L'AD DI YAHOO! MAYER S'ADDORMENTA E “BUCA” IL MEETING - RIPARTE LO SCONTRO TRA TELECOM E AGCOM SULLE TARIFFE - LE NOZZE SFUMATE FRA SEAT E DMAIL

1. MENO SPESE PER TELEFONARE E NAVIGARE NEL WEB NELL’UE

Luigi Grassia per "La Stampa"

 

In attesa dell’abolizione completa dei costi del roaming in Europa, dal 1° luglio questi verranno abbattuti, fino al -55,5% per il traffico dati. Il roaming è la connessione con altre reti mobili quando si oltrepassano i confini nazionali. In prospettiva, l’Ue vuole che tutti i Paesi dell’Unione siano equiparati a mercati nazionali anche dal punto di vista della telefonia (come è già per quasi tutti gli altri settori economici).

 

Marissa Mayer Marissa Mayer

A inizio mese ci si avvicina a quell’obiettivo con una nuova riduzione delle tariffe che prevede costi più che dimezzati per navigare su Internet in un altro Paese Ue (dai 45 centesimi attuali per megabyte a 20). Per fare una telefonata il costo massimo scenderà del 21% a 19 centesimi al minuto Iva esclusa contro i 24 attuali (pari a -21%), per riceverla all’estero si pagheranno 5 centesimi al minuto (contro 7, -28,5%) e per inviare un Sms basteranno 6 centesimi (contro 8, -25%).

 

2. INSCENANO IL SUICIDIO DELL’AD FIAT LICENZIA QUATTRO OPERAI

R. E. per "La Stampa"

 

Licenziati per aver violato «i più elementari doveri discendenti del rapporto di lavoro», e aver provocato «gravissimo nocumento morale all’azienda ed al suo vertice». Con queste motivazioni la Fiat ha messo fine al rapporto di lavoro con quattro cassintegrati del polo logistico di Nola (Napoli), che la scorsa settimana avevano inscenato il suicidio di Sergio Marchionne prima, e la sua veglia funebre poi, in seguito alla morte di una operaia dello stesso reparto che, a maggio, si era tolta la vita nella sua abitazione di Acerra.

marchionne impiccatomarchionne impiccato

 

I manifestanti chiedevano il rientro a Pomigliano dei circa 300 operai trasferiti alla logistica di Nola nel 2008 e da allora in cassa con scadenza il 13 luglio: la Fiat ha avviato la procedura per il rinnovo della cassa integrazione per un anno. I quattro operai oggi saranno davanti alla fabbrica per un presidio, in segno di protesta contro i provvedimenti, ritenuti «eccessivi» a fronte delle manifestazioni.

 

3. L’AGCOM RIVEDE LE TARIFFE TELECOM RISCHIA 30 MILIONI

R.E. per "La Stampa"

 

Scintille tra Telecom e Agcom sulle tariffe di unbundling (quanto le compagnie pagano per usare la rete telefonica, di proprietà dell’ex monopolista). L’ad del gruppo telefonico, Marco Patuano, e il commissario Antonio Preto hanno incrociato le spade sulla decisione dell’autorità di rimettere in discussione il canone 2010-2012 in seguito ad alcune sentenze del Consiglio di Stato che, accogliendo il ricorso di tre Eutelia, Wind e Fastweb, hanno indotto l’Agcom a ipotizzare una riduzione retroattiva delle tariffe.

 

Telecom rischia di dover rimborsare circa 30 milioni, mentre non ci sarebbero effetti sui clienti finali. Patuano ha parlato di «situazione imbarazzante, è innaturale cambiare le regole dopo 4 anni», preannunciando ricorso. Preto invece ha spiegato che l’Agcom deve «ottemperare a una sentenza. A noi non fa piacere tornare sulle decisioni, ma il Consiglio di Stato ci ha dato delle indicazioni e noi le abbiamo seguite».

 

4. IL «MALINTESO» DIETRO IL CROLLO DI EDREAMS

G.Ve. per "il Sole 24 Ore"

 

Un "malinteso". Così i vertici di eDreams Odigeo hanno spiegato ieri i recenti scivoloni del titolo sul parterre di Madrid (due sedute con il 35% di calo seguite da un rimbalzo di quasi il 9%). La reazione degli investitori, secondo l'agenzia di viaggi online, non avrebbe dovuto risentire né del calo di Ebitda del 14% nell'anno fiscale 2013/2014 (i cui risultati sono stati diffusi venerdì), né delle previsioni che segnalano la possibilità di un'ulteriore riduzione della marginalità a causa della crescente concorrenza del settore.

 

MARCO PATUANOMARCO PATUANO

Anzi, ha riaffermato la società protagonista lo scorso aprile della maggiore Ipo spagnola degli ultimi 3 anni, gli investitori non hanno capito che gli effetti sull'Ebitda si vedranno solo nel primo trimestre dell'esercizio, e che comunque l'Ebitda non scenderà sotto il 20%. Gli analisti in ogni caso si sono adeguati alle incerte prospettive portando il prezzo obiettivo da 13 a 11 euro (SocGen) e da 11,3 a 10 (JpMorgan). E il mercato, ancora più duro di comprendonio, ha fatto anche di peggio, quotando l'azione vicina ai 6,2 euro. Una cifra che, nonostante il recupero di ieri, rimane ben lontana dei 10,25 del recente debutto in Borsa.

 

5. LE NOZZE SFUMATE FRA SEAT E DMAIL

Fa.P. per "il Sole 24 Ore"

 

A vederlo da vicino aveva tutte le sembianze di un matrimonio tra due zoppi. Sia Seat Pagine Gialle sia DMail non brillano certo di buona salute. E non da ieri. Metterle insieme come aveva proposto a metà maggio il duo Antonio Percassi e Vittorio Farina con la loro DHolding avrebbe fatto la fortuna di entrambe? Difficile dirlo. Sta di fatto che il corteggiamento con rilancio offerto da Percassi e Farina è stato respinto pochi giorni fa dal Cda di Seat. Non si capisce se il mercato abbia o meno gradito.

Seat Pagine GialleSeat Pagine Gialle

 

La realtà è che Dmail dopo aver strappato inusitatamente verso l'alto poco prima dell'offerta è poi declinata mestamente perdendo quasi il 20% nelle ultime settimane. Non che il mercato conti molto, visti gli scambi bassissimi che caratterizzano Dmail. La società che ha provato il colpaccio ha patrimonio netto negativo per 21 milioni, debiti finanziari netti per 29 milioni e ha perdite nel 2013 che valgono il 10% del fatturato. Non che Seat brilli di luce propria, ma anche il compratore rifiutato non aveva un bel biglietto da visita.

 

6. BANCHE SVIZZERE PRUDENTI SUL MATTONE

L.Te. per "il Sole 24 Ore"

 

Le banche svizzere gettano acqua sul surriscaldato mercato elvetico immobiliare. L'Associazione svizzera dei banchieri (Asb) ha deciso di attuare nuove misure di autoregolamentazione sul versante dei crediti ipotecari. Le misure riguardano in particolare, per le operazioni future, un ammortamento di un terzo del debito non più in 20 anni ma in 15. Nella valutazione delle possibilità finanziarie del debitore, si terrà inoltre conto dei redditi supplementari (come quello del coniuge) solo se la solidarietà è chiara ed esplicita; nel finanziamento dell'acquisto, conterà infine in ogni caso caso la perizia con il valore minimo.

 

La Finma, autorità elvetica di vigilanza, dovrà dire se queste misure sono sufficienti. Ma intanto il messaggio è lanciato, le banche rossocrociate intendono prevenire il sorgere di un'eventuale bolla immobiliare ed intendono anche, probabilmente, evitare che sia la stessa Finma ad imporre misure più rigide. D'altro canto il Governo elvetico è già intervenuto con alcune prescrizioni sui mezzi propri delle banche, su suggerimento della Banca nazionale e con l'implicito avallo della Finma.

 

7. RIPARTE LO SCONTRO TRA TELECOM E AGCOM SULLE TARIFFE

F.D.R. per il "Corriere della Sera"

 

Un convegno sulle telecomunicazioni riaccende lo scontro tra Telecom Italia e l’Agcom sulle tariffe per l’unbundling, il canone pagato dai concorrenti per l’ affitto dell’ultimo miglio. L’Autorità, in seguito ad alcune sentenze del Consiglio di Stato che hanno accolto i ricorsi di Wind, Fastweb ed Eutelia, ha avviato una consultazione che potrebbe portare a una riduzione retroattiva delle tariffe.

RENE BRUELHART RENE BRUELHART

 

E alla restituzione da parte di telecom agli operatori concorrenti di una cifra che secondo gli analisti si aggirerebbe sui 30 milioni di euro. «E’ innaturale cambiare le regole dopo 4 anni» ha commentato ieri l’amministratore delegato di Telecom Italia, Marco Patuano, preannunciando che se l’Agcom dovesse procedere alla modifica retroattiva delle tariffe di unbundling la società telefonica presenterà «certamente ricorso».

 

La sentenza del Consiglio di Stato, ha affermato l’amministratore delegato, «non chiedeva di cambiare i criteri ma di argomentare le decisioni prese dal precedente Consiglio dell’Autorità». Il commissario dell’Agcom Antonio Preto, ha ribattuto ricordando che l’Authority non ha fatto altro che «ottemperare a una sentenza che ha annullato in parte il provvedimento relativo all’analisi di mercato». Certo, ha aggiunto, «a noi non fa piacere tornare sulle decisioni assunte, ma il Consiglio di Stato ci ha dato delle indicazioni e noi le abbiamo seguite con un approccio equilibrato e attento alla realtà».

 

8. L’ARGENTINA FIRMA L’ACCORDO ANTIRICICLAGGIO CON L’AIF

M.A.C. per il "Corriere della Sera"

 

Attraversata la strada di accesso al Vaticano dell’entrata del Perugino, sulla sinistra, a non più di cinquanta passi da Santa Marta, c’è palazzo San Carlo, dove ha sede l’Aif, l’Autorità di Informazione Finanziaria , cui è affidato il contrasto al riciclaggio e al finanziamento al terrorismo nella piccola Città-Stato. E a Palazzo San Carlo, il Direttore del AIF, René Bruelhart, e il Presidente della Unidad de Información Financiera (UIF) dell’Argentina, José Sbattella hanno firmato un accordo bilaterale.

 

«Siamo soddisfatti», ha detto Bruelhart. «Questo è un passo importante. Confidiamo in una fruttifera cooperazione, che sarà positiva per entrambe le parti». Benché siano già più di una dozzina i paesi con i quali l’Aif vaticana ha stabilito una formale collaborazione (Regno Unito, Stati Uniti, Francia, Spagna, Italia, Germania), la firma riveste un’ importanza particolare in quanto è il Paese natale di papa Francesco.

 

A ben vedere non si tratta di una questione di cerimoniale. L’Argentina ha avuto importanti casi, ripetuti e recenti, di riciclaggio (con coinvolgimento di colossi bancari come l’Hsbc, per non parlare degli episodi storici che hanno coinvolto il Banco Ambrosiano di Calvi ,e lo IOR, nell’acquisto dei missili Exocet durante la guerra delle Falkland).

 

Inoltre, oggi attraversa una nuova grave crisi finanziaria, tanto da essere ancora una volta a rischio default (dead line lunedì prossimo, 30 giugno), dopo la sentenza della Corte Suprema americana che ha respinto l’appello contro gli hedge fund, e l’annuncio del ministero dell’Economia, che le cedole in scadenza non verranno pagate. Meglio, insomma, predisporre subito gli strumenti necessari per un adeguato scambio di informazioni e monitoraggio, in linea con la trasparenza voluta da Bergoglio.

 

9. ASTALDI, IL NUOVO PIANO E L’AZZERAMENTO DEL DEBITO

Fr.Bas. per il "Corriere della Sera"

 

apple iphone sei ipotesi apple iphone sei ipotesi

Ricavi a oltre 4 miliardi di euro nel 2018 (+10% crescita media annua), utile netto a circa 230 milioni (+25%), portafoglio ordini in crescita a oltre 33 miliardi (+10%), +7% di crescita media annua per il dividendo: sono gli obiettivi al 2018 del piano industriale di Astaldi, che consolida il modello di sviluppo già esistente. Il general contractor romano punta a rafforzarsi nei mercati in cui è già presente come Canada, Europa Centrale (Polonia) e Russia, e a entrare in nuove aree.

 

Ma la svolta potrebbe arrivare sul fronte del debito: Astaldi ha ricevuto da alcuni fondi infrastrutturali internazionali proposte non vincolanti per la valorizzazione di alcuni asset («maturi», cioè già realizzati, e non) in concessione nei settori idroelettrico, sanità e trasporti in Italia e all’estero. Se finalizzate, avrebbero l’effetto di azzerare quasi completamente il debito di gruppo.

 

10. L'AD S'ADDORMENTA E «BUCA» IL MEETING

Da "il Giornale"

 

Nessun dorma. Soprattutto quando di mezzo ci sono contratti pubblicitari. Yahoo! vive anche e soprattutto di questi. Imperdonabile, quindi, quanto capitato al suo ad, Marissa Mayer, che ha «bucato» un meeting chiave con alcune delle più importanti agenzie pubblicitarie perché si è lasciata teneramente cullare dalle braccia di Morfeo. Un po' fantozziana, non ha sentito la sveglia squillare. Roba degna di uno studente svogliato. Col fiatone, forse truccata in modo un po' approssimativo, è arrivata con due ore di ritardo all'incontro. Premio: fuori tempo massimo.

 

11. L'IPHONE 6? È QUASI IN LINEA

Da "il Giornale"

 

apple iphone sei ipotesi apple iphone sei ipotesi

Oggetto del desiderio di tutti gli Apple-addicted, nonché il centravanti di sfondamento nella partita con Samsung e Htc per il controllo del mercato degli smartphone, l'iPhone 6 è pronto ad accendersi. Manca poco, ma forse pochissimo. Bloomberg News, che ha interpellato fonti vicine all'azienda cinese che lavora per Cupertino, sostiene che la versione con lo schermo da 4,7 pollici entrerà in produzione da luglio, mentre quello da 5,5 inizierà a breve. La prima apparizione negli Apple Store dei due melafonini? Non prima di settembre. Ancora un po' di pazienza.

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