LA BORSA DI MILANO CHIUDE DEBOLE (-0,59%), ANCORA VENDITE SUI BANCARI - MEDIOBANCA (-3,5%), RIMBALZANO I TITOLI DEL LUSSO - ASTA CTZ, NUOVO MINIMO STORICO (0,428%)

1.BORSA: EUROPA VENDE E ASPETTA FED E DATI USA, A MILANO MALE MEDIOBANCA

Radiocor - Wall Street non da' la scossa alle Borse europee che preferiscono vendere in attesa di segnali 'forti' attesi in settimana proprio da Oltreoceano (Pil Usa del II trimestre, Federal Reserve, mercato del lavoro). Non basta dunque il traino delle Borse asiatiche, con Tokyo ai massimi da sei mesi, per supportare gli indici continentali che chiudono tutti in rosso con l'eccezione di Parigi (+0,3%).

LA SEDE DI MEDIOBANCA LA SEDE DI MEDIOBANCA

 

Le vendite penalizzano in primis il comparto auto. Piazza Affari termina in discesa dello 0,59% nel Ftse Mib colpita soprattutto dai bancari e da alcuni industriali: -3,5% Mediobanca che e' la peggiore tra le blue chip. Continua il recupero del lusso (+1,8% Yoox). Sul fronte valutario, euro a 1,3440 dollari (1,3430 venerdi' sera). Petrolio in calo dello 0,7% a 101,31 dollari al barile nel contratto di riferimento del Wti.

 

2.VENDITE SU BANCHE E FIAT

 (Reuters) - Piazza Affari in un mercato fiacco senza una direzione precisa chiude in ribasso sulla scia di Wall Street.

I trader parlano di una fase di stanca del mercato italiano destinata a durare tutta l'estate.

Nella mattinata, dopo i cali di venerdì, le borse hanno tentato un rimbalzo in avvio, anche sulla scia di buoni dati sull'industria cinese.

Una nota di venerdì sera Goldman Sachs ha declassato l'azionario globale a "neutral" nel breve termine, pur rimanendo "overweight" nel lungo termine.

FOTO MARCHIONNE ELKANN FOTO MARCHIONNE ELKANN

L'indice FTSE Mib perde lo 0,59%, l'Allshare lo 0,63%.

 

Volumi a 1,7 miliardi di euro.

Il futures con scadenza settembre segna un -0,36% a quota 21.000 punti, ben sopra i minimi di seduta.

Il benchmark europeo FTSEurofirst 300 cede lo 0,22%, a Wall Street Dow Jones in calo dello 0,1%.

Negative le banche, toniche nelle prime battute. Le big UNICREDIT e INTESA SANPAOLO contengono il ribasso a meno dell'1%. Cala di oltre il 2% UBI BAMCA. MEDIOBANCA - 3,5%.

 

Poco mossa TELECOM ITALIA, che prosegue a fatica il rimbalzo iniziato intorno a metà luglio. La presunta scalabilità del gruppo dopo lo scioglimento di Telco non ha sostenuto più di tanto le quotazioni nelle ultime settimane.

In calo FIAT, dopo i recenti rialzi, sulle ipotesi di fusione con PSA e Volkswagen, peraltro smentite dagli interessati.

MEDIASET perde terreno, dopo il balzo di giovedì sui risultati di Mediaset Espana.

Rimbalza il settore del lusso che venerdì aveva sofferto sulla scia di Lvmh. Positive TOD'S e FERRAGAMO, YOOX sale di circa il 2%.

 

maria cannatamaria cannata

 

3.ASTA CTZ: RENDIMENTO TITOLO BIENNALE SCENDE ALLO 0,428%, NUOVO MINIMO STORICO

Finanza.com – L'asta di Ctz odierna ha visto l'allocazione di titoli per 2,25 miliardi di euro (range previsto era tra 1,75 e 2,25 mld) al rendimento medio dello 0,428%, in ulteriore calo rispetto allo 0,591% fatto segnare nell'asta Ctz di un mese fa. Si tratta del nuovo rendimento minimo di assegnazione dall'introduzione dell'euro. Per il Ctz a due anni (scadenza aprile 2016) si è registrato un deciso aumento della domanda che è stata di 2 volte l'importo offerto contro le 1,57 volte dell'asta precedente.

 

4.MARAMOTTI: MAXI-ROSSO IN LUSSEMBURGO DOPO SVALUTAZIONE QUOTA UNICREDIT

piromallo03 ignazio luigi maramottipiromallo03 ignazio luigi maramotti

Radiocor- Ancora in rosso i conti di International Fashion Trading, la holding della famiglia Maramotti cui fanno capo le attivita' finanziarie e in particolare la quota in Unicredit. Come emerge dai documenti depositati oggi in Lussemburgo e consultati da Radiocor, la Ift ha chiuso il 2013 con una perdita di 195,1 milioni seguito a una svalutazione di 220 milioni 'su titoli a causa del deprezzamento registrato su tali immobilizzazioni nel corso dell'anno'. Nel 2012 la perdita era stata di 144,6 milioni nel 2012 dopo correzioni di valore per quasi 170 milioni.

 

Il bilancio approvato lo scorso 26 giugno non menziona esplicitamente le azioni Unicredit, a differenza del rapporto 2012 che si soffermava sulla partecipazione nella banca (stimata all'1% circa) definendola comunque strategica, nonostante la cessione di una parte dei titoli avvenuta lo scorso anno e il deprezzamento gia' registrato. Le immobilizzazioni finanziarie a fine esercizio di Ift scendono cosi' a 215 milioni da 520 milioni e l'attivo totale passa da 580 milioni a 384 milioni. L'assemblea della societa' ha deciso di imputare la perdita alle riserve che scendono a 242,8 milioni da 438 milioni.

federico ghizzoni (2)federico ghizzoni (2)

 

Si conferma invece in utile l'altra holding lussemburghese della famiglia Maramotti, la Max Mara International, cui fanno capo principalmente attivita' estere nella moda, ma anche una quota di Ift. Nel 2013 il profitto e' tuttavia dimezzato a 8,67 milioni di euro dai 19,7 milioni nel 2012. L'esercizio ha registrato oneri per 24,9 milioni contro i 25,6 milioni del 2012 a fronte di introiti per 33,6 milioni, in calo da 45,3 milioni nel precedente esercizio. Nel 2012, in effetti, gli utili finanziari sono calati a 3,67 milioni dai 16,7 dell'anno precedente, mentre gli introiti da imprese collegate sono rimasti sostanzialmente stabili a 21,2 milioni da 22,3 milioni.

 

A Max Mara International fanno capo quote nella ru mena Italian Knitwear, nella francese Max Mara sas, nell'olandese Straddle e nell'isrealiana Telmax Fashion oltre al 27,5% della Ift e a una societa' immobiliare belga di nuova costituzione. 'I risultati possono essere considerati soddisfacenti nonostante un contesto economico ancora instabile e le prospettive di crescita ancora piene di incertezza', commenta il cda nel presentare i conti all'assemblea. Giudizio 'soddisfacente' dal board anche nel bilancio di Ift, ma 'al netto della svalutazione sui titoli'.

 

 

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