DONALD, SCEICCO D’AMERICA – LA “TRUMPNOMICS” SOMIGLIA SEMPRE DI PIÙ A QUELLA DI MOHAMMED BIN SALMAN: HA COPIATO DA "MBS" UN CAPITALISMO DI STATO PERSONALIZZATO, IN CUI IL LEADER SFRUTTA IL SUO BRAND PER DIRIGERE I FLUSSI FINANZIARI VERSO SETTORI STRATEGICI O POLITICAMENTE FEDELI, INTRECCIATI CON I PROPRI INTERESSI FAMILIARI - LE AGENZIE FEDERALI USA SONO DIVENTATE STRUMENTI D’INVESTIMENTO CHE CONVOGLIANO CAPITALI PUBBLICI VERSO INDUSTRIE CONSIDERATE “PATRIOTTICHE”, DAI CHIP AI MINERALI RARI, CON MODALITÀ CHE RICORDANO I PROGRAMMI DEL FONDO "PIF" SAUDITA…
Sintesi dell’articolo di Sam Sutton per “Politico Magazine”
DONALD TRUMP CON MOHAMMED BIN SALMAN
L’Arabia Saudita di Mohammed bin Salman e l’America di Donald Trump si specchiano l’una nell’altra, accomunate da un’idea di potere che fonde politica, affari e identità nazionale in un unico marchio. A Riyad il volto di MBS domina i grattacieli e i cartelloni pubblicitari, simbolo di un Paese trasformato in un laboratorio di capitalismo autoritario: hotel a cinque stelle, torri di vetro, marchi occidentali e un fondo sovrano – il Public Investment Fund (PIF) – che investe centinaia di miliardi per ridisegnare l’economia e la società.
donald trump jr a una conferenza a riad
È in questo scenario che la famiglia Trump ha trovato terreno fertile. Alla conferenza “Future Investment Initiative”, sotto i lampadari del Ritz-Carlton, Donald Trump Jr. ha elogiato le opportunità del Golfo e presentato la sua società 1789 Capital come estensione del movimento America First: «Non può accadere solo nel governo», ha detto, spiegando che la missione della sua impresa è dare forma, attraverso gli investimenti, alla stessa visione economica del padre.
Come scrive Sam Sutton su “Politico Magazine”, la somiglianza tra la “Trumpnomics” e il modello economico di MBS è evidente: entrambi applicano una forma di capitalismo di Stato personalizzato, in cui il leader dirige i flussi finanziari verso settori strategici o politicamente fedeli, spesso intrecciati con i propri interessi familiari. Nella seconda presidenza Trump, le agenzie federali sono diventate strumenti d’investimento che convogliano capitali pubblici verso industrie considerate “patriottiche” – dai chip ai minerali rari – con modalità che ricordano i programmi del PIF saudita.
Persino ex politici come Eric Cantor, ora banchiere d’affari, riconoscono le analogie: «Non è troppo diverso da ciò che ha fatto il principe ereditario per questo Regno», ha detto, riferendosi alla pianificazione economica top-down e al ruolo dello Stato come facilitatore e investitore. Anche investitori come Cathie Wood e Bill Ackman ammettono che la Casa Bianca agisce ormai “come un fondo sovrano che scommette su sé stesso”.
Dietro questa convergenza economica c’è anche un intreccio d’interessi privati: la Trump Organization sviluppa resort di lusso con la saudita Dar Al Arkan, Jared Kushner riceve miliardi dal PIF per il suo fondo di private equity e gli eventi del circuito LIV Golf, finanziato da Riyad, si svolgono nei campi di proprietà dei Trump.
manifesti con mbs e il padre per strada a riad
In Arabia nessuno trova anomalo questo legame tra potere e affari; anzi, è percepito come naturale. Un diplomatico del Golfo ha detto a Sutton, con un sorriso: «Il vostro Paese sta diventando più arabo». Una battuta che racchiude il senso di questa alleanza: due leader-CEO che amministrano i rispettivi Stati come holding personali, trasformando la geopolitica in una questione di branding, controllo e capitale.
BIN SALABIM - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
donald trump mohammed bin salman 1
trump bin salman riad
trump bin salman al-sharaa
mohammed bin salman donald trump al jolani
trump bin salman riad
DONALD TRUMP - MOHAMMED BIN SALMAN - MEME BY VUKIC
donald trump e mohammed bin salman sul golf cart
future investment initiative a riad
donald trump con mohammed bin zayed ad abu dhabi emirati arabi uniti
montaggio dei primi oleodotti di aramco nel 1947
donald trump jr a una conferenza a riad
SAM ALTMAN CON DONALD TRUMP IN ARABIA SAUDITA
REARM ARABIA - VIGNETTA BY ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPA
