TE LI DO IO I “PATRIOTI DI ALITALIA”! (IL PASTROCCHIO BERLUSCONI-LETTA-PASSERA ARRIVA AL PETTINE) - DAL 13 GENNAIO AL 20 OTTOBRE 2013 AIR FRANCE-KLM, GIA’ AL 25%, POTRA’ COMPRARE LA COMPAGNIA - SI PARLA DI UN’OFFERTA AI SOCI ITALIANI DI 1,2 MILIARDI - DIVERSE LE STRADE: UN’OPA (OBBLIGATORIA), UN AUMENTO DI CAPITALE RISERVATO O UNO SCAMBIO “CARTA CONTRO CARTA” DI AZIONI ALITALIA CON QUELLE DELLA HOLDING AF-KLM…

Paolo Stefanato per "il Giornale"

Il conto alla rovescia è cominciato e nel corso del 2013 assisteremo sicuramente a un mutamento degli assetti azionari di Alitalia. «La continuità e la serietà dell'impegno degli azionisti italiani - sono parole con le quali Roberto Colaninno illustrò a suo tempo il progetto da lui guidato- sono condensate nella clausola di lock-up: per 4 anni, fino al 12 gennaio 2013, nessun socio italiano potrà cedere le azioni all'esterno della compagine azionaria di Alitalia, né potrà cederle ad Air France- Klm.

Al quinto anno - tra il 13 gennaio e il 28 ottobre 2013 il trasferimento delle azioni a terzi sarà possibile, solo a condizione che gli altri soci italiani non abbiano esercitato il diritto di prelazione e che il trasferimento sia approvato dal cda di Alitalia».

I vincoli alla vendita stanno per scadere ed è già partita la ridda delle congetture. Air France- Klm,secondo alcuni,starebbe accelerando verso l'acquisizione, insieme alla banca d'affari Lazard; qualcuno si spinge a parlare anche di un'offerta ai soci italiani superiore del 20% a quanto da loro investito quattro anni fa, per complessivi 1,2 miliardi. Ma si tratta di dettagli prematuri.

La certezza è che da sabato prossimo gli azionisti saranno liberi di vendere, ma che Air France fino a ottobre avrà il diritto di prelazione. L'eventuale libero ingresso di azionisti esterni alla società sarà possibile tra dieci mesi. Air France fino ad allora avrà un percorso privilegiato, sufficiente a sbarrare la strada ad altri ipotetici investitori non graditi (cinque anni fa si parlò molto, anche strumentalmente, di un interesse di Lufthansa).

A proposito dell'altra compagnia indicata come possibile partner, l'araba Etihad, vanno ricordate due cose: che si tratta di un soggetto extracomunitario, e come tale sottoposto a limiti di partecipazione, e che i rapporti commerciali di questa, ottimi con Alitalia, lo sono altrettanto con Air France. Significa che la compagnia di Abu Dhabi, se interessata, potrebbe entrare come socio di minoranza insieme ad Air France.

Che il futuro di Alitalia sia francese pare fuori di ogni ragionevole dubbio. Solo qualche evento del tutto imprevedibile potrebbe sbarrare una strada che nel 2008 era stata (temporaneamente) interrotta. I fatti parlano da soli: Air France è il primo socio di Alitalia con il 25%, ed è l'unico azionista del settore aeronautico; da almeno dieci anni è il primo partner commerciale di Alitalia che, anzi, ora è stata ancora più plasmata sulle esigenze di Parigi; Air France pare aver superato il momento più critico, e i conti del terzo trimestre mostrano un utile operativo di 308 milioni, superiori alle attese. Infine,c'è anche, volendo, una questione di rivincita personale: Jean-Cyril Spinetta, tornato due anni fa alla guida di Air France-Klm, nel 2008 fu a un passo dall'acquisto della vecchia Alitalia, sfumato non per sua volontà.

Ma come potrebbe avvenire l'acquisizione? Da un punto di vista industriale, è da ritenere che non siano in discussione né il marchio né la livrea Alitalia, che verrebbero mantenuti. Alitalia sarebbe la terza controllata della Holding Af-Klm-Az. Quanto all'operazione finanziaria, tre le ipotesi realistiche.

1. Un aumento di capitale riservato; l'ad Andrea Ragnetti non ha mai nascosto la necessità di denaro fresco, ma i soci non sarebbero felici di mettere mano al portafoglio;

2. una serie di acquisti frazionati, o un'Opa, peraltro obbligatoria per statuto al raggiungimento del 50%;

3. uno scambio di azioni Alitalia con quelle (quotate) della holding Af-Klm, carta contro carta. Ciò darebbe immediata liquidità all'investimento dei soci italiani. Ma se questi avessero la lungimiranza e il sangue freddo di unire preliminarmente le proprie quote in un'unica società, questa diventerebbe probabilmente il primo soggetto della holding Air France-Klm-Alitalia dopo lo Stato francese. Per ora non ci sono state operazioni tra i soci, salvo la vendita di Fingen. L'unica defezione di rilievo è quella del gruppo Ligresti che possedeva il 4,43% attraverso Fonsai, oggi controllata da Unipol.

 

Gianni Letta e Silvio Berlusconi berlusconi passera AlitaliaSPINETTAANDREA RAGNETTI E ROBERTO COLANINNOANDREA RAGNETTI jpeg

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