UN CREMLINO DI TRAVERSO A ORCEL – LA BANCA CENTRALE RUSSA AVVERTE LE GRANDI BANCHE STRANIERE: QUALORA VOLESSERO “USCIRE” COMPLETAMENTE DAL PAESE, SARANNO NAZIONALIZZATE - PER UNICREDIT È UN BEL GUAIO: SPERAVA DI ARRIVARE ALLA CHIUSURA TOTALE ENTRO LA FINE DEL 2026, COME RICHIESTO ANCHE DAL GOVERNO ITALIANO, CHE HA USATO (ANCHE) LA SCUSA DELLA PRESENZA IN RUSSIA PER BLOCCARE L’OPS SU BPM - L’ATTIVITÀ DELLA BANCA A MOSCA SI È GIÀ RIDOTTA A CIRCA IL 10% RISPETTO AI LIVELLI PRECEDENTI ALL’INVASIONE DELL’UCRAINA…
Estratto dell’articolo di Luca Gualtieri e Roberto Sommella per “MF”
C’è una persona che Andrea Orcel teme forse più dei vincoli del governo italiano: la presidente della Banca centrale russa, Elvira Nabiullina. Economista, banchiera e politica, è al vertice dell’istituto dal giugno 2013 ed è, secondo molti, l’unica in grado di dire di no al presidente Vladimir Putin.
Nabiullina ha inviato un messaggio molto chiaro alle grandi banche straniere presenti a Mosca, compresa quella guidata da Orcel, il cui titolo è aumento del 650% in quattro anni e mezzo […]: nessun istituto potrà uscire completamente dalla Russia senza rischiare che gli sportelli ancora attivi nel Paese vengano nazionalizzati.
Insomma, anche se Piazza Gae Aulenti sta accelerando per ridurre ulteriormente contratti e attività nel Paese, secondo quanto può rivelare MF-Milano Finanza, non si potrà arrivare alla chiusura totale chiesta dal governo per garantire la sicurezza nazionale.
Anche perché, dal punto di vista delle autorità russe, una exit completa assomiglierebbe a una liquidazione non ordinata della banca, con tutti i possibili rischi sistemici. Una circostanza che Mosca vuole a tutti i costi impedire usando le leggi vigenti.
Il fronte russo diventa a questo punto incandescente per Unicredit, stretto, da una parte dai veti del Cremlino e dall’altra dalla contrapposizione con l’esecutivo italiano e con la Bce.
ll provvedimento sul Golden Power, che ha impedito la scalata al gruppo lombardo guidato da Giuseppe Castagna, è finito peraltro nel mirino della Commissione Europea, che sta per decidere su una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia […].
In questo scenario si inserisce la decisione di Orcel di ricorrere in Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar dell’estate scorsa. Nel mirino ci sono le prescrizioni Golden Power con cui Palazzo Chigi ha ostacolato la scalata a Banco Bpm determinandone alla fine il ritiro.
Lo scorso il 12 luglio il tribunale amministrativo aveva accolto solo in parte le richieste di Unicredit: su quattro punti contestati, solo due erano stati annullati. […] Nel ricorso viene inoltre nuovamente contestata la prescrizione che impone l’uscita dal mercato russo. Nel provvedimento Unicredit ricorda la propria strategia di “solvent wind down”, che consiste nell’azzerare progressivamente il rischio Paese pur senza, appunto, una exit definitiva.
Oggi l’attività della banca a Mosca si è ridotta a circa il 10% rispetto ai livelli precedenti all’invasione dell’Ucraina e i dipendenti sono scesi a circa mille, contro i quattromila di prima della guerra. Tutti i nuovi prestiti sono stati sospesi: restano attivi solo i mutui già concessi, mentre i pagamenti cross-border vengono effettuati esclusivamente in euro e in dollari, le due valute sostanzialmente escluse dai vincoli delle sanzioni. […]
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ANDREA ORCEL - FOTO LAPRESSE
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