mohammed bin salman

SALMAN AFFUMICATO – IL CORONAVIRUS STA MINACCIANDO ANCHE LA NARRATIVA DEL PRINCIPE SAUDITA MBS: L’ECONOMIA È FERMA E IL COMPROMESSO OBBLIGATO CON LA RUSSIA SUL PETROLIO È UN GUAIO – COME FARÀ A FINANZIARE LA FEDELTÀ E L’OBBEDIENZA DEGLI ALTRI PAESI ARABI (E NON SOLO)? LA RABBIA PER IL REPENTINO CALO DELLO STILE DI VITA POTREBBE TRAVOLGERE MOLTE PETRO-MONARCHIE

 

 

Fabio Scuto per “il Fatto quotidiano”

 

mohammed bin salman

Le città sante di Medina e La Mecca sono tranquille e prive di pellegrini, o quasi.

Cinema, stadi sportivi e sale da concerto sono chiusi. Il coronavirus sta minacciando la nuova narrativa del principe ereditario saudita Mohammed bin Salman. Circondato da nemici inflessibili di sua creazione e acclamato da alleati opportunisti determinati a succhiare il sangue fino all' ultima goccia, l' Arabia Saudita di Mbs sembra essere atterrata in una situazione senza precedenti.

mohammed bin salman al saud con donald trump

 

Probabilmente non c' è stato un altro momento in cui la sua enorme ricchezza sia sembrata così totalmente inutile. La scorsa settimana Ryad ha dovuto proclamare un "cessate il fuoco" unilaterale nello Yemen, dove da cinque anni combatte una guerra fallimentare con aerei americani, piloti pachistani e mercenari africani contro i ribelli filo iraniani Houthi.

la mecca, kaaba deserta per coronavirus 1

 

vladimir putin e mohammed bin salman 4

E poi il compromesso obbligato con la Russia sul prezzo del petrolio. Dopo aver provato a "strangolare" Mosca con il massimo ribasso Ryad è stata costretta a cedere, tagliare con gli altri Paesi Opec la produzione di 10 milioni di barili al giorno per riportare il prezzo del greggio dai 20 ai 40 dollari al barile. Una débâcle rispetto a due argomenti su cui Mbs aveva puntato molto; e poi Vision 2030 - il suo piano destinato ad attirare investimenti esteri in Arabia Saudita - e il National Transformation Program trovano ora molti ostacoli.

la mecca prima e dopo il coronavirus

 

jeff bezos mohammed bin salman

Il numero esatto di infezioni e morti per la pandemia nel regno al momento rimane sfuggente, si parla di circa 4.000 contagi e un sessantina di morti. Ma questo riguarda solo i cittadini sauditi non i milioni di egiziani, tunisini, pachistani, cingalesi e filippini che lavorano nel Regno, finora impiegati nei lavori più umili e dal domani assai incerto sia sul piano dell' occupazione - l' economia è ferma - che di quello sanitario. Il regno ha conosciuto la Mers, anzi è proprio lì che il virus si è sviluppato nel 2012; le strutture sanitarie per contrastare epidemie di certo non mancano nel paese della casa reale, ma è legittimo dubitare a chi vengano aperte le porte dei reparti più all' avanguardia.

mohammed bin salmanla mecca, kaaba deserta per coronavirus

 

Su questo, la casa reale getta acqua sul fuoco: il King Faisal Specialist Hospital di Riad accoglie tutti. Nella casa reale, ci sono già una ventina di ammalati. All' inizio dello scoppio della pandemia, Mohammed bin Salman ha rapidamente inviato le sue truppe per circondare Qatif, città dove vive una maggioranza sciita, mandando così un forte messaggio: gli sciiti sauditi che avevano visitato l' Iran sfidando i divieti avevano riportato indietro anche il virus. Ma si è trattato solo di qualche giorno e altri infetti sono stati rilevati in grandi città come Ryad e Jeddah.

ARABIA SAUDITA - IL PROGETTO VISION 2030 la mecca prima e dopo il coronavirus 1

 

Ora Mecca e Medina devono affrontare un coprifuoco rigoroso che potrebbe essere in vigore per diverso tempo, minacciando così la politica di espansione del numero di pellegrini per l' Haji, i "turisti religiosi" come parte del tentativo di diversificare l' economia.. Il coronavirus sta minando l' agenda del principe ereditario, che ha bisogno di folle giovani per applaudire in concerti pop, stadi di calcio e match di boxe. Ha bisogno di titoli sui giornali occidentali che lo definiscono "un modernista", ignorando che fine fa fare ai suoi oppositori. Il virus, poi, ha reso invisibile il culto della sua personalità. Nei centri commerciali, nelle piazze e nelle strade deserte i suoi grandi ritratti decorano surrealmente spazi vuoti. Lui non si mostra in pubblico da settimane.

quotazione saudi aramco al saudi stock exchange

 

Le entrate in calo con il crollo dei prezzi del petrolio sono destinate a limitare la capacità di Mbs di finanziare la fedeltà dei semi-amici e l' obbedienza per i soggetti davvero leali. Attingere alle riserve sovrane e prendere in prestito denari dai mercati globali sono le sue uniche opzioni. Nel club dei ricchi sceicchi del Golfo molte cose sono destinate a cambiare, la rabbia per la veloce discesa dello stile di vita potrebbe travolgere molte petro-monarchie. Non è nemmeno escluso che Mbs, se mai sarà incoronato re, possa essere l' ultimo monarca della dinastia saudita.

 

vladimir putin e mohammed bin salman 5

Come nel resto del mondo, i sauditi sono bloccati nelle loro case, contemplando un futuro incerto, uno stato sociale in calo, che non è più in grado di spendere soldi per il loro benessere, fornendo lavoro, salari sontuosi, strutture sanitarie, alloggi e servizi educativi. Se la pandemia espone i sistemi di governo più aperti e democratici, rischiano molto anche quei sovrani autocratici la cui retorica non rassicura più le popolazioni.

la mecca, kaaba deserta per coronavirus 2ARABIA SAUDITA - IL PROGETTO VISION 2030neve in arabia saudita 4amin al nasser, ceo di saudi aramcosauditi felici per la quotazione di saudi aramcomohammed bin salmanmohammed bin salman trump visit da cbc

Ultimi Dagoreport

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO