MA DAVVERO BRITISH TOBACCO VUOLE APRIRE DUE NUOVE FABBRICHE IN ITALIA DOPO AVERO CHIUSO TUTTE QUELLE CHE AVEVA? - FONDAZIONE CARIGE PERDE QUASI 1 MILIARDO - GENERALI, UN’ORA PER LA PRIMA UDIENZA CONTRO PERISSI-ROTTO - PIRELLI, TRONCHETTI AL VERTICE FINO AL 2019

DAGOREPORT
Dopo aver chiuso tutte le sue fabbriche in Italia, pare che British American Tobacco abbia deciso di rimettersi a lavoro. Il colosso del tabacco, tramite i suoi attivissimi lobbisti, prova a convincere i parlamentari di ogni colore che presto intende aprire due nuove "fabbrichette", una a Genova e l'altra a Lecce. Sarà vero?

Intanto a lavorare ai fianchi gli onorevoli è stato spedito Antonio Iannamorelli (scuderia Velardi) che ieri inseguiva i parlamentari piuttosto increduli alla direzione Pd. Entro un mese il governo metterà mano alla fiscalità del tabacco, chissà se British American Tobacco sta giocando la carte delle nuove fabbriche (dopo averle chiuse) per sedurre il governo Renzi. Ah saperlo...

1 - FONDAZIONE CARIGE PERDE 926 MILIONI
Dal "Corriere della Sera"

La Fondazione Carige ha chiuso il bilancio 2013 con una perdita di 926 milioni di euro, in gran parte dovuta alla svalutazione della quota in Banca Carige. Lo ha detto il presidente della Fondazione, Paolo Momigliano, al termine dei consigli che hanno esaminato i conti dello scorso esercizio.

La partecipazione in Banca Carige, che a fine 2013 era ancora del 46,6%, è stata svalutata da 1,35 euro ad azione a 0,43 euro. Il patrimonio netto è così sceso da oltre un miliardo a circa 90 milioni. Sulla fondazione gravano, ha spiegato Momigliano, debiti per circa 200 milioni a cui si potrà in parte fare fronte con i 150 milioni di euro incassati dalla riduzione al 29,8% della partecipazione nella banca.

2 - SVOLTA UNICOOP CAMPAINI LASCIA DOPO 41 ANNI
Marco Gasperetti per il "Corriere della Sera"

Turiddo Campaini, 74 anni, il grande vecchio delle cooperative toscane e già vicepresidente di Mps, se ne va. Ha deciso di non ricandidarsi alla carica di presidente del consiglio di sorveglianza dell'Unicoop di Firenze che in 41 anni di leadership ha trasformato nella cooperativa più importante e potente d'Italia. Sarà presidente onorario e cederà la sua poltrona all'attuale direttore soci e consumatori Unicoop, Daniela Mori, 52 anni. L'annuncio è stato dato ieri con un comunicato di Unicoop.

«Nel 2011 Turiddo Campaini - vi si legge - dichiarò di accettare l'incarico di presidente con l'impegno di lavorare per arrivare alla fine del mandato ad un cambiamento, anche generazionale, del gruppo dirigente. Per concretizzare questo impegno nell'estate dello scorso anno è stato inserito un gruppo di nuovi e giovani dirigenti, alcuni dei quali sono entrati a far parte del Consiglio di gestione». Campaini ha rifiutato più volte un posto in Parlamento e la poltrona di sindaco di Firenze ed è conosciuto come il «manager rosso» che non ha ceduto mai alla sirene della finanza.

Contrario all'alleanza tra il marchio Coop e Conad, contrarissimo alla scalata di Unipol a Bnl («Non mi piace, mi sembra un'operazione inutile e rischiosa», profetizzò), nel dicembre 2012 si dimise da vicepresidente di Mps poco prima che scoppiasse lo scandalo. Turiddo è figlio di un operaio ceramista iscritto al Pci e innamorato di Cavalleria Rusticana di Mascagni (il suo nome Turiddo invece di Turiddu è frutto di un errore dell'anagrafe) che fece il possibile per far studiare il figlio.

Iscritto al Pci, nel 1973 Campaini viene eletto alla guida di Unicoop e la cambia profondamente. In pochi anni il colosso cooperativo passa da 53 mila soci a 1,215 milioni, i dipendenti da 993 a 7.878 e le vendite da 207 milioni di euro a 2,4 miliardi .

3 - BNP PARIBAS RISCHIA MULTA DA 10 MILIARDI
Il Dipartimento Usa di Giustizia chiederà a Bnp Paribas 10 miliardi di dollari per chiudere l'indagine penale sulla violazione delle sanzioni con l'Iran e altri Paesi. Lo scrive il «Wall Street Journal».

