alitalia easyjet

ALITALIA DECOLLA O TRACOLLA? – EASYJET DICE GOODBYE: NON SARÀ PARTNER INDUSTRIALE DI FS NELLA NUOVA ALITALIA. IL RITIRO DELLA LOW COST È UN GRAN CASINO, PERCHÉ RENDE NECESSARIO TROVARE ALTRI SOCI CHE SI CIUCCINO UNA QUOTA DI CAPITALE DEL 10-15% – TORNA IN CAMPO LUFTHANSA? DELTA È PRONTA A ENTRARE CON UNA QUOTA INIZIALE DEL 10%,. SOMMANDO MEF E FS MANCA COMUNQUE QUASI LA METÀ – I CONTATTI CON POSTE E FINCANTIERI E I NO DI ENI E CDP

Gianni Dragoni per www.ilsole24ore.com

 

EASYJET

Resta solo Delta come potenziale partner industriale delle Fs nella nuova Alitalia. Il ritiro di EasyJet, che era stata tirata dentro l'operazione quasi con una manovra d'emergenza all'inizio di febbraio, come “piano B” dopo la ritirata di Air France-Klm, non è un buon segno perché rende necessario trovare altri soci che coprano almeno la quota di capitale che avrebbe dovuto acquisire la low cost britannica, intorno al 10-15% del capitale.

ALITALIA EASY JET

 

Tuttavia dal punto di vista del piano industriale l'uscita di easyJet non modifica sostanzialmente le sfide dell'operazione, perché la combinazione tra una low cost specializzata nei voli punto-punto e un vettore forte sul Nordatlantico come Delta nel corpo malato di Alitalia non appariva facile da metabolizzare.

 

alitalia

Delta pronta a entrare con il 10%

Le sfide che rimangono sono impegnative. Ma almeno, nel seguito della trattativa che vede al centro le Fs, in stretto coordinamento con il ministero dell'Economia e quello dello Sviluppo economico, adesso c'è un punto fermo: la disponibilità di Delta Airlines, una delle tre maggiori compagnie del mondo, a proseguire la trattativa per entrare con una quota iniziale che sarebbe del 10%, stando all'indicazione che l'a.d. delle Fs, Gianfranco Battisti, ha portato a casa dalla trasferta negli Stati Uniti.

 

EASYJET CHECK IN

Questo non era scontato. La partecipazione di Delta, dice una fonte vicina alle trattative, potrebbe eventualmente in futuro salire fino al 49% (direttamente o attraverso altre compagnie partner) se nei prossimi anni Alitalia avrà dei risultati positivi. Ma prima di poter pensare a questo, bisogna completare il piano industriale e l'assetto societario di partenza dell'ipotizzata “newco”, la nuova Alitalia.

 

danilo toninelli gianfranco battisti

La quota delle Fs fino al 30%

Le Fs rimangono il socio aggregatore, con un piano industriale che prevede una combinazione con le tratte ferroviarie ad alta velocità (la cosiddetta intermodalità) nel breve raggio, questo consentirebbe di eliminare voli Alitalia che oggi sono in perdita secca. La quota di Fs nel capitale della “newco” non potrà superare il 30%, Battisti lo ha detto fin dall'inizio e questo è stato confermato sia negli incontri con Delta sia nei colloqui con il governo al massimo livello. L'altra condizione posta dall'a.d. delle Fs è che l'operazione Alitalia non distragga risorse dalla capacità di investimento delle Ferrovie e non ne intacchi le capacità reddituali.

 

toninelli di maio aereo di stato

Il Mef socio con il 15%

L'altro punto fermo è che nella “newco” potrà essere socio anche il ministero dell'Economia, con una quota massima del 15%, a condizione che il piano industriale, almeno sulla carta, appaia in grado di avere successo (per Alitalia sarebbe la prima volta, dopo tanti fallimenti) e di essere un'operazione di mercato, come chiede anche la Ue. Il Mef convertirebbe in capitale una parte del prestito statale di 900 milioni concesso ad Alitalia dopo il commissariamento. Un prestito che oggi Alitalia non ha le risorse per restituire (alme no non per intero) e infatti la scadenza del rimborso è stata prorogata più volte, l'ultimo rinvio è al 30 giugno prossimo. La nuova compagnia per partire avrebbe bisogno di una dotazione di capitale dell'ordine di 900 milioni-un miliardo, a titolo indicativo.

