ufficiale giudiziario notificazione

IL DECRETO INGIUNTIVO FAI DA TE: IL DISEGNO DI LEGGE DEL SENATORE LEGHISTA OSTELLARI CHE PERMETTE ALL’AVVOCATO DI EMETTERE IL PROVVEDIMENTO SENZA PASSARE DAL TRIBUNALE. ‘IL GIUDICE TANTO FA UN LAVORO SOLO NOTARILE, E CI METTE ALMENO 3 MESI. IN QUESTO MODO UN CREDITORE POTRÀ VEDERE SODDISFATTA LA SUA PRETESA IN SOLI 10-15 GIORNI’

 

 

Barbara Acquaviti per “il Messaggero

 

Tempi rapidi per chi vanta un credito: con i decreti ingiuntivi il giudice non servirà più, basterà un avvocato. Un disegno di legge della Lega intende velocizzare la procedura. Sarà sempre il difensore a fare le verifiche patrimoniali ma in caso di errore dovranno essere pagati i danni al debitore.

 

TRIBUNALE

In pratica, si tratta di saltare un passaggio. A giudizio di Andrea Ostellari si traduce in un risparmio di soldi e, soprattutto, di almeno tre mesi di tempo, per chi si trova ad essere creditore, per esempio per un lavoro svolto e mai pagato. Il senatore della Lega, che è anche presidente della commissione Giustizia di palazzo Madama, ha infatti presentato un disegno di legge per rendere più rapido il decreto di ingiunzione. Oggi, per ottenerlo, ci sono due passaggi: rivolgersi a un avvocato - che prepara l' atto - e poi sottoporlo a un giudice che ne verifica la sussistenza in base al codice.

 

Secondo la proposta di Ostellari, di fatto, verrebbe saltato il secondo step: sarebbe direttamente il difensore del creditore, ovviamente con apposita procura, ad emettere il provvedimento. «Il giudice - spiega l' esponente leghista - nell' esaminare la documentazione che gli viene presentata dall' avvocato, fa un lavoro praticamente da notaio. Peraltro, il tempo tecnico solo per queste prime operazioni è di tre mesi minimo. Con questa procedura ci vorrebbero invece solo 10-15 giorni».

Da qui il calcolo del risparmio dei tempi.

 

tribunale

TEMPI E SPESE

C' è però anche un altro aspetto, quello del sovraccarico di lavoro degli uffici. Secondo la relazione svolta dal ministero della Giustizia per l' inaugurazione dell' anno giudiziario, infatti, nel periodo 2016-2017 i decreti ingiuntivi e altri procedimenti speciali sottoposti al Tribunale ordinario erano oltre 490mila, a cui vanno aggiunti anche circa 430mila procedimenti monitori presentati ai giudici di pace.

 

Le opposizioni agli stessi risultano essere circa 20mila. Per quanto riguarda i costi, invece, viene tolto al creditore l' onere di pagare il cosiddetto contributo unificato, ossia le imposte di bollo o di registro. «Il sistema attuale - spiega Ostellari - è un po' una cartina al tornasole di come funzionano molte cose in Italia. La mia idea nasce quindi dal presupposto di rimettere al centro il più debole, dunque chi ha effettuato la prestazione e poi non è stato pagato».

 

Ovviamente, resta fermo il diritto di chi viene raggiunto dal provvedimento di fare ricorso. A quel punto, però, le spese, compresa quella del contributo unificato, saranno a suo carico. «C' è un altro fattore di risparmio dei tempi - aggiunge il senatore - Il debitore oggi quando fa opposizione lo fa con atto di citazione, con questa legge lo farebbe con atto di ricorso e questo instaura un procedimento molto più veloce».

 

INDAGINI SUI BENI

Altra novità prevista dalla proposta è quella di poter effettuare l' attività di ricerca sui beni del debitore contestualmente al decreto di ingiunzione. A svolgerla sarebbe anche in questo caso l' avvocato e non più l' ufficiale giudiziario.

 

AVVOCATI

Ci sono però delle critiche all' introduzione di questo tipo di procedura. La principale potrebbe essere il rischio di violare il principio del giusto processo, dal momento che il creditore avrebbe la possibilità di arrivare all' emissione del decreto ingiuntivo senza contraddittorio e senza passare dal giudice. Per ovviare a questa perplessità, Ostellari prevede che il difensore che per dolo o colpa non rispetti le verifiche di legge nello stilare il decreto sia passibile di illecito disciplinare, oltre che di responsabilità civile per i danni. Il provvedimento è stato incardinato e l' iter dovrebbe partire entro la fine dell' anno.

 

Il parlamentare assicura che ci saranno audizioni anche per sentire le opinioni delle diverse parti in causa ma sottolinea che questo testo nasce «in un clima di condivisione anche con il M5s», mentre dall' opposizione «non ci sono stati ancora riscontri». «Credo tuttavia - conclude - che su questi temi ci sia poco di divisivo, andrebbero affrontati con spirito di collaborazione, questa è un' idea che può essere anche modificata, a me va benissimo. L' importante è che si cerchi di dare una maggiore velocità alla procedura».

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…