ECONOMIA AL PALO, ADOZIONI IN CALO - DAL 2004 LE DOMANDE PER ADOTTARE UN BAMBINO STRANIERO SONO CROLLATE DEL 32% (ANCORA PEGGIO LE “ADOZIONI ITALIANE”: -35%) - COLPA DEI “MAGGIORI VINCOLI PER LE COPPIE”, MA SOPRATTUTTO DELLA CRISI ECONOMICA CHE SE MAGNA TUTTO - L’INTERA TRAFILA COSTA TRA I 17 E I 25MILA € E I PREZZI VARIANO DA PAESE A PAESE, IN BASE ALLA DOMANDA - IL 65% DELLE COPPIE CHE ADOTTANO È SETTENTRIONALE…

1 - C'È CRISI, CROLLANO LE ADOZIONI
Flavia Amabile per "La Stampa.it"

Gli italiani non hanno più voglia di adottare bambini. Non come un tempo, almeno. Lo si capisce dal numero di richieste delle coppie che si rivolgono ai Tribunali per ottenere il «decreto di idoneità», la patente di possibile genitore adottivo, il primo passo necessario per ottenere un bambino come figlio.

Sono in calo costante dal 2004 coloro che decidono di sottoporsi alla procedura per adottare un bambino all'estero e dal 2006 quelle che decidono altrettanto con un bambino italiano. Per l'estero il calo dal 2004 ad oggi è del 32%. In cinque anni una coppia su tre si è persa, sono passate da 8274 a 5576 del 2010, dato provvisorio ma non troppo lontano dalla realtà. Per l'Italia il calo è anche più repentino e sostenuto: si è passati dal picco del 2006 di 16234 richieste a 10611 del 2010, il 35% in meno.

Le coppie italiane, insomma, hanno sempre meno voglia di avviare il lungo iter che potrebbe portarli ad adottare. E in tanti sostengono che i motivi siano economici. Adottare un bambino costa, e anche molto, in un momento di crisi e di instabilità come quello che si sta attraversando non tutti hanno la forza di affrontare le spese legate all'intera procedura. Le cifre riferite ad una sola tappa, quella del lavoro delle associazioni, sono calcolate dalla Commissione Adozioni Internazionali e pubblicate sul sito, in una sorta di tariffario suddiviso per enti che seguono l'iter.

Ognuna di loro è specializzata in alcuni Paesi. Per l'Ucraina, ad esempio, ci si può rivolgere all'AIAU, Associazione Italiana Aiuti Umanitari, e si spenderanno 5223,18 euro per tutto quello che riguarda il pre adozione e altri mille euro e rotti per il post-adozione. Stesse cifre per l'Ucraina per A.Mo, associazione Attraversiamo il Mondo. Ma si sale a quasi 7 mila euro se si sceglie un bambino in arrivo dalla Bulgaria. Con l'Ai.Bi, Amici dei Bambini, si va da oltre 12 mila euro per un bambino in arrivo dal Nepal, a circa 3.500 se invece si sceglie un bambino in arrivo dal Marocco. E con l'Associazione Arcobaleno si spendono oltre 6 mila euro per un bambino in arrivo dalla Federazione Russa.

L'elenco è lungo, le tariffe varie, le associazioni sono una sessantina, i criteri per scegliere legati innanzitutto al Paese di origine del bambino che si intende adottare. Ma è evidente che, a parte alcune eccezioni, quelli che costano di più sono i più richiesti, bambini di provenienza europea, e sono sempre meno numerose le famiglie che decidono di fare questo passo. Perché alla fine, per l'intero iter si va a spendere tra i 17mila e i 25mila euro.

«Nessuno ha pensato di studiare i motivi del calo - spiega Marco Griffini, presidente dell'Ai.Bi - anche se noi abbiamo chiesto di farlo. A mio avviso, però, i problema economico è la principale causa di questa fuga ormai costante delle coppie dall'adozione».

Gli effetti del calo delle idoneità si percepiranno davvero soltanto nei prossimi anni, quando il numero delle adozioni delle coppie italiane sarà inevitabilmente più basso. Per il momento continua il trend positivo per le adozioni internazionali nel nostro Paese: nel primo semestre diquest'anno, si registra il +15,2% rispetto allo stesso periododel 2010. In una ricerca realizzata dal Cea, il Coordinamento degli enti autorizzati all'adozione, però, si spiega che il calo è dovuto all'introduzione di «maggiori vincoli per le coppie». Ma anche alla crisi economica.

A spendere almeno 17 mila euro per adottare un bambino sono solo coppie che possono permetterserlo, il 65% delle quali è residente nelle regioni centro settentrionali. La Lombardia è stata la regione con il maggior numero di bambini adottati dal 200 al 2009, seguita da Veneto, Toscana, Lazio e Campania. Il dato della Lombardia risulta confermato anche dall'ultima relazione semestrale della commissione per le Adozioni Internazionali sui bambini effettivamente adottati. Nei primi sei mesi del 2011 in Lombardia è andato il maggior numero di bimbi (388). Seguono il Lazio (213), la Toscana (184), il Veneto (164).