 

Il no secco di Eni, Leonardo, Cdp

Fabrizio Palermo Giuseppe Bono

Sommando i pacchetti di questi tre soggetti si arriva a una copertura pari al 55% del capitale. Pertanto l'operazione si potrà chiudere solo se ci saranno altri soggetti disponibili a sottoscrivere il 45% residuo. Le ricerche e i sondaggi sono in corso, soprattutto nell'area delle società pubbliche. Tuttavia la “moral suasion” che il governo, soprattutto il Mise di Luigi Di Maio, ha tentato di esercitare sui capiazienda dei maggiori gruppi partecipati dal Mef non ha dato finora esiti positivi. Si sono detti indisponibili in modo netto l'Eni di Claudio Descalzi, Leonardo-Finmeccanica di Alessandro Profumo, la Cdp di Fabrizio Palermo.

 

I contatti con Poste e Fincantieri

gianfranco battisti

Ci sono altri contatti in corso, con altre società dell'area pubblica. Le Poste di Matteo Del Fante non hanno escluso nettamente di poter partecipare, ma neppure hanno aderito. E' stata sondata anche la Fincantieri, l'a.d. Giuseppe Bono è salito nei mesi scorsi nell'operazione ricostruzione del ponte autostradale di Genova crollato il 14 agosto, guadagnando visibilità e consensi politici. Ma sarebbe più difficile per un gruppo che costruisce navi ed è quotato in Borsa giustificare davanti ai soci e ai finanziatori la partecipazione azionaria in una compagnia aerea, peraltro reduce da perdite croniche. Altri tentativi sarebbero stati fatti con società partecipate da Cdp, come Fintecna e il fondo Quattro R. Probabilmente verranno sondati anche gruppi privati. Adesso sembra questa la parte più difficile dell'operazione. L'obiettivo delel Fs è arrivare al traguardo prima di Pasqua (21 aprile).

 

Lufthansa sciopero

L'opzione Lufthansa

Sullo sfondo, rimane sempre l'alternativa Lufthansa. Questa comporterebbe comunque un impatto sociale più pesante: i tedeschi rileverebbero poco più di metà della sola attività di volo (poco più di 70 aerei sui 118 attuali), con circa 3mila esuberi. Inoltre resterebbero nell'Alitalia commissariata le attività di handling e manutenzione, con altri 5mila addetti circa da collocare.

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…

affari tuoi la ruota della fortuna pier silvio berlusconi piersilvio gerry scotti stefano de martino giampaolo rossi bruno vespa

DAGOREPORT - ULLALLÀ, CHE CUCCAGNA! “CAROSELLO” HA STRAVINTO. IL POTERE DELLA PUBBLICITÀ, COL SUO RICCO BOTTINO DI SPOT, HA COSTRETTO PIERSILVIO A FAR FUORI DALLA FASCIA DELL’''ACCESS PRIME TIME” UN PROGRAMMA LEGGENDARIO COME “STRISCIA LA NOTIZIA”, SOSTITUENDOLO CON “LA RUOTA DELLA FORTUNA”, CHE OGNI SERA ASFALTA “AFFARI TUOI” – E ORA IL PROBLEMA DI QUELL’ORA DI GIOCHINI E DI RIFFE, DIVENTATA LA FASCIA PIÙ RICCA DELLA PROGRAMMAZIONE, È RIMBALZATO IN RAI - UNO SMACCO ECONOMICO CHE VIENE ADDEBITO NON SOLO AL FATTO CHE GERRY SCOTTI SI ALLUNGHI DI UNA MANCIATA DI MINUTI MA SOPRATTUTTO ALLA PRESENZA, TRA LA FINE DEL TG1 E L’INIZIO DI “AFFARI TUOI”, DEL CALANTE “CINQUE MINUTI” DI VESPA (CHE PER TENERLO SU SONO STATI ELIMINATI GLI SPOT CHE LO DIVIDEVANO DAL TG1: ALTRO DANNO ECONOMICO) - ORA IL COMPITO DI ROSSI PER RIPORRE NELLE TECHE O DA QUALCHE ALTRA PARTE DEL PALINSESTO IL PROGRAMMINO CONDOTTO DALL’OTTUAGENARIO VESPA SI PROSPETTA BEN PIÙ ARDUO, AL LIMITE DELL’IMPOSSIBILE, DI QUELLO DI PIERSILVIO CON IL TOSTO ANTONIO RICCI, ESSENDO COSA NOTA E ACCLARATA DEL RAPPORTO DIRETTO DI VESPA CON LE SORELLE MELONI…