
NEL RISIKO BANCARIO IL GOVERNO RECITA TUTTE LE PARTI IN CAUSA: CONTROLLORE, SPONSOR, DECISORE DI ULTIMA ISTANZA – I DUBBI DEL “FINANCIAL TIMES” SULLA PARTECIPAZIONE DI ENASARCO IN MEDIOBANCA: “PUÒ INVESTIRE SOLO IL 6% DEL PROPRIO PATRIMONIO IN AZIONI EUROPEE, PARI A CIRCA 600 MILIONI DI EURO. LA POSIZIONE SU MEDIOBANCA, VALUTATA CIRCA 400 MILIONI AI PREZZI ATTUALI, RAPPRESENTA IL 67% DELL’INTERA QUOTA MASSIMA”. E AGGIUNGE MALIZIOSO: "LA VIGILANZA SUI FONDI PENSIONE È AFFIDATA AL TESORO, E IL GOVERNO MELONI SOSTIENE APERTAMENTE LA SCALATA DI MPS" (DI CUI IL MEF È PRIMO AZIONISTA)
MEDIOBANCA, FT: QUOTA ENASARCO SEMBRA "SCOMMESSA SPROPORZIONATA" NELL'OFFERTA DI MPS
giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera
(Teleborsa) - Enasarco, il fondo pensione privato per agenti di commercio con 9,8 miliardi di euro di asset, ha acquisito una partecipazione del 2,52% in Mediobanca quest'anno.
Tuttavia, Enasarco è limitata a investire solo il 6% del suo patrimonio in azioni europee, equivalenti a circa 600 milioni di euro.
La sua posizione in Mediobanca vale quasi 400 milioni di euro in base all'attuale prezzo delle azioni della banca, ovvero il 67% dell'allocazione azionaria totale consentita del fondo. Lo scrive il Financial Times in un articolo che solleva preoccupazioni sull'ingerenza del governo nell'offerta ostile del Monte dei Paschi di Siena per Mediobanca.
"La mossa, che ha suscitato accuse di interferenza governativa nell'offerta pubblica di acquisto da parte di parlamentari dell'opposizione, sembra una scommessa sproporzionata da parte del fondo", scrive il quotidiano, citando secondo persone a conoscenza del mandato di investimento.
Viene anche evidenziato che Enpam (Ente di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri), con asset 26 miliardi di euro, detiene una partecipazione di quasi il 2% in Mediobanca, per un valore di circa 300 milioni di euro.
LUIGI LOVAGLIO - FOTO LAPRESSE
Un portavoce del Tesoro ha dichiarato che le questioni sollevate sono "infondate". "I poteri del Tesoro si limitano alla revisione contabile ex post dei bilanci dei fondi pensione e non includono, nemmeno teoricamente, la capacità di influenzare direttamente le loro decisioni operative", ha aggiunto.
LA GRANDE SCOMMESSA DEL FONDO PENSIONE ITALIANO SU MEDIOBANCA SOLLEVA PREOCCUPAZIONI DI INTERFERENZA DEL GOVERNO
Traduzione di un estratto dell’articolo di Silvia Sciorilli Borrelli e Ortenca Aliaj per il “Financial Times”
Un piccolo fondo pensione italiano si prepara a giocare un ruolo chiave nell’operazione ostile di Monte dei Paschi di Siena (MPS) su Mediobanca, dopo aver investito quasi il 70% della sua esposizione azionaria europea proprio nella banca milanese.
Enasarco, il fondo pensione privato degli agenti di commercio con un patrimonio di 9,8 miliardi di euro, ha costruito quest’anno una partecipazione del 2,52% in Mediobanca, secondo documenti visionati dal Financial Times.
Questa mossa, che ha sollevato accuse di ingerenza governativa nell’OPA da parte delle opposizioni, viene considerata da addetti ai lavori come una scommessa sproporzionata rispetto ai parametri abituali del fondo. Alcuni osservatori, a conoscenza del mandato di investimento di Enasarco, hanno espresso preoccupazione riguardo ai limiti di rischio interni, definendo la posizione “insolita”. Enasarco, interpellata, non ha rilasciato commenti.
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE MILLERI
La vigilanza sui fondi pensione è affidata al Tesoro, e il governo Meloni sostiene apertamente la scalata di MPS al suo rivale più grande — entrambe le banche vedono tra i principali azionisti la famiglia Del Vecchio e il costruttore Francesco Caltagirone.
Enasarco può investire solo il 6% del proprio patrimonio in azioni europee, pari a circa 600 milioni di euro. La posizione su Mediobanca, valutata circa 400 milioni ai prezzi attuali, rappresenta il 67% dell’intera quota massima consentita dal regolamento interno.
Enpam, altro fondo pensione da 26 miliardi di euro — quasi il triplo di Enasarco — possiede quasi il 2% di Mediobanca, per un controvalore di circa 300 milioni di euro.
Queste partecipazioni potrebbero risultare decisive per il buon esito dell’operazione da 13 miliardi di euro lanciata da MPS […]
MPS, salvata dallo Stato nel 2017, ha annunciato la scorsa settimana che rinuncerà alla condizione di adesione del 66,7% degli azionisti per il successo dell’offerta: sarà sufficiente il 35% per ottenere il “controllo di fatto” di Mediobanca.
giorgia meloni e giancarlo giorgetti foto lapresse 1
MPS è praticamente certa di ottenere il via libera dai due maggiori azionisti di Mediobanca — i Del Vecchio e Caltagirone — che insieme detengono il 28% del capitale. Con il loro sostegno, basterebbe il sì di un ulteriore 7% degli azionisti. Cassa Forense, il fondo pensione degli avvocati, è investitore in Mediobanca dal 2008 e detiene anch’essa una quota dell’1%.
Delfin, la holding della famiglia Del Vecchio, e Caltagirone sono strettamente legati al progetto del governo di costruire un “terzo polo” bancario nazionale in grado di sfidare UniCredit e Intesa Sanpaolo. I due sono anche secondo e terzo azionista di MPS e della compagnia assicurativa Generali.
Nel frattempo, il maggior azionista di Generali è proprio Mediobanca: il controllo di fatto della banca significherebbe quindi anche un’influenza sulla compagnia assicurativa.
Il senatore Mario Turco (Movimento 5 Stelle) ha criticato “il coinvolgimento del governo Meloni e del ministro Giorgetti” nell’operazione, sostenendo che siano stati sprecati soldi pubblici “mettendo in gioco MPS e i fondi pensione solo per sostenere le ambizioni di investitori privati come Delfin e Caltagirone”.
Un portavoce del Tesoro ha definito “infondate” le accuse, precisando che i poteri del ministero si limitano a controlli ex post sui bilanci dei fondi pensione […].
Un portavoce di Enpam ha sottolineato che “il fondo prende le sue decisioni di investimento in base al mercato e nell’interesse degli iscritti”. […]
FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET
alfonsino mei presidente enasarco foto di bacco