UN ALTRO BRAND ITALIANO FINISCE IN MANI STRANIERE: MISSONI VA VERSO LA CESSIONE - IL GRUPPO DELLA MAGLIERIA È ENTRATO NEL MIRINO DI ALCUNI INVESTITORI ESTERI, CHE HANNO BUSSATO ALLA PORTA DEL FONDO STRATEGICO ITALIANO CHE NEL 2019 RILEVO' IL 41,2% DELLA GRIFFE AL FIANCO DELLA FAMIGLIA MISSONI – DOPO AVER RISANATO I CONTI, IL FONDO VORREBBE TROVARE UN PARTNER INDUSTRIALE PER AMPLIARE IL SUO MERCATO: TRA I PRETENDENTI C'E' "AUTHENTIC BRANDS" COLOSSO AMERICANO DA 32 MILIARDI DI RICAVI...
Estratto dell’articolo di Sara Bennewitz per “la Repubblica”
Missoni sta per cambiare padrone. La trattativa per la vendita la quota di controllo del marchio fondato nel 1948 da Ottavio Missoni è in fase avanzata. Il gruppo della maglieria e dell'arredo per la casa è infatti entrato nel mirino di alcuni investitori esteri, i quali hanno bussato alla porta del Fondo Strategico Italiano che nel 2019 ha rilevato il 41,2% della griffe al fianco dell'omonima famiglia, investendo attraverso un aumento di capitale 70 milioni nel rilancio della società.
[…] E così, dopo aver chiuso il 2024 con ricavi pari a 120 milioni, un margine operativo lordo di 16,6 milioni e un utile netto di 8,9 milioni, le previsioni per l'anno in corso sono di un aumento significativo della redditività, anche grazie ad alcuni accordi importanti firmati nell'arredo casa e nei contratti, tra cui la sponsorizzazione delle divise del personale di volo di Delta Airlines.
Passata la fase di ristrutturazione, dopo aver chiuso la seconda linea M Missoni e aver fatto importanti investimenti sulla filiera, tra cui l'acquisizione di Tricotex (azienda di Gallarate specializzata nella maglieria di lusso), Missoni ha bisogno di ampliare la propria rete di monomarca, dato che è ancora sotto rappresentata sia in Asia che in Nord America.
Si tratta di un progetto d'investimento ambizioso che richiederebbe capitali che la famiglia non è in grado di sostenere. Per cui Fsi sarebbe felice di trovare un partner industriale del settore con le spalle più grosse, per accompagnare con una minoranza inferiore a quella odierna, anche la successiva fase di sviluppo del canale retail.
Fatto sta che dopo aver escluso dal tavolo delle trattative i fondi di private equity, il fondo guidato da Maurizio Tamagnini - che per conto della famiglia sta gestendo la trattativa senza un advisor finanziario - al momento avrebbe intavolato discussioni avanzate con tre diverse società estere, di cui due americane e una del Vecchio continente, che piace sia Fsi e ai Missoni perché sarebbe complementare allo sviluppo futuro del brand.
Detto questo, tra i tre pretendenti il pole position ci sarebbe Authentic Brands, colosso Usa da 32 miliardi di ricavi e una rete di oltre 30 mila tra negozi e corner, che controlla marchi come Guess, Reebok, Prince, Juicy Couture, tra cui i marchi italiani Champion e Nautica. […]




