CONCORSO DI COLPA? LA PERIZIA SUL NAUFRAGIO DELLA CONCORDIA INGUAIA COSTA CROCIERE - “SE APPROPRIATI SUGGERIMENTI FOSSERO PERVENUTI A SCHETTINO, I TEMPI PER ATTIVARE LE PROCEDURE D’EMERGENZA SAREBBERO STATI PIÙ CELERI” - TUTTE LE ACCUSE DEI PERITI ALLA COMPAGNIA (CHE LE RI-SCARICA SU SCHETTINO) - LA COSTA RISCHIA DI DOVER RISARCIRE TUTTI I NAUFRAGHI…

Grazia Longo per "la Stampa"

Non è tutta colpa del comandante. Se Francesco Schettino - oltre agli errori di manovra, gestione dell'emergenza e abbandono nave - ha perso tempo prezioso e raccontato bugie, la Costa crociere non è stata da meno sotto diversi punti di vista. Lo pensano gli esperti che, coordinati dall'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, hanno redatto la perizia ordinata dal gip di Grosseto Valeria Montesfoschi.

UNITÀ DI CRISI
A partire dal responsabile dell'unità di crisi , Roberto Ferrarini, per la «mancanza di tempestività». La sera del 13 gennaio, dopo il naufragio - costato la vita a 32 persone - il capitano della Concordia si tiene continuamente in contatto con Ferrarini. Non solo gli telefona subito dopo l'impatto contro lo scoglio di fronte all'isola del Giglio, ma aggiorna continuamente. Eppure il responsabile della crisi della Costa non prende subito i provvedimenti dovuti, «sembra non avere il reale polso delle condizioni della nave».

«La società di gestione Costa, nonostante fosse stata informata alle ore 21.58 (e successivamente alle ore 22.06, 22.17, 22.27, 22.33) non ha provveduto a mettersi subito in contatto con la centrale operativa di Maricogecap (Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, ndr)». Non basta.

Quando finalmente Ferrarini si decide a telefonare alla Maricogecap, alle ore 22.36, tende a minimizzare: «Sono in contatto con il comandante...in realtà non è che abbiamo molte cose, stanno facendo la valutazione dei danni, c'è stato il contatto con uno scoglio....si sta tranquillizzando la situazione però dobbiamo decidere se abbandonare....».

Dall'unità di crisi, inoltre, non arrivano suggerimenti adeguati ad affrontare l'emergenza. Il capo supremo della nave è il comandante, ma «se appropriati suggerimenti fossero pervenuti a Schettino i tempi per attivare le procedure d'emergenza sarebbero stati più celeri». Infine, l'affondo: «La Costa, dopo essere venuta a conoscenza dal comandante della nave della situazione in atto, non si è tempestivamente messa a disposizione delle autorità competenti».

Equipaggio impreparato «Parte dell'equipaggio destinato a incarichi chiave non conosceva i propri compiti in caso di emergenza». Secondo i periti alcuni membri dell'equipaggio erano stati attribuiti «incarichi di emergenza senza che fosse stata fornita loro la familiarizzazione prevista per soddisfare i requisiti» previsti dalla legge in casi di pericolosità.

Di più: «Ai mezzi collettivi di salvataggio sono stati assegnati membri dell' equipaggio che non erano in possesso del certificato di idoneità». Infine, «non tutto l'equipaggio era in grado di capire le istruzioni in caso di emergenza nella lingua di lavoro (italiano)». Tant'è che il timoniere, ad esempio, non capisce indicazioni di Schettino in inglese e sbaglia.

NESSUNA CORREZIONE
Nell'esercitazione del 15 ottobre scorso Schettino segnalò «una preparazione dell'equipaggio sufficiente ma in peggioramento. Non c'è evidenza di un'analisi da parte della società né l'adozione di misure correttive».

SUPERFICIALITÀ
Il numero dei passeggeri è stato fornito a più riprese «con informazioni sempre differenti - continuano i periti-; altro indice di approssimazione, superficialità e scarsa professionalità della società e della nave».

Replica della società Costa Ieri sera, in una nota, la Costa ha così replicato: «Per quanto attiene la notifica dell'emergenza, la legge prevede che, in caso di incidente, l'obbligo di informare le Autorità spetti al Comandante, mentre è obbligo dell'armatore quello di mettersi a disposizione delle stesse.

Le registrazioni confermano che il comandante aveva rassicurato il rappresentante l'Unita di Crisi di Costa Crociere sul fatto che le Autorità erano state informate. Quanto all'affermazione che il personale fosse impreparato alle emergenze, è destituita di fondamento. I presunti difetti nelle certificazioni di alcuni membri dell'equipaggio riguardano pochi componenti che non rivestivano alcun ruolo attivo nella gestione dell'emergenza».

