VA AL FONDO SYNERGO LA TMCI DELLA FAMIGLIA SAGMANLI - SUI TREMONTI BOND IL CREVAL LITIGA CON IL MEF - CASSA DEPOSITI E PUBBLICITÀ - BOLOGNA CALCIO A 24 CARATI - TANGO BOND, CITIBANK CONTRO IL GIUDICE GRIESA

1. VA AL FONDO SYNERGO LA TMCI DELLA FAMIGLIA SAGMANLI

LA SEDE DI GOLDMAN SACHS A NEW YORK jpegLA SEDE DI GOLDMAN SACHS A NEW YORK jpeg

C.Tur. per il “Corriere della Sera” - Il contratto è stato perfezionato poco prima di Ferragosto. E ha permesso di portare a buon fine la seconda acquisizione di Sinergia II, l’ultimo fondo da 350 milioni raccolto da Synergo sgr. Nel carniere del private equity guidato dai senior partner Gianfilippo Cuneo e Paolo Zapparoli è così finito il gruppo Tmci Padovan, quasi 40 milioni di ricavi e 10% di margine operativo, sede a Vittorio Veneto nel Trevigiano, fin dall’origine impegnato negli impianti per la produzione vinicola e oggi diversificato verso altri clienti del food & beverage. Dalle attrezzature per le aziende birraie a quelle dei succhi di frutta.

 

A vendere è la famiglia Sagmanli, con l’anziano patriarca Erdal, 86 anni, e gli eredi Osman ed Erol, tutti con doppio passaporto turco e statunitense ma residenza abituale nella Confederazione elvetica. Nato come Officine meccaniche Padovan e passato negli anni Settanta sotto le insegne della multinazionale americana Amf, il gruppo di Treviso era stato in seguito comprato dalla svizzera Tmci della dinastia Sagmanli che l’hanno gestito fin dal 1984 dandogli un respiro più internazionale.

 

IL QUARTIER GENERALE DI GOLDMAN SACHS A NEW YORK IL QUARTIER GENERALE DI GOLDMAN SACHS A NEW YORK

In effetti oggi solo il 10% del fatturato è realizzato in Italia dalle cinque divisioni Padovan (vino e bevande), brewtech (birra), chemtec (margarina, prodotti da forno), newpack (confezionamento) e Parma food machinery (impianti chiavi in mano per l’alimentare). A poche settimane dalla vendita di Ip cleaning al fondo Ambienta, quindi, Synergo riprende a fare shopping con il suo ultimo fondo che lo scorso anno aveva debuttato entrando nella Building energy (soluzioni per centrali da fonti rinnovabili) con una quota azionaria poi salita al 32%.

 

2. SARÀ LA CORTE DI LONDRA A DECIDERE SULLA CAUSA DELLA LIA CONTRO GOLDMAN

C.Tur. per il “Corriere della Sera” - Sarà il Tribunale di Londra, con un procedimento ordinario sul merito, a decidere sulla richiesta di danni per un miliardo di dollari presentata contro Goldman Sachs dalla Lia, il fondo sovrano di Tripoli. Dopo il deposito di nuova documentazione presentata dai libici, la banca d’affari Usa, come riportato dal Financial Times , ha infatti ritirato la richiesta di giudizio abbreviato che avrebbe limitato le possibilità di successo in giudizio della Libyan investment authority.

GOLDMAN SACHS GOLDMAN SACHS

 

La contesa legale è nata in gennaio quando il fondo sovrano ha accusato Goldman Sachs, di cui era cliente, di avergli causato ingenti perdite su contratti derivati accesi all’inizio del 2008. Secca la replica della banca americana che continua a ritenere le accuse «prive di ogni fondamento e intende contestarle con vigore quando inizierà il processo» la cui prima udienza è attesa a ottobre.

 

3. SUI TREMONTI BOND IL CREVAL LITIGA CON IL MEF

Ma.Fe. per “Il Sole 24 Ore” - I Tremonti bond sono stati rimborsati più di un anno fa, ma per il Credito Valtellinese il capitolo non è ancora chiuso. Anzi, si riaprirà il 15 gennaio prossimo, quando la banca si dovrà presentare al Tribunale di Roma, in forza di un atto di citazione da parte del ministero dell'Economia e delle finanze. Come spiegato nella relazione semestrale, il contenzioso con Via Settembre non è nato sul rimborso dei 200 milioni di Tremonti bond, regolarmente restituiti (peraltro prima della scadenza), ma sulla decisione della banca di non pagare i 16,88 milioni di interessi maturati nel corso dell'ultima annualità.

