BPM, BANCA DE-PONZELLINIZZATA - IL TITOLO VOLA IN BORSA (+12%), MENTRE UN CDA FIUME DEVE VOTARE SUL PASSAGGIO AL MODELLO DUALE - NELLA BOZZA, IL CONSIGLIO DI SORVEGLIANZA AVREBBE UN RUOLO MARGINALE RISPETTO AL CONSIGLIO DI GESTIONE, ANCHE SE BANKITALIA AVREBBE APERTO A “PARERI NON VINCOLANTI SU STRATEGIE E CESSIONI” - TEMI APERTI: COSA FARE DI BONOMI E ARPE - SE APPROVERANNO STASERA L’AUMENTO DI CAPITALE, SARÀ INTORNO AGLI 800 MLN €…

1 - BPM: SVETTA IN BORSA (+12,16%) ATTESI DUALE E AUMENTO DA 800 MLN
(AGI) - Balzo in Borsa per la Banca Popolare di Milano che, mentre e' in corso il cda decisivo per rispondere alle richieste della Banca d'Italia e allontanare lo spettro del commissariamento, chiude la seduta con un rialzo del 12,16% a 1,60 euro per azione, dopo avere toccato un prezzo massimo di 1,61 euro, sui livelli di un mese fa. Gli scambi sono risultati piu' che doppi rispetto alla media giornaliera dell'ultimo mese, con 9,7 milioni di titoli passati di mano.

A scaldare il mercato sono da un lato le attese per il varo della nuova governance, con il passaggio al modello duale (consiglio di sorveglianza e consiglio di gestione) che appare ormai scontato anche se restano incertezze sui dettagli del nuovo statuto.

Dall'altro si attende per questa sera l'ammontare definitivo dell'aumento di capitale che l'istituto dovrebbe chiudere entro la fine dell'anno: la delega ricevuta dall'assemblea consente una cifra massima di 1,2 miliardi di euro ma verosimilmente, considerati anche gli ultimi corsi di Borsa, andra' ad attestarsi sugli 800 milioni. In un cda che si preannunciava teso alla vigilia, resta ancora da capire cosa succedera' al vertice: anche con un via libera al duale, potrebbe essere in bilico la posizione del presidente Massimo Ponzellini.

2 - BPM: CDA ESAMINA DUALE, DA BANKITALIA APERTURE SU POTERI CDS...
(Adnkronos) - Discussione tutt'altro che semplice in Bpm dove, da ormai quasi tre ore, i consiglieri stanno lavorando sulla versione definitiva della governance duale. I componenti del cda, in costante contatto con Bankitalia, stanno limando lo statuto di governance dualistica, al centro della discussione del board.

Secondo fonti vicine al cda, dalla Banca d'Italia sarebbero arrivate concessioni sull'equilibrio dei poteri fra consiglio di sorveglianza e consiglio di gestione. In particolare da via Nazionale sarebbero giunte aperture sulla possibilita' per il cds di dare "pareri non vincolanti su questioni delicate", come strategia e cessioni, ora di competenza del cdg. Modifiche che non vedrebbero d'accordo i consiglieri di minoranza, rappresentanti dei soci non dipendenti e degli azionisti pensionati. Le minoranze sono pronte a riproporre la loro modifiche alla governance, che prevedono correzioni all'attuale modello monistico.

3 - PM: IN CDA ILLUSTRATO DUALE, VOTO ANCORA LONTANO...
(ANSA) - Allo stato attuale, e' stato spiegato, il professore Umberto Bocchino, ordinario di economia aziendale, incaricato dai soci dipendenti, ha illustrato la bozza dello statuto messa a punto in seguito all'incontro di ieri con la Banca d'Italia. A breve, quindi, i consiglieri cominceranno l'esame nel merito della riforma dualistica.

4 - BPM: BOZZA STATUTO, CDS SENZA POTERI SU STRATEGIA, ENTRANO FONDI
CRITERI INGRESSO PIU' AMPI. DEROGA PARZIALE A VOTO CAPITARIO
Radiocor - Nessun potere di indirizzo e strategia, ingresso d'ufficio per eventuali candidati dei fondi, anche con deroga parziale al voto capitario, e criteri di ammissione in parte ammorbiditi. Queste le principali caratteristiche del futuro consiglio di sorveglianza della Banca Popolare di Milano, in base alla nuova bozza di statuto, consultata da Radiocor.

