DANNI “GENERALI” E COLLATERALI - LA CAUSA CONTRO PERISSINOTTO E AGRUSTI, È IL PRIMO PASSO DELLA STRATEGIA DI GENERALI CHE ORA VALUTA UNA RICHIESTA DI RISARCIMENTO DANNI A FININT SU UN BOND DEL 2008

Laura Galvagni per il "Sole 24 Ore"

Per Generali la causa di lavoro promossa contro l'ex amministratore delegato Giovanni Perissinotto e l'ex direttore generale Raffaele Agrusti, potrebbe rappresentare solo un tassello di una strategia legale di più ampio respiro. A quanto appreso, infatti, il gruppo di Trieste avrebbe dato mandato allo studio legale Freshfields di valutare la possibilità di promuovere una causa contro Finint, la finanziaria di Enrico Marchi e Andrea De Vido, coinvolta in tre delle sette operazioni passate sotto la lente del board il 19 febbraio scorso. La decisione sarebbe maturata a fronte del ruolo svolto dalla holding in una delle tre transazioni. Elementi che sarebbero venuti a galla in occasione della seconda valutazione sul dossier degli investimenti alternativi sollecitata da Ivass.

E, peraltro, proprio questa seconda tornata di verifiche avrebbe portato Generali ad accendere un faro su un'altra operazione, oltre alle cinque esaminate al consiglio del 5 luglio. In particolare, sarebbe stata considerata una fornitura di lampade led al gruppo Generali. Al consiglio, come prova ulteriore, sebbene al di fuori del dossier sulle sette operazioni, sarebbe poi stata data informativa circa un bond ibrido emesso nel 2008.

Il caso Finint
Rispetto al mandato assegnato a Freshfields, sarebbe sotto analisi il ruolo svolto da Finint, anche in qualità di advisor, in una delle tre transazioni che hanno coinvolto la holding veneta. In particolare, fatte salve la carta commerciale Finleasing e il notes Cartooner, si tratterebbe del notes Capital Appreciation, vicenda che arriverebbe a sfiorare anche il crack Finmek. Tutto inizia nel 2000.

All'epoca Perissinotto è direttore generale mentre Agrusti è direttore centrale. L'investimento avviene in due tempi e vede le Generali sottoscrivere due differenti tranche di notes emesse da un veicolo off-shore caraibico denominato Capital Appreciation. La prima tranche viene emessa in yen a dicembre 2000 per un controvalore in euro di circa 41 milioni e un rendimento annuale dello 0,6% mentre la seconda arriva a dicembre 2002, il controvalore è di 11 milioni e il rendimento annuale questa volta è pari all'euribor maggiorato dello 0,5%.

Entrambe le emissioni scadono a dicembre 2003, tuttavia vengono successivamente rinnovate di anno in anno fino al dicembre 2010 e risultano attualmente scadute. Capital Appreciation, oltre a non aver mai corrisposto gli interessi pattuiti, ha effettuato un rimborso parziale di 6 milioni solo a dicembre 2011.

Stando a quanto ricostruito dalle Generali, seppur in mancanza di un documento contrattuale, i fondi ottenuti da Capital Appreciation sarebbero serviti per finanziarie Sviluppo 24, società riconducibile a Finint. Sviluppo 24, a sua volta, avrebbe utilizzato quei denari per acquistare un compendio di immobili del gruppo Telit, di cui Generali era socia con il 32%. Telit, va detto, all'epoca non navigava in acque tranquille.

E di li a poco fu rilevata da Finmek, società poi coinvolta nel noto crack. Riprendendo le carte dell'epoca su Finmek, peraltro, emerge una nota di Deloitte all'interno della quale il revisore conclude che l'acquisto di Telit «nella sostanza è stato interamente finanziato dal gruppo Generali».

Tornando alla sola operazione Capital Appreciation, Generali ha rilevato poi che rispetto all'acquisto degli immobili il prezzo non risulta suffragato da alcuna perizia o altra documentazione e che, a verifiche ultimate, Sviluppo 24 dopo aver valorizzato gli asset ha registrato notevoli minusvalenze e sembrerebbe impossibilitata al rimborso delle notes se si esclude l'acconto di 6 milioni di euro e gli attivi residui che valgono poco più di 7 milioni. Infine, Perissinotto, che nel 2002 era già amministratore delegato, chiamato in consiglio a spiegare il caso Telit, non avrebbe fatto alcun cenno al notes Capital Appreciation.

Il bond e le lampade
Come detto, in occasione della seconda tornata di analisi sulle operazioni esaminate il 5 luglio scorso, sarebbe entrata a far parte del dossier la fornitura da parte di Solight, partecipata dalla Onda Communication del fratello di Agrusti, di una serie di lampade led per 400mila euro. Nel corso del cda del 19 febbraio, inoltre, sarebbero state poste all'attenzione del board alcune potenziali criticità legate all'emissione di un bond ibrido da 500 milioni collocato con un private placement nel 2008.

Quel bond, come comunicò Generali all'epoca, rispondeva «ai requisiti dell'Isvap per l'ammissibilità alla copertura del margine di solvibilità». Il finanziamento era destinato al rimborso di un prestito ponte per l'acquisizione di Banca del Gottardo. Lo scorso autunno, però, per questioni tecniche legate a una clausola contenuta nell'accordo, i costi di quel bond sembravano destinati a dover aumentare.

Così la compagnia, per meglio comprendere il tema, avrebbe ripreso in mano i documenti legati all'emissione del finanziamento e si sarebbe accorta che nel 2008 era stata data un'informativa incompleta all'Isvap in merito ad alcune caratteristiche del bond. Nel dettaglio, si apprende, che all'Autorità di vigilanza non venne comunicato il contenuto di quella clausola, rispetto alla quale Generali si era comunque riservata, a fronte del via libera di Isvap, di procedere a un rimborso anticipato dell'ibrido. Integrata la documentazione, Ivass avrebbe risposto alla compagnia che, stante il nuovo quadro, quel bond non dovrebbe essere utilizzato nel computo per il margine di solvibilità.

IL 27 MARZO UDIENZA CONTRO AGRUSTI
La prima udienza delle Generali contro Raffaele Agrusti davanti al giudice del lavoro sarebbe stata fissata per il prossimo 27 marzo. Della questione si sta occupando lo studio Bonelli Erede Papparlardo. Lo studio si era già occupato di redarre il primo parere esaminato dal consiglio delle Generali alla riunione del 5 luglio scorso. Del secondo parere si è occupato lo studio Portale-Visconti che in realtà, a grandi linee, riprende i contenuti del primo.

Riguardo all'appuntamento in Tribunale, si tratterebbe, di fatto, di un'udienza di tipo cautelare. In pratica, in quella sede la compagnia punterà a bloccare "il pagamento" dei denari, 6 milioni, legati all'accordo di buonuscita raggiunto con l'ex manager del Leone. La discussione nel merito sarebbe invece prevista due mesi dopo, il 27 maggio. E in quella sede si aprirà il confronto tra le parti. Confronto che l'ex manager Agrusti, contattato ieri dal Sole 24 Ore, ha voluto commentare in questi termini: «La compagnia e i suoi rappresentanti risponderanno delle calunnie contenute nel ricorso, i cui autori hanno nome e cognome».

Agrusti, rispedisce dunque al mittente le "accuse". Lo stesso ha fatto nelle settimane scorse l'ex amministratore delegato Giovanni Perissinotto. Rispetto alla posizione dell'ex ad, l'intento delle Generali, considerato che buona parte delle operazioni "contestate" sono state fatte quando lui era amministratore delegato e in quanto tale difficilmente "perseguibile" davanti a un giudice del lavoro, è di impugnare la transazione da 12 milioni di euro che aveva accompagnato l'uscita del manager dal gruppo triestino.

 

 

mario greco PERISSINOTTO AGRUSTIGeneraligenerali x ASSICURAZIONI GENERALImario greco generali

Ultimi Dagoreport

vladimir putin roberto vannacci matteo salvini

DAGOREPORT: ALLARME VANNACCI! SE L’AMBIZIONE DETERMINATISSIMA PORTASSE IL GENERALISSIMO A FAR SUO IL MALCONCIO CARROCCIO, PER SALVINI SAREBBE LA FINE - E IL "VANNACCISMO ALLA VODKA", CIOE' FILO-RUSSO, ALLARMA NON POCO ANCHE GIORGIA MELONI – CON LA CONQUISTA DI CIRCA UN TERZO DEL CONSENSO ALLE EUROPEE, VANNACCI POTREBBE FAR DIVENTARE LA "PREVALENZA DEL CREMLINO" GIA PRESENTE NELLA LEGA DI “SALVINOVSKIJ” DEFINITIVAMENTE DOMINANTE - L’EX PARÀ SI BAGNA PARLANDO DI PUTIN: “NEGLI ULTIMI VENT’ANNI, HA FATTO RIFIORIRE LA RUSSIA’’ - SE RIUSCISSE A ESPUGNARE LA LEGA, IL GENERALISSIMO CHE FARÀ? MOLLERÀ LA "CAMALEONTE DELLA SGARBATELLA", CHE ABBRACCIA ZELENSKY E ELOGIA GLI UCRAINI PER LA LORO “RESISTENZA EROICA”, DECISO A SFIDARE I FRATELLINI SMIDOLLATI D’ITALIA CHE HANNO MESSO IN SOFFITTA IL BUSTO DEL DUCE E I SILURI DELLA DECIMA MAS? - I VOTI DELLA LEGA SONO IMPRESCINDIBILI PER VINCERE LE POLITICHE DEL 2027, DOVE L’ARMATA BRANCA-MELONI DUELLERA' CON UN INEDITO CENTROSINISTRA UNITO NELLA LOTTA...