4 - GENERALI, UN'ORA PER LA PRIMA UDIENZA CONTRO PERISSINOTTO
s.bo. per il "Corriere della Sera"

«Sono fiducioso, abbiamo esposto le nostre difese e aspettiamo fiduciosi il giudizio del magistrato». Lo ha detto Giovanni Perissinotto all'uscita dalla prima udienza avanti al magistrato del Lavoro Annalisa Multari nella causa giuslavoristica avviata dalle Generali contro l'ex group ceo della compagnia e l'ex direttore generale Raffaele Agrusti.

L'udienza è durata poco più di un'ora e ha partecipato un folto numero di legali in rappresentanza delle due parti. Il giudice si è riservato di studiare tutti gli aspetti della vicenda per decidere come proseguire. Perissinotto in una nota ha poi ribadito la «piena fiducia nella magistratura» e ha aggiunto di augurarsi «una risoluzione rapida della vicenda.

Questo auspico sia per la mia posizione sia per la grande compagnia che ho guidato per tanti anni con molti ottimi professionisti a tutti i livelli». L'appuntamento di ieri non ha riguardato invece Agrusti, come inizialmente previsto, L'udienza che lo riguarda è stata fissata il 31 luglio dopo che il manager ha presentato a sua volta una contro citazione alle Generali contestando una lite temeraria alla compagnia triestina.

5 - FALCK E LA CARTA DELL'IMPIANTO IBRIDO
f.ch. per il "Corriere della Sera"

Falck Renewables cambia strategia e da puro investitore e gestore di impianti si trasforma in gruppo capace di offrire anche servizi a valore aggiunto, come lo sviluppo di progetti innovativi. Il punto di partenza è la tecnologia «made in Italy» che la società di Sesto San Giovanni ha realizzato internamente e che consente di sviluppare impianti ibridi.

Come quello di Rende, in provincia di Cosenza, che unisce solare termodinamico e biomasse ed è appena entrato in esercizio. Si tratta del primo impianto rinnovabile ibrido in Europa. Integrate, queste due fonti rinnovabili producono assieme una quantità di energia superiore alla somma di quella generata delle due singole fonti.

Un'efficienza energetica che permette di fare un salto di qualità alle rinnovabili, facendole avvicinare a quelle programmabili. Il processo è stato brevettato in Italia ed è in corso di riconoscimento a livello europeo. Oltre a essere efficiente, la tecnologia è versatile: può essere applicata a qualsiasi impianto di generazione elettrica sia green sia alimentato dal fossile, nuovo o già in esercizio.

Una tecnologia matura che in prospettiva non vivrà più di incentivi e che il gruppo guidato da Piero Manzoni intende esportare. «Si tratta di un passaggio significativo nella strategia annunciata nel piano industriale - dice Manzoni - che prevede la valorizzazione dell'esperienza maturata nell'ibridizzazione per offrire soluzioni innovative in una prospettiva di sempre maggiore internazionalizzazione».

6 - L'UBI E I MUTUI ALLE GIOVANI COPPIE
fr.bas. per il "Corriere della Sera"

Quasi un miliardo di euro sotto forma di mutui alle giovani coppie con un contratto di lavoro atipico o a tempo determinato: a un anno dal lancio del «Mutuo giovani coppie» da parte di Ubi Banca, questo è il valore degli oltre 900 mutui erogati a under 39.

7 - PIRELLI, TRONCHETTI AL VERTICE FINO AL 2019
Dal "Corriere della Sera"

Il patto tra i soci italiani e i russi di Rosneft mette nero su bianco quanto già emerso: alla guida di Pirelli ci sarà Marco Tronchetti Provera per i prossimi tre anni e, se nessuno disdetterà gli accordi, anche per i successivi due fino al 2019.

Il riassetto azionario a monte di Pirelli in Camfin è regolato da due patti, uno tra Nuove Partecipazioni, la società che in ultimo fa capo a Marco Tronchetti Provera, Intesa Sanpaolo e Unicredit e uno tra i soci italiani e la società indicata da Rosneft quale investitore in Camfin (Longterm Investment Luxembourg), di cui è stato pubblicato oggi un estratto da cui non emergono variazioni di rilievo rispetto a quanto già comunicato con la firma degli accordi.

Per quanto riguarda la governance di Pirelli è previsto che la newco formata dai soci italiani designi metà dei candidati della lista Camfin (a cui spettano i 4/5 dei posti in consiglio) e «il primo indicato sarà Marco Tronchetti Provera quale presidente e ad designato di Pirelli».

La lista presentata da Camfin conterrà 15 nomi (considerando che tre consiglieri saranno eletti tra quelli proposti dalle minoranze). Il cda di Camfin sarà composto da 6 amministratori, 3 designati dai russi e tre, tra cui il presidente e l'ad, dalla newco partecipata da Nuove Partecipazioni e dalle banche.

 

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