Al cds non viene quindi assegnato alcun potere reale sul business della banca, che resta di competenza esclusiva del consiglio di gestione. Via libera invece all'ingresso di 'professori universitari' e di chi e' stato insignito 'di alte onorificienze dello Stato', anche se non ha maturato la prescritta esperienza di cinque anni nella gestione di banche, sgr o assicurazioni.

Il nuovo meccanismo di elezione del cds prevede poi che due consiglieri vengano tratti dalla lista eventualmente presentata da organismi di investimento collettivo del risparmio, a patto che raccolga alme no il 5% dei voti o, in alternativa, 'che abbia ottenuto un numero di voti rappresentativi di almeno il 2% del capitale sociale'. Dallo statuto decade inoltre la norma che imponeva a tutti i componenti del consiglio di gestione di essere soci.

5 - BPM, BANKITALIA VUOLE UN MANAGER - IL RISCHIO DEL COMMISSARIAMENTO. IL DOPPIO PIANO DI ARPE E BONOMI...
Federico De Rosa per il "Corriere della Sera"

Se lo statuto fosse bocciato, o il consiglio dovesse spaccarsi, Palazzo Koch potrebbe ricorrere a un provvedimento straordinario per cambiare le cose nella Bpm. Secondo alcune voci Ponzellini potrebbe anche porre la «fiducia» sul nuovo statuto. Ieri il banchiere è stato duramente attaccato da Susanna Camusso che lo ha accusato di «scelte gattopardesche». Di aver fatto «il gioco delle tre carte anche nella costruzione della riforma della governance e dello statuto».

La leader della Cgil è intervenuta sulla Bpm per richiamare all'ordine i suoi dopo che venerdì scorso i responsabili di Fabi, Fiba, Fisac e Uilca, hanno dovuto prendere posizione diffidando i sindacati interni raccolti nell'Associazione amici della Bipiemme dall'assumere iniziative non concordate con le segreterie nazionali. L'Associazione esprime la maggioranza del consiglio di Bpm e con la riforma della governance teme di perdere potere. Per questo sta remando contro.

Il leader della Cgil ieri gli ha mandato però un avvertimento chiaro: qualora «riscontrassimo il permanere di logiche assolutamente incompatibili con l'appartenenza alla Cgil non potremmo che assumere le decisioni conseguenti». E la minaccia di commissariamento ha avuto effetto: in un comunicato il sindacato Bpm ha fatto sapere di aver «assunto consapevolezza progressiva sull'esigenza di indirizzare la governance verso il modello duale».

La riforma gira sostanzialmente attorno al ruolo dei sindacati, troppo pervasivi nella gestione di Bpm. Il nuovo statuto deve quindi sterilizzare la loro influenza e correggere un'anomalia che ha creato una pericolosa autoreferenzialità a Piazza Meda secondo la quale gli Amici comandano e controllano il consiglio, senza avere alcuna responsabilità civile o penale, che ricade invece sui membri del board da loro nominati.

Nel fine settimana Ponzellini e il notaio milanese Mario Notari hanno lavorato per rendere lo statuto più compatibile con i desiderata della Vigilanza. Il lavoro è proseguito anche ieri dopo la visita a Roma. Nel corso del confronto con la Banca d'Italia sarebbe emersa anche la necessità di dare una sterzata decisa alla gestione della banca con una «cura drastica» affidata a manager forti. I sindacati interni, temendo di rimanere isolati, si sono mossi trovando l'interesse del patron del fondo di private equity Investindustrial, Andrea Bonomi, da opporre a quello di Matteo Arpe che da tempo ha manifestato l'interesse a investire 200 milioni a Piazza Meda in cambio delle leve gestionali.

E sulla sua proposta si è creata nelle ultime settimane un'ampia convergenza. La stessa cifra, sembra, metterebbe anche Bonomi, il quale secondo alcune voci sarebbe stato già in Bankitalia a illustrare il suo piano. Vista la posta in gioco, e l'attenzione con cui Palazzo Koch sta seguendo la partita, non è escluso che il consiglio oggi decida di prendere tempo, lasciando aperta la riunione per vedere meglio le carte e fare le verifiche. In questo caso slitterà anche la definizione dell'aumento di capitale, altro punto all'ordine del giorno.

 

 

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