2025mellone

CAFONAL! - DIMENTICATE I GRANDI MATTATORI, ANGELO MELLONE È CAPACE DI SPETALARE FIORELLO IN 15 SECONDI - ATTORE, CANTANTE, SCRITTORE, POETA, SHOWMAN MA SOPRATTUTTO GRAN CAPO DELL'INTRATTENIMENTO DAYTIME DELLA RAI, IL BEL TENEBROSO DI TELE-MELONI, IN ATTESA DI VOLARE A SAN VITO LO CAPO (TRAPANI), PRESIDENTE DI GIURIA DELL'IRRINUNCIABILE CAMPIONATO DEL MONDO DI COUS COUS, ANZICHÉ SBATTERSI COME UN MOULINEX PER METTER SU TRASMISSIONI DECENTI PER RICONQUISTARE LA SUPREMAZIA DELLA RAI SU MEDIASET, LO RITROVIAMO COL SUO OUTFIT DA CHANSONNIER MAUDIT, ESIBIRE IL SUO STRAZIANTE RECITAR CANTANDO AL “JAZZ&IMAGE LIVE COLOSSEO FESTIVAL 2025” AL PARCO DEL CELIO, ACCOLTO DA UN FOLTO PARTERRE DI INVITATI CON L’APPLAUSO INCORPORATO (MATANO, CERNO, DESARIO, RONCONE, STRABIOLI, GINO CASTALDO, DARIO SALVATORI E TANTE RAI-GIRLS CAPITANATE DALLE PANTERONE-MILF, ANNA FALCHI ED ELEONORA DANIELE) - DEL RESTO, DITEMI VOI COME SI FA A FREGARSENE DELL’INVITO DEL DIRIGENTE RESPONSABILE DI UNA PLETORA DI PROGRAMMI, RISPONDENDO AL TARANTOLATO TARANTINO: “GRAZIE, MA NEMMENO SOTTO ANESTESIA”? - VIDEO

gaza giorgia meloni donald trumpm benjamin netanyahu

QUANTO A LUNGO PUÒ ANDARE AVANTI IL TRASFORMISMO CHIAGNE E FOTTI DI GIORGIA MELONI DECLINATO IN SALSA ISRAELO-PALESTINESE? - L’ITALIA HA DATO IL SUO VOTO FAVOREVOLE AL RICONOSCIMENTO DI "DUE POPOLI, DUE STATI" ALL'ASSEMBLEA DELL'ONU DEL 22 SETTEMBRE - MA, FRA UNA SETTIMANA, SU INIZIATIVA DI FRANCIA E ARABIA SAUDITA, IL CONSIGLIO DELL'ONU E' CHIAMATO A VOTARE IL RICONOSCIMENTO DELLO STATO PALESTINESE: CHE FARA' LA "GIORGIA DEI DUE MONDI"? - FRANCIA, AUSTRALIA, BELGIO, CANADA, FINLANDIA, MALTA, PORTOGALLO E REGNO UNITO ENTRERANNO A FAR PARTE DEI 147 STATI DEI 193 MEMBRI DELL’ONU CHE RICONOSCONO LA PALESTINA - DIMENTICANDO PER UN MOMENTO LE STRAGI DI GAZA, LA PREMIER VOTERA' CONTRO O SI ASTERRA' PER COMPIACERE TRUMP E L’AMICO NETANYAHU? TROVERA' IL CORAGGIO DI UNIRSI AL RESTO DEL MONDO, VATICANO COMPRESO? AH, SAPERLO...

giorgia meloni vox ursula von der leyen santiago abascal

DAGOREPORT - SE I MEDIA DI CASA NOSTRA, DEL VIDEO-MESSAGGIO DI GIORGIA MELONI ALL'EVENTO MADRILENO DI VOX, HANNO RIPRESO SOLO LA PARTE DEL DISCORSO RIGUARDANTE L’ASSASSINIO DI CHARLIE KIRK, SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO COME MARTIRE DELL’ODIO E DELLA VIOLENZA DELLA SINISTRA, I CAPOCCIONI DI BRUXELLES HANNO SBARRATO GLI OCCHI PER UN ALTRO MOTIVO - CHE CI FACEVA LA MELONI, EX PRESIDENTE DEL GