eni centrale elettrica da fusione

ENI PUNTA SUL SUPER-MAGNETE CHE FUNZIONERÀ COME IL SOLE – IL CANE A SEI ZAMPE HA FIRMATO UN ACCORDO CON COMMONWEALTH FUSION SYSTEMS PER REALIZZARE ENTRO IL PROSSIMO DECENNIO LA PRIMA CENTRALE ELETTRICA DA FUSIONE – CLAUDIO DESCALZI: “VORRÀ DIRE DISPORRE DI GRANDI QUANTITÀ DI ENERGIA SENZA ALCUNA EMISSIONE DI GAS SERRA, PRODOTTA IN MODO SICURO, PULITO E VIRTUALMENTE INESAURIBILE” – UNA TECNOLOGIA CHE MIRA A REPLICARE CIÒ CHE AVVIENE NEL NUCLEO DEL SOLE… – VIDEO

 

Estratto dell'articolo di Marcello Astorri per “il Giornale”

 

progetto per la prima centrale elettrica da fusione

L’obiettivo è realizzare la prima centrale elettrica da fusione nei primi anni del 2030. Un traguardo ambizioso. Ma è con questo spirito che ieri, vicino a Boston, Eni ha firmato un accordo di partenariato strategico con Commonwealth Fusion Systems (Cfs), spin out del Massachussets Institute of Technology che si occupa della ricerca sull’energia nucleare da confinamento magnetico.

 

Questa tecnologia, attraverso la fusione di due isotopi di idrogeno a oltre 100 milioni di gradi, mira a replicare in una centrale ciò che avviene nel nucleo del Sole e delle stelle e ottenere così enormi quantità di energia. La società guidata da Claudio Descalzi investe sul progetto dal 2018, ma questo nuovo tassello promuove il gruppo italiano da investitore e socio a un ruolo di maggiore coinvolgimento operativo e tecnologico.

 

claudio descalzi di eni e bob mumgaard di cfs firmano l accordo per la prima centrale elettrica da fusione

[…] La fusione avrebbe impatti geopolitici «perché mentre oggi alcuni paesi hanno il petrolio, il gas o il carbone, e altri no, in futuro tutti potranno accedere a questa tecnologia che produce energia a basso costo, così nessun Paese potrà più ricattare gli altri».

 

L’Eni è stata la prima compagnia energetica a credere nella fusione. Ora però anche il governo Usa ci investe e, per il budget 2024, ha stanziato 1 miliardo di dollari.

 

«Vedremo realizzata la prima centrale elettrica di Cfs basata sulla fusione a confinamento magnetico all’inizio del prossimo decennio», è sicuro Descalzi.  «Questo vorrà dire disporre a livello industriale di una tecnologia in grado di fornire grandi quantità di energia senza alcuna emissione di gas serra, prodotta in modo sicuro, pulito e virtualmente inesauribile». Tra i vantaggi anche la mancanza di scorie di processo, ma solo componenti debolmente attivati.

 

claudio descalzi di eni e bob mumgaard di cfs siglano l accordo per la prima centrale elettrica da fusione

[…] Ci hanno puntato anche miliardari come Bill Gates e Jeff Bezos. Il round più significativo, da 1,8 miliardi, è arrivato dopo che nel settembre del 2021 il Cfs è riuscito a testare con successo un magnete superconduttivo chiamato Hts, il più potente del suo genere al mondo. I magneti, infatti, giocano un ruolo fondamentale per gestire e confinare nel reattore il plasma, ovvero una miscela di deuterio (ricavato dall’acqua del mare) e trizio (prodotto da una reazione fisica con il litio).

 

progetto per la prima centrale elettrica da fusione 3

Ora, a più di 50 chilometri da Boston, è in atto la fase due. Di fianco alla sede del Cfs, dove lavorano 450 persone, c’è il cantiere per costruire il primo impianto pilota: lo Sparc, per un investimento da 800 milioni di dollari. Tra circa sei mesi, un reattore di circa 6 metri di diametro e 6 in altezza per la fusione a confinamento magnetico, detto Tokamak, sarà posizionato al centro della struttura. Dal 2025 inizieranno i test.

 

La sfida è riuscire a dimostrare che dalla fusione è possibile ottenere più energia di quanta è necessaria per innescarla. In caso di successo, si passerà alla realizzazione entro un decennio di Arc, la prima centrale industriale da fusione che potrebbe avere una capacità elettrica di 400-500 megawatt.  […]

claudio descalzi di eni e bob mumgaard di cfs firmano l accordo per la prima centrale elettrica da fusione 1progetto per la prima centrale elettrica da fusione 5progetto per la prima centrale elettrica da fusione 4fusione a confinamento magnetico 2progetto di centrale elettrica da fusione

Ultimi Dagoreport

barigelli cairo

DAGOREPORT - PANDEMONIO ALLA "GAZZETTA DELLO SPORT"! IL DIRETTORE DELLA “ROSEA” STEFANO BARIGELLI VIENE CONTESTATO DAL COMITATO DI REDAZIONE PER LE PRESSIONI ANTI-SCIOPERO ESERCITATE SUI GIORNALISTI – LA SEGRETARIA GENERALE FNSI DENUNCIA: “I COLLEGHI DELLA 'GAZZETTA' CHE VOGLIONO SCIOPERARE VENGONO RINCORSI PER I CORRIDOI DAI LORO CAPIREDATTORI E MINACCIATI: ‘NON TI FACCIO FARE PIÙ LA JUVENTUS…” - BARIGELLI AVREBBE RECLUTATO UNA VENTINA DI GIORNALISTI PER FAR USCIRE IL GIORNALE SABATO E DIMOSTRARE COSI' ALL’EDITORE URBANETTO CAIRO QUANTO CE L’HA DURO – LA VICE-DIRETTRICE ARIANNA RAVELLI AVREBBE PURE DETTO IN MENSA A BARIGELLI: “STIAMO ATTENTI SOLO CHE NON CI SPUTTANI DAGOSPIA...” - VIDEO

giorgia meloni ignazio la russa matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – LE REGIONALI SONO ANDATE A FINIRE COME NON VOLEVA, SALTELLANDO FUNICULÌ-FUNICULÀ, GIORGIA MELONI: LA "STATISTA DELLA SGARBATELLA", CHE RISCHIA DI NON TORNARE A PALAZZO CHIGI TRA DUE ANNI, ACCELERA SULLA DOPPIETTA PREMIERATO-LEGGE ELETTORALE, MA NON TUTTO FILA LISCIO A PALAZZO CHIGI: SALVINI E TAJANI SPUTERANNO SANGUE PUR DI OPPORSI ALL’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, CHE FINIREBBE PER CANNIBALIZZARLI - LA LEGA È CONTRARISSIMA ANCHE AL PREMIO DI MAGGIORANZA ALLA COALIZIONE (CON LA SOGLIA AL 40%, LA LEGA DIVENTEREBBE SACRIFICABILE) – ALTRA ROGNA: IGNAZIO LA RUSSA SCENDE IN CAMPO IN MODALITÀ SCASSA-MELONI: HA RINFOCOLATO LA POLEMICA SU GAROFANI E SE NE FOTTE DEI DIKTAT DELLA DUCETTA (FIDANZA SINDACO DI MILANO? NO, MEJO LUPI; PRANDINI GOVERNATORE DELLA LOMBARDIA? NO, QUELLA È ROBA MIA)

francesco de tommasi marcello viola daniela santanche ignazio leonardo apache la russa davide lacerenza pazzali

DAGOREPORT - CHE FINE HANNO FATTO LE INCHIESTE MILANESI SULLA SANTANCHE', SUL VISPO FIGLIO DI LA RUSSA, SUL BORDELLO DELLA "GINTONERIA" AFFOLLATA DI POLITICI, IMPRENDITORI E MAGISTRATI, OPPURE SULL'OSCURA VENDITA DELLA QUOTA DI MPS DA PARTE DEL GOVERNO A CALTAGIRONE E COMPAGNI? - A TALI ESPLOSIVE INDAGINI, LE CUI SENTENZE DI CONDANNA AVREBBERO AVUTO UN IMMEDIATO E DEVASTANTE RIMBALZO NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, ORA SI AGGIUNGE IL CASO DEL PM FRANCESCO DE TOMMASI, BOCCIATO DAL CONSIGLIO GIUDIZIARIO MILANESE PER “DIFETTO DEL PREREQUISITO DELL’EQUILIBRIO” NELL’INDAGINE SUL CASO DI ALESSIA PIFFERI – MA GUARDA IL CASO! DE TOMMASI È IL PM DELL’INCHIESTA SUI DOSSIERAGGI DELL’AGENZIA EQUALIZE DI ENRICO PAZZALI, DELICATISSIMA ANCHE PER I RAPPORTI DI PAZZALI CON VERTICI GDF, DIRIGENTI DEL PALAZZO DI GIUSTIZIA MILANESE E 007 DI ROMA - SE IL CSM SPOSASSE IL PARERE NEGATIVO DEL CONSIGLIO GIUDIZIARIO, LA CARRIERA DEL PM SAREBBE FINITA E LE SUE INDAGINI SUGLI SPIONI FINIREBBERO NEL CESTINO - LA PROCURA DI MILANO RETTA DA MARCELLO VIOLA, CON L'ARRIVO DELL'ARMATA BRANCA-MELONI, E' DIVENTATA IL NUOVO ''PORTO DELLE NEBBIE''?

giorgia meloni regionali de luca zaia salvini conte stefani decaro fico

DAGOREPORT: COME SI CAMBIA IN 5 ANNI - PER CAPIRE COME SIA ANDATA DAVVERO, OCCORRE ANALIZZARE I VOTI ASSOLUTI RIMEDIATI DAI PRINCIPALI PARTITI, RISPETTO ALLE REGIONALI DEL 2022 - LA LEGA HA BRUCIATO IL 52% DEI VOTI IN VENETO. NEL 2020 LISTA ZAIA E CARROCCIO AVEVANO OTTENUTO 1,2 MILIONI DI PREFERENZE, QUESTA VOLTA SOLO 607MILA. CONSIDERANDO LE TRE LE REGIONI AL VOTO, SALVINI HA PERSO 732MILA VOTI, IL 47% - TONFO ANCHE PER I 5STELLE: NEL TOTALE DELLE TRE REGIONI HANNO VISTO SFUMARE IL 34% DELLE PREFERENZE OTTENUTE 5 ANNI FA – IL PD TIENE (+8%), FORZA ITALIA IN FORTE CRESCITA (+28,3%), FDI FA BOOM (MA LA TENDENZA IN ASCESA SI È STOPPATA) – I DATI PUBBLICATI DA LUIGI MARATTIN....

luca zaia matteo salvini alberto stefani

DAGOREPORT – DOPO LA VITTORIA DEL CENTRODESTRA IN VENETO, SALVINI NON CITA QUASI MAI LUCA ZAIA NEL SUO DISCORSO - IL “DOGE” SFERZA VANNACCI (“IL GENERALE? IO HO FATTO L'OBIETTORE DI COSCIENZA”) E PROMETTE VENDETTA: “DA OGGI SONO RICANDIDABILE” – I RAS LEGHISTI IN LOMBARDIA S’AGITANO PER L’ACCORDO CON FRATELLI D’ITALIA PER CANDIDARE UN MELONIANO AL PIRELLONE NEL 2028 - RICICCIA CON PREPOTENZA LA “SCISSIONE” SUL MODELLO TEDESCO CDU-CSU: UN PARTITO “DEL TERRITORIO”, PRAGMATICO E MODERATO, E UNO NAZIONALE, ESTREMISTA E VANNACCIZZATO…