghi e Paolo Roverato (rispettivamente amministratore delegato di Edizione e presidente di Autogrill).

 

autogrill

Tutti i comitati consiliari potranno vedere la partecipazione di un consigliere nominato da Edizione. Nel top management, espressione di Dufry, Juan Carlos Torres viene invece confermato presidente esecutivo del nuovo gruppo e Xavier Rossinyol resterà Ceo. Entrambi lavoreranno a stretto contatto con il management italiano.

 

L'attuale amministratore delegato di Autogrill, Gianmario Tondato da Ruos, assumerà infatti la carica di presidente esecutivo di tutte le attività nordamericane del nuovo gruppo. Al closing dell'operazione, infine, Paolo Roverato assumerà la carica di amministratore delegato di Autogrill Spa.

 

Juan Carlos Torres

«Questo accordo permette la prosecuzione del percorso di crescita e di sviluppo di Autogrill, un asset che per Edizione rimarrà di natura strategica. L'unione tra Autogrill e Dufry consentirà la creazione del campione mondiale del settore, con una posizione di leadership in diverse geografie e su diversi servizi, favorita anche da importanti sinergie all'interno del nuovo gruppo» spiega Alessandro Benetton, presidente di Edizione. Intanto, sulla scia dell'operazione, ieri in Borsa il titolo Autogrill ha ceduto oltre il 7% avvicinadosi al prezzo di Opas a 6,34 euro, mentre Dufry a Zurigo ha guadagnato quasi il 4%.

 

Gianmario Tondato da Ruos

2 - AMARO RISVEGLIO DEI SOCI DI AUTOGRILL L'AZIONE CROLLA DOPO L'OFFERTA TROPPO BASSA

Estratto dell’articolo di Mikol Belluzzi per “Verità & Affari”

 

Le nozze tra Autogrill e Dufry si faranno: il colosso svizzero dei duty free ha annunciato di voler acquisire la società leader nella ristorazione aeroportuale e autostradale controllata dalla famiglia Benetton per dare vita a un colosso da 12 miliardi di euro di ricavi e un Ebitda di circa 1,3 miliardi.

 

L'intesa prevede il trasferimento a Dufry del 50,3% detenuto in Autogrill da Edizione attraverso la propria controllata Schema Beta in cambio di azioni Dufry di nuova emissione. Ciò porterà Edizione a detenere 30.663.329 azioni Dufry di nuova emissione, pari al 25,248% del capitale del colosso svizzero.

 

Paolo Roverato

[…] Piazza Affari, però, non ha gradito l'operazione. Al closing, previsto nel primo trimestre 2023, Dufry lancerà un'opa rivolta ai soci di minoranza di Autogrill finalizzata al delisting e il nuovo gruppo sarà quotato solo in Svizzera.

 

Agli azionisti italiani vengono proposte 0,158 nuove azioni Dufry per ogni azione Autogrill o, in alternativa, 6,33 euro in contanti. Per questo ieri in Borsa le azioni Autogrill, salite nei giorni scorsi sull'onda delle voci, hanno lasciato sul campo il 7,4% a 6,34 euro, mentre quelle di Dufry hanno spiccato il volo a 32,42 franchi svizzeri (+3,78%) in vista delle sinergie sui costi, ma anche sui ricavi che si creeranno con l'operazione.

 

Davvero un amaro risveglio, sottolineano gli analisti di Bestinver in una nota, «chi sperava in un'offerta premium su Autogrill rispetto ai prezzi di mercato è rimasto deluso dal momento che il rapporto di cambio, basato sui prezzi di chiusura di venerdì scorso, valuta il titolo italiano solamente 4,93 euro per azione».

 

alessandro e luciano benetton

E di conseguenza gli esperti ritengono che i soci di minoranza di Autogrill sceglieranno «prevalentemente l'opzione del concambio in contanti, che prevede loro un valore di 6,33 euro, sotto del 7,6% rispetto alla chiusura di venerdì scorso». E poiché il titolo Autogrill tratta con un «premio significativo rispetto a Dufry», ovvero a un rapporto Enterprise value/Ebitda di 5,8 volte rispetto a 3,4 volte, di conseguenza ora «non si aspettano che Dufry offra un ulteriore premio».

 

Che l'offerta del colosso svizzero agli azionisti di Autogrill sia improntata al risparmio lo riconosce lo stesso ceo di Dufry. «Se prendete il prezzo delle azioni di Dufry che era a circa 30 franchi svizzeri venerdì e lo moltiplicate per 0,158, avrete il prezzo che noi pagheremo per Autogrill e vedrete che c'è uno sconto del 25-30% rispetto al prezzo di venerdì 8 luglio». […]

ENRICO LAGHIalessandro benetton autogrill 1 enrico laghi BAGNI AUTOGRILLautogrill Autogrill Nettuno

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…