LA BORSA SALE OVUNQUE TRANNE CHE A MILANO: COLPA DEI DIVIDENDI - L’ORO CROLLA DEL 49%

1 - BORSA: AVVIO ANCORA IN RIALZO PER EUROPA, MILANO (-0,6%) PAGA EFFETTO CEDOLE
Radiocor - Avvio ancora in rialzo per le Borse europee, incoraggiate sia dal nuovo record aggiornato la scorsa settimana da Wall Street, sia dalla performance di Tokyo che ormai da mesi marcia inarrestabile verso l'alto.

Francoforte svetta con un rialzo dello 0,6%, mentre Parigi registra un progresso dello 0,24% e Madrid dello 0,1%. Milano, per contro, va giu' dello 0,6%, pagando l'effetto stacco cedole che pesa sul Ftse Mib per l'1,6%. In teoria, dunque, l'indice salirebbe dell'1%.

In particolare pagano il dividendo big del calibro di Eni (-1,9%), Saipem (-1,9%), Snam (-2,57%), Intesa Sanpaolo (-1,15%), Unicredit (-0,6%) e Generali (-0,8%). Tra le azioni del paniere principale, se sono gettonate le Azimut (+2,6%), le Telecom cedono l'1%, nell'attesa di novita' sui dossier caldi. Ferragamo (+0,6%) continua a salire, conquistando quota 25 euro.

Sul fronte dei cambi, l'euro e' debole sul dollaro: passa di mano a 1,2848, mentre si attesta a 131,88 yen. Il dollaro-yen e' pari a 102,64. Il petrolio (wti) cede lo 0,4% attestandosi a 95,62 dollari al barile. emi- --- Indici azionari Italia forniti da www.borsaitaliana.


2 - MORNING NOTE: ECONOMIA E FINANZA DAI GIORNALI
Radiocor - IMU: Rata per 30 milioni di immobili: seconde case, uffici, negozi e capannoni vanno alla cassa il 17 giugno, il decreto ha bloccato l'acconto solo per prime case (non di pregio), terreni e fabbricati agricoli (Il Sole 24 Ore, pag. 2-5)

IVA: Aumento piu' vicino, il governo cerca 2 miliardi: allarme Confcommecio per stangata di 135 euro all'anno, se aumenta a rischio 26mila negozi. Fassina: L'Iva si puo' evitare tassando le prime case di pregio, la mancata sospensione Imu per il 15% dei casi (Corriere, pag.5); Governo orientato a lasciare l'aliquota al 22%: per il sottosegretario Baretta non ci sono soldi per tutto (Il Messaggero, pag.2-3), ma Brunetta: l'imposta non salira'.

LAVORO: Un decreto per giovani e lavoro in settimana: contratti a termine piu' facili, parti time prima della pensione, ridotto a 20-30 giorni l'intervallo tra le assunzioni a tempo e nuove regole per la previdenza (Il Corriere della Sera, pag.2-3); Giovannini: pronti 12 miliardi, 100mila posti di lavoro in piu' per gli under 24 (Repubblica, pag.2); Camusso a Squinzi: subito un accordo sulla rappresentanza (Repubblica, pag.3)

RIFORME: Letta accelera sul Ddl per correggere il Porcellum (dai giornali)

UNIPOL-FONSAI: Fusione a tappe (CorrierEconomia, pag.7)

TELECOM: Telecom senza rete ma fuori dall'Italia, il bicio di Bernabe' (CorrierEconomia)


3 - L'ORO SPROFONDA MA IL PEGGIO DEVE ANCORA VENIRE
Ian Campbel da "La Stampa"

Per chi investe nell'oro le notizie sono pessime. Il prezzo del metallo giallo, infatti, sembra destinato a crollare ancora una volta, ripetendo il copione già visto in aprile. La velocità del suo declino dipenderà dai dati provenienti dagli Stati Uniti e dalle decisioni della Federal Reserve.

Dall'oro arrivano anche buone notizie e pesano all'incirca 60 tonnellate, ossia quanto l'aumento registrato nel primo trimestre di quest'anno per la domanda destinata al settore gioielleria. Ma sull'altro piatto della bilancia si trovano le 195 tonnellate in meno registrate nella domanda degli investitori - un crollo colossale, pari al 49% del totale.

