palermo tononi

CHI COMANDA IN CDP - I POTERI DELL'AD PALERMO, LE DELEGHE DEL PRESIDENTE TONONI, E LO STOP DELLE FONDAZIONI (CHE HANNO IL 16%) ALLA PARTECIPAZIONE AL SALVATAGGIO DI ALITALIA. DI MAIO VUOLE CHE LA CASSA FINANZI IL LEASING DEGLI AEREI, MA… - NEGLI ATTI DEPOSITATI SI ANNUNCIA ANCHE LA CHIUSURA DELLA SECONDA SEDE DELLA CDP

MASSIMO TONONI

Camilla Conti per “il Giornale

 

Chi comanda le leve della Cassa Depositi e Prestiti con l' arrivo del tandem Fabrizio Palermo-Massimo Tononi? E come possono i nuovi vertici tenere testa alle smanie gialloverdi di mettere le mani sulle munizioni della Cassa controllata dal Tesoro e partecipata dalle Fondazioni? I dettagli si scoprono scorrendo gli atti depositati in Camera di Commercio dopo il rinnovo del cda.

 

L' ad Fabrizio Palermo, come comunicato all' inizio di ottobre, ha assunto anche la carica e i poteri di direttore generale relativi alla macchina operativa che quindi si aggiungono a quelli del timoniere: sottoporre al cda i piani strategici e industriali, i budget e la proposta di bilancio; concedere ed erogare sotto qualsiasi forma finanziamenti fino a 500 milioni il cui rimborso è totale carico dello Stato; proporre finanziamenti in raccordo con Sace;

 

assumere prestiti fino a 150 milioni; gestire ed amministrare le partecipazioni di Cassa, impartire direttive ai rappresentanti di Cdp nelle relative assemblee, sottoponendo alla previa approvazione del cda le direttive relative alla designazione e alla nomina degli organi; con firma singola procedere all' assunzione e al licenziamento del personale impiegatizio, quadri direttivi e dirigenti non operanti a suo diretto riporto; procedere con firma congiunta con il chief operating officer all' assunzione e al licenziamento di dirigenti a suo diretto riporto decidendo anche il trattamento economico, promozione ed eventuali provvedimenti disciplinari.

fabrizio palermo

 

Palermo dovrà invece «curare di concerto» con il presidente Massimo Tononi (espressione delle Fondazioni) i rapporti istituzionali, la comunicazione esterna, le attività internazionali, gli studi e le ricerche. Tononi non avrà infatti solo un ruolo di «campanello»: con l' ad, «previa intesa fra loro, anche a firma disgiunta», rappresenta la società nei rapporti «con la commissione parlamentare di Vigilanza, con le autorità di Vigilanza, con le autorità di governo italiane ed estere, con altri enti, soggetti o organismi, privati o pubblici, locali, nazionali o internazionali».

 

Ma soprattutto gli è stato conferito il potere di convocare e fissare l' ordine del giorno del Consiglio, e anche quello di predisporre le eventuali modifiche dello statuto da sottoporre al cda. Statuto che impone, ricordiamolo, di non mettere a rischio il risparmio postale degli italiani investendo in attività rischiose o in perdita.

DI MAIO SULL AEREO PER PECHINO

 

Al ticket Palermo-Tononi spetta dunque il compito di difendere il fortino dalle incursioni del vicepremier 5 Stelle Luigi Di Maio che vorrebbe i soldi di Cdp per finanziare persino il leasing dei nuovi aerei dell' Alitalia nella quale entrerebbero il Mef (convertendo il prestito ponte in azioni) e le Ferrovie con una partecipazione di minoranza. I 5 Stelle danno per fatto quello che appunto per il ministro del Tesoro, Giovanni Tria è tutto da verificare. Tanto più che, le Fondazioni, azioniste col 16% della stessa Cassa in cui possono contare sul custode-presidente Tononi, sono contrarie a qualsiasi coinvolgimento nel salvataggio dell' ex compagnia di bandiera.

 

Negli atti depositati si legge, infine, la chiusura della sede secondaria a Roma (quella centrale è in via Goito) in via Alessandro Farnese, nel cuore del quartiere Prati.

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