Sempre dalla ricerca emerge che a decidere di adottare sono coppie con un livello medio di reddito e con un buon livello culturale, più alto della media italiana, insomma una minoranza che con la crisi diventa anche più esigua.

La ricetta per far tornare le coppie italiane a adottare bambini? «Una razionalizzazione dei costi - risponde Marco Griffini dell'Aibi - Non è possibile che ogni sentenza deliberata dai tribunali stranieri debba essere adeguata dai tribunali italiani. Per ottenere la valutazione dai servizi sociali si devono superare anche 15 colloqui. Sono passaggi che fanno perdere tempo, con una razionalizzazione si potrebbe risparmiare fino a 60 milioni di euro l'anno».

2 - GIOVANARDI: LIMITI SEMPRE PIÙ RIGIDI
Sottosegretario Giovanardi, presidente della Commissione Adozioni Internazionali, in Italia le richieste di adozioni continuano a calare. E' l'effetto della crisi sostengono in molti: adottare costa troppo.
«A me risultano dati molto diversi. Dall'ultima relazione semestrale della Commissione risulta invece che continua il trend positivo per le adozioni internazionali nel nostro Paese: nel primo semestre di quest'anno, si registra il +15,2% rispetto allo stesso periodo del 2010. Mediamente entrano nel nostro paese come figli di coppie italiane non meno di 300 bambini ogni mese.

I dati sulle adozioni pubblicati dalla Commissione si riferiscono a procedure concluse e dunque avviate molti anni fa. In calo sono le richieste, l'inizio della procedura. I dati indicano un calo costante dal 2004 per quelle internazionali. Nel 2010 le coppie che fanno richiesta sono il 32% in meno per quelle straniere, il 35% per quelle italiane.
«Se ragioniamo sulle richieste il calo esiste. Ma la crisi mi sembra una motivazione solo congiunturale. I veri motivi in grado di spiegare questa diminuzione sono altri, e di carattere strutturale».

Quali?
«Esiste una realtà di adozioni che è in salita, ed è sempre più difficile di anno in anno. I Paesi stranieri stanno in gran parte chiudendo le adozioni oppure ponendo limiti ancora maggiori. E' sempre meno semplice venire incontro al sogno della gran parte dei genitori di adottare un bambino piccolo. Chi vuole adottare deve spesso adattarsi ad accogliere bambini grandi, con fratelli, a volte anche con problemi. Devo dare atto alle coppie italiane di voler andare avanti nonostante tutto».

Non si potrebbe fare qualcosa per impedire il calo e aiutare le coppie italiane che vogliono adottare?
«Non mi sembra. Se il problema è rappresentato dai costi, sono i Paesi stranieri a deciderli. Se è rappresentato dai limiti, anche in questo caso l'Italia non ha poteri».

Alcune associazioni sostengono che si potrebbe almeno eliminare qualche passaggio di una procedura troppo lunga.
«Sarebbe un grave errore e si otterrebbe l'effetto contrario: un ulteriore calo delle adozioni. Se gli italiani sono leader nel mondo e vengono accolti anche in Paesi dove le procedure sono chiuse alla gran parte degli altri Stati, come in Cambogia o in Russia, lo si deve proprio alla garanzia di serietà che la procedura italiana assicura».

 

adozioneangelina jolie-adozioni figliadozione-famiglia adottiva

Ultimi Dagoreport

trump zelensky putin donald volodymyr vladimir

DAGOREPORT – ARMATI DI RIGHELLO, GLI SHERPA DI PUTIN E TRUMP SONO AL LAVORO PER TROVARE L’ACCORDO SULLA SPARTIZIONE DELL’UCRAINA: IL 15 AGOSTO IN ALASKA L’OBIETTIVO DEL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA È CONVINCERE PUTIN AD “ACCONTENTARSI”, OLTRE DELLA CRIMEA, DEL DONBASS, RITIRANDOSI PERO' DALLE REGIONI UCRAINE OCCUPATE DALL'ESERCITO RUSSO: KHERSON E ZAPORIZHZHIA (CON LA SUA CENTRALE NUCLEARE) - TRUMP POTREBBE AGGIUNGERE LO STOP ALLE SANZIONI E CHISSÀ CHE ALTRO – PRIMA DI UN INCONTRO PUTIN- ZELENSKY, TRUMP PORTERA' I TERMINI DELLA PACE ALL'ATTENZIONE DEGLI ALLEATI EUROPEI DI KIEV - PER GARANTIRE L'EX COMICO CHE MOSCA NON SGARRERA', MACRON, MERZ E COMPAGNI PROPORRANNO L'INGRESSO DELL'UCRAINA NELL'UNIONE EUROPEA (CHE FA SEMPRE PARTE DELLA NATO) - PER L’ADESIONE UE SERVE L’OK DEI FILO-PUTINIANI ORBAN E FICO (CI PENSERÀ LO ZAR A CONVINCERLI) - UNA VOLTA FIRMATA, DOPO 6 MESI DEVONO ESSERE APERTE LE URNE IN UCRAINA - LA GAFFE: "VENERDI' VEDRO' PUTIN IN RUSSIA...": TRUMP SULLA VIA SENILE DI BIDEN? OPPURE....