Gli investitori in exchange-traded fund se la stanno dando a gambe - il dato segna già meno 9,3 miliardi di dollari di vendite nette - terrorizzati dalla possibilità che un'improvvisa chiusura dei rubinetti da parte della Federal Reserve possa trasformare il più noto bene rifugio in una bolla speculativa. Gli investimenti in oro sono triplicati tra il 2007 e il 2011. Ora questo trend sembra pronto e invertirsi.

È probabile che nell'immediato futuro il prezzo dell'oro subisca altri pesanti crolli. Per i fanatici delle tabelle, il prossimo numero chiave è 1.322 dollari, il livello a cui è affondato il valore di un'oncia d'oro ad aprile, prima del rialzo. Se questo record negativo sarà battuto, le ricadute potrebbero essere molto profonde. La domanda del settore gioielleria non sarà in grado di controbilanciare l'enorme crollo degli investimenti, a meno che l'oro non diventi molto meno costoso - diciamo attorno ai 1.000 dollari l'oncia.

La migliore speranza a breve termine affinché il prezzo dell'oro non crolli pare essere l'arcinemico dei più affezionati investitori in oro, vale a dire Ben Bernanke, il presidente della Federal Reserve. Solo le sue parole, infatti, possono placare le paure in merito alle decisioni sull'emissione di moneta della banca centrale. Ma, a meno che la ripresa degli Stati Uniti non si arresti, il futuro del metallo giallo appare segnato. Gli investitori che prima non vedevano l'ora di acquistare saranno sempre più ansiosi di vendere.


4 - WEB E SUPERMARKET, NOZZE POCO RIUSCITE
Dominic Elliott da "La Stampa"

Morrisons, un ritardatario del web, aveva bisogno di fare qualcosa per recuperare il terreno perso nei confronti dei concorrenti. Tuttavia, l'accordo con Ocado è costato parecchio alla catena di supermercati inglese. Bisogna ammettere però che, optando per una joint venture con il rivenditore online Ocado piuttosto che per un'offerta completa, Morrisons sembra aver fatto proprio la scelta giusta. Un'eventuale acquisizione avrebbe infatti gonfiato il debito netto, portandolo a qualcosa come 2,6 volte gli utili al lordo di interessi, imposte e ammortamenti (Ebitda). In altre parole, un debito quasi doppio rispetto a quello dei concorrenti.

Si tratta comunque di un affare impegnativo. L'accordo lega Morrisons a Ocado per 25 anni, un periodo lungo nel mondo in rapida evoluzione di Internet. Tuttavia, qualora l'affare dovesse andare male, Morrisons può godere di una protezione. La catena inglese ha infatti diritto a cambiare fornitore del servizio nell'eventualità in cui Ocado non riesca a fornire la migliore tecnologia per il commercio elettronico. Il contratto prevede anche sanzioni e diritti di recesso in caso di acquisizione di una delle due società. E Ocado potrebbe offrire i propri servizi solamente a un altro concorrente, vale a dire Waitrose.

Ma Morrisons intraprenderà anche una serie di pagamenti nei confronti di Ocado. Questi comprendono un importo iniziale di 170 milioni di sterline per il 50% del magazzino di Ocado a Dordon, nella periferia di Birmingham, e un ulteriore esborso di 46 milioni di sterline per l'ampliamento dello stesso; 30 milioni di sterline per i diritti di licenza e di integrazione; costi di ricerca e sviluppo e infine, per un periodo di 15 anni, almeno il 25% degli utili al lordo degli interessi e delle imposte derivanti dal sito Morrisons.com. Le azioni Ocado sono aumentate del 50% nei primi scambi. Forse, ad un certo punto, John Lewis avrebbe dovuto lanciare una propria offerta per Ocado. Ora, però, l'unione di Morrisons con Ocado rende una M&A meno probabile.

Per approfondimenti: http://www.breakingviews.com/

 

 

GABRIELE BASILICO FOTOGRAFA CATTELAN IN PIAZZA AFFARI logo intesa san paoloIMUGIORGIO SQUINZI Franco Bernabèlingotti oro

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