E ANCORA LO CHIAMANO “SALVATAGGIO” - L’ALLARME DELLA BUNDESBANK: “LA GRECIA AVRÀ BISOGNO DI NUOVI AIUTI”

Ton. Mas. per "la Stampa"

La Grecia affronta il sesto anno consecutivo di recessione e soffre una disoccupazione giovanile che supera il 60% Il governo Samaras fa i conti con molte proteste per i tagli previsti nel settore pubblico.

Un altro sintomo della spaccatura ormai cronica tra la banca centrale e il governo tedesco sulle questioni europee: in un rapporto anticipato dallo Spiegel la Bundesbank sostiene che presto la Grecia avrà bisogno «in ogni caso» di nuovi aiuti, al più tardi entro la primavera del 2014. Si tratta di un rapporto che l'istituzione guidata da Jens Weidmann ha preparato per il Fmi e il Governo e nel quale emergono critiche piuttosto evidenti, anche se indirette, alle scelte dell'esecutivo di Angela Merkel.

La Buba definisce «abbastanza insufficienti» gli sforzi compiuti di recente dal governo Samaras e ha espresso «forti dubbi» sulla possibilità che riesca a fare gli aggiustamenti promessi alla Ue e al Fmi in cambio degli aiuti. Addirittura, per la banca centrale tedesca, il via libera della trojka alla più recente tranche di aiuti da 5,7 miliardi di euro sarebbe avvenuta «per motivi politici». Sui progressi fatti dalla Grecia sulla via del risanamento finanziario e sulle riforme, riconosciuti in primo luogo dal ministro delle Finanze tedesco Schäuble, la Bundesbank è gelida: «ne prendiamo atto».

È noto che prima delle elezioni del 22 settembre per il rinnovo del Bundestag, il governo Merkel voglia evitare qualsiasi discussione su eventuali piani di salvataggio ulteriori della Grecia o sul taglio del debito chiesto a più riprese dal Fondo monetario.

La scorsa settimana il premier Samaras è stato ricevuto alla Casa Bianca da Barack Obama che ha sottolineato la necessità che la Grecia riesca a ritrovare il sentiero della crescita. «Siamo consapevoli di quello che la Grecia ha passato», ha detto Obama al termine del faccia a faccia, aggiungendo che per far fronte alle sfide che Atene si trova ad affrontare «non possiamo guardare solo all'austerity». Per il capo della Casa Bianca «è importante avere un piano di risanamento fiscale per gestire il debito ma è importante che anche ci sia attenzione anche alla crescita e all'occupazione».

I rilievi degli americani, in linea con quelli che da tempo formula il Fmi, hanno indotto il ministro delle Finanze brasiliane, a commentare l'incontro Obama-Samaras esprimendo nuovamente dubbi sulle strategie europee di aggiustamento imposte ai Paesi sotto programma come la Grecia.

«Credo che questi programmi siano eccessivi» ha detto in un'intervista al Financial Times . la settimana precedente, il rappresentante brasiliano al Fmi, Nogueira Batista, si è astenuto sul voto per approvare la quota da 1,8 miliardi di aiuti ad Atene garantiti dal Fmi. Cresce la tensione sui dossier europei, e del resto in questi mesi non si è mai spenta la voce che il Fmi e la Bce vorrebbero abbandonare la trojka, lasciando il cerino dei Paesi in crisi in mano alla Ue.

 

EURO CRAC GRECIA MERKEL-LAGARDEMerkel e Samaras MERKEL SAMARAS PROTESTE GRECIA

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...