antonio decaro michele emiliano roberto fico giuseppe conte elly schlein vincenzo de luca

DAGOREPORT - SCHLEIN E CONTE FANNO CAMPOLARGO (MA SOLO PER LE REGIONALI, PER ORA): DOPO GIANI IN TOSCANA E RICCI NELLE MARCHE, E' FATTA ANCHE PER I 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA E PASQUALE TRIDICO IN CALABRIA (DOVE NON CI SONO CHANCE DI VITTORIA) - L'ULTIMO OSTACOLO RESTA VINCENZO DE LUCA, CHE CHIEDE DI NOMINARE IL FIGLIO, PIERO, SEGRETARIO DEL PD REGIONALE. MA ELLY NON VUOLE FARE LA FIGURA DA PERACOTTARA: FU LEI A COMMISSARIARE IL PARTITO, COME ATTO OSTILE NEI CONFRONTI DEL "CACICCO" DE LUCA, E A FAR FUORI SUO FIGLIO DA VICECAPOGRUPPO ALLA CAMERA - IN PUGLIA, QUEL CROSTONE DI EMILIANO È INDIGESTO A ANTONIO DECARO PER LA VECCHIA STORIELLA DELL'INCONTRO CON LA SORELLA DEL BOSS CAPRIATI, "PADRINO" DI BARI VECCHIA, RACCONTATA DAL GOVERNATORE URBI ET ORBI - VIDEO!

matteo salvini luca zaia alberto stefani luca de carlo

DAGOREPORT - VIA COL VENETO: LISTA ZAIA? E GIORGIA MELONI S'INCAZZA! - SE IMPORRA' IL SUO CANDIDATO, IL FRATELLONE D'ITALIA LUCA DE CARLO, SI RITROVERÀ UN LISTONE "DOGE" CHE PORTEREBBE VIA UN FIUME DI VOTI (E AVREBBE LA MAGGIORANZA DEI SEGGI, COMMISSARIANDO DI FATTO IL GOVERNATORE MELONIANO) - MATTEO SALVINI SPINGE FORTE SUL GIOVANE ALBERTO STEFANI, MA LA DUCETTA NON MOLLA L'OSSO DI CONQUISTARE LA RICCA REGIONE VENETA - IN BARBA AL SUO GROSSO BOTTINO DI CONSENSI, LA FIAMMA NON HA IN TASCA ALCUNA REGIONE DEL NORD (IN LOMBARDIA NON TOCCA PALLA: E' ROBA DI LA RUSSA...)

benjamin netanyahu giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – CORRI A CASA IN TUTTA FRETTA, C’È UN CAMALEONTE CHE TI ASPETTA: QUELLA SIGNORINA ALLA FIAMMA CHE VUOLE MANTENERE UN RAPPORTO CON L’EUROPA MA NELLO STESSO TEMPO, TEMENDO DI ESSERE SCAVALCATA A DESTRA DA SALVINI, SBATTE GLI OCCHIONI A TRUMP. LA STESSA CHE IMPLORA LA FINE DELLA TRAGEDIA DI GAZA MA L’ITALIA CONTINUA A FORNIRE ARMI A ISRAELE (SECONDO PAESE DOPO GLI USA DOPO LA DECISIONE DI MERZ DI FERMARE L’INVIO DI ARMI A NETANYAHU) - A UNA DOMANDA SULL'EXPORT MILITARE ITALIANO VERSO ISRAELE, CROSETTO IN PARLAMENTO HA DETTO: "ABBIAMO ADOTTATO UN APPROCCIO CAUTO, EQUILIBRATO E PARTICOLARMENTE RESTRITTIVO". RISULTATO? NESSUNO È PIÙ IN GRADO DI SAPERE CON ESATTEZZA COSA L’ITALIA VENDE O ACQUISTA DA ISRAELE – TRA LA DISCORDANZA DELLE DICHIARAZIONI UFFICIALI E LA TRACCIABILITÀ REALE DELLE FORNITURE BELLICHE A NETANYAHU, C’È DI MEZZO LO SPORT PREFERITO DEL GOVERNO MELONI: IL SALTO TRIPLO DELLA VERITÀ… - VIDEO

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...