 

PIER LUIGI FOSCHI AD DI COSTA SCHETTINO ON BOARD jpegCOSTA CONCORDIA I DETRITI LASCIATI DALLA COSTA CONCORDIA FRANCESCO SCHETTINO CAPITANO DELLA COSTA CONCORDIA LA FALLA DELLA COSTA CONCORDIA SOTTACQUQ

Ultimi Dagoreport

osnato fazzolari savona banco bpm

FLASH! – NONOSTANTE SIA FINITO NEL MIRINO DI FAZZOLARI (TRAMITE IL BRACCIO ARMATO, MARCO OSNATO), IL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, NON È UN TIPINO FACILE DA “PIEGARE”, VISTA ANCHE LA SUA “SARDITUDINE”: SA CHE SE DOVESSE PARTIRE DA PALAZZO CHIGI L’ORDINE DI RASSEGNARE LE SUE DIMISSIONI, SI REGISTREREBBE UN PESANTISSIMO CONTRACCOLPO SULLA BORSA DI MILANO – COSE MAI VISTE NELLA GUERRA IN CORSO TRA LA FINANZA MILANESE E IL GOVERNO DI ROMA: IERI E' APPARSA UNA PAGINA DI PUBBLICITÀ SUL “GIORNALE” DI ANGELUCCI, CON CUI BANCO BPM, CARO ALLA LEGA DEL MINISTRO GIORGETTI, SPARA UN GIGANTESCO "NO" ALL’OPS DI UNICREDIT...

simone inzaghi arabia saudita massimiliano allegri antonio conte vincenzo italiano

DAGOREPORT - QUEL DEMONE DI SIMONE INZAGHI, ALLA VIGILIA DELLE DUE PARTITE PIÙ IMPORTANTI DELLA STAGIONE CON IL COMO IN CAMPIONATO E CON IL PSG IN CHAMPIONS, SAREBBE FORTEMENTE TENTATO DALL’OFFERTA DA 20 MILIONI DI PETRO-DOLLARI ANNUI DELL’AL HILAL - L'INTER, CON LA REGIA DI MAROTTA, STAREBBE GIÀ CERCANDO DI BLOCCARE IL CONTE MAX ALLEGRI, CHE AVREBBE RICEVUTO UN’OFFERTA DA 6 MILIONI DI EURO DAL NAPOLI DI AURELIONE DE LAURENTIIS CHE SI STA CAUTELANDO DAL PROBABILE ADDIO DI ANTONIO CONTE, CORTEGGIATO DALLA JUVENTUS – E IL MILAN, SFUMATO VINCENZO ITALIANO, CHE RESTA A BOLOGNA, STAREBBE VIRANDO SU…

rai giampaolo rossi giancarlo giorgetti silvia calandrelli antonio marano felice ventura

DAGOREPORT – COME MAI LA LEGA HA DATO L’OK A FELICE VENTURA, IN QUOTA FDI, E GIA' CAPO DEL PERSONALE RAI, AL DOPPIO INCARICO CON LA PRESIDENZA DI RAI PUBBLICITÀ? - DOPO LO SHAMPOO DI GIORGETTI ALL'AD ROSSI CHE VOLEVA LA DEM CALANDRELLI (IL MEF E' L'AZIONISTA AL 99,56% DELLA RAI), È ANDATA IN SCENA LA PIÙ CLASSICA DELLE SPARTIZIONI DI POTERE, SOTTO L'ABILE REGIA DI MARANO, PRESIDENTE PRO-TEMPORE DI VIALE MAZZINI, IN QUOTA LEGA: IL CARROCCIO, IN CAMBIO DELL’OK A VENTURA, OTTIENE DUE VICEDIREZIONI A RAISPORT (CON BULBARELLI E DE LUCA) - UN COLPO IMPORTANTE PER LA LEGA IN VISTA DELLE "SUE" OLIMPIADI INVERNALI MILANO-CORTINA (RAISPORT HA UNA SEDE A MILANO)...

il patriarca kirill con vladimir putin alla veglia pasquale

FLASH – QUANDO IL MINISTRO DEGLI ESTERI RUSSO, SERGEI LAVROV, CHIUDE LA PORTA ALNEGOZIATO IN VATICANO SOSTENENDO CHE NON SIA “ELEGANTE CHE PAESI ORTODOSSI (RUSSIA E UCRAINA) DISCUTANO IN UNA SEDE CATTOLICA” DELLA PACE, UTILIZZA UN ARGOMENTO PRETESTUOSO. INNANZITUTTO PERCHÉ L’UNITÀ ORTODOSSA SI È ROTTA CON L’INVASIONE DELL’UCRAINA DEL 2022 (LA CHIESA DI KIEV HA PRESO LE DISTANZE DA QUELLA DI MOSCA). E POI PERCHÉ RIVOLGERSI AL PAPA FAREBBE OMBRA AL PATRIARCA DI MOSCA, KIRILL, CHE HA BENEDETTO PUTIN E LA SUA “OPERAZIONE SPECIALE” PARLANDO DI “GUERRA SANTA…”