Giulio Tremonti Giulio Tremonti

 

Il bilancio 2012 del CreVal si era chiuso infatti in rosso e l'istituto, forte di un parere legale, ritiene che in questi casi le norme sui Tremonti bond esonerino i beneficiari dal pagamento degli interessi; l'interpretazione non è la stessa dei funzionari del Ministero: la regola c'è, dicono, ma non vale nel caso di rimborso anticipato. La parola passa ora al giudice.

 

4. CDP VA A CACCIA DI VISIBILITÀ

Ce.Do. per “Il Sole 24 Ore” - Per invogliare i tifosi della Roma a seguire la squadra in Champions League si sono inventati lo slogan: «Siamo a caccia di nuove prede». Ora, però, l'agenzia pubblicitaria Red Lion Communications dovrà studiare un messaggio altrettanto efficace per Cassa depositi e prestiti che, nelle scorse settimane, ha lanciato un bando, come si legge sul sito (www.cassaddpp.it), «per l'affidamento di servizi di strategia creativa per una campagna pubblicitaria istituzionale», con l'obiettivo di rafforzare la sua immagine, il suo marchio e i suoi prodotti.

 

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Ad aggiudicarselo è stato appunto un raggruppamento temporaneo di imprese tra la nota agenzia milanese, che fa parte del network internazionale Publicis, e Prodigious Srl. Le due hanno già curato insieme l'ultimo spot di una casa automobilistica francese e ora dovranno muoversi nel variegato mondo della spa guidata da Giovanni Gorno Tempini. Il ruolo della Cassa è sempre più strategico per l'economia del paese, ma forse poco conosciuto presso il grande pubblico. Come dire: «Siamo a caccia di nuova visibilità».

 

5. DIAMANTI AUSTRIACI PER IL BOLOGNA FC

B.Ce. per “Il Sole 24 Ore” - Il calcio italiano è in difficoltà, ma il suo fascino è indiscusso e molti imprenditori sembrano sempre pronti a lanciarsi nel settore acquistando un club. Le ultime notizie al riguardo danno il Bologna FC (appena retrocesso in serie B) pronto a passare di mano. Il commercialista Sergio Bruni, già sindaco di Como, è alla testa di una cordata di imprenditori ha posto alcune precondizioni affinché possano essere avviare "trattative serie": «Guaraldi deve fare un passo indietro, cedere la maggioranza del Bologna e far entrare un nuovo soggetto che investa nella società» che potrebbe avere «un debito di 20-25 milioni».

 

SPORTELLO CITIBANKSPORTELLO CITIBANK

Bruni era affiancato da Paolo Di Stanislao (condannato in primo grado a 7 anni per il crac del Lanciano calcio, ha fatto ricorso in appello), dal portavoce del gruppo Piero Montaquila e da Cristina Russo, che si occupa di calcio giovanile. Il socio finanziatore di questa cordata che comprenderebbe anche il Consorzio Cofidi, di cui Bruni è presidente, è la GDiamonds, quotata a Vienna che si occupa di investimenti in diamanti e pietre preziose.

 

6. TANGO BOND, CITIBANK CONTRO IL GIUDICE GRIESA

R.D.R. per “Il Sole 24 Ore” - La telenovela che mette in scena gli hedge fund, i possessori di tangobond, l'Argentina, gli Usa e Thomas Griesa, un giudice americano di 84 anni, si arricchisce di una nuova puntata. Ieri Citibank ha lanciato un appello proprio al giudice Griesa affinché sblocchi il pagamento dei bond dell'Argentina. La banca ritiene che il giudice abbia «abusato» della sua discrezionalità nello stabilire il blocco. Citibank afferma inoltre che potrebbe perdere la sua filiale in Argentina se l'ordine restasse in vigore.

 

Riassunto delle puntate precedenti: il governo di Cristina Fernandez de Kirchner ha depositato i fondi presso Bank of New York Mellon affinché venissero poi distribuiti ai possessori di nuovi titoli, accettati dai sottoscrittori dopo il default. Griesa ha detto "no" alla distribuzione, obbligando l'Argentina a pagare prima gli hedge fund. Da qui il default tecnico. Citibank,interessata a entrare nella partita tra governo argentino e hedge fund, potrebbe consentire all'Argentina di uscire dall'impasse in cui è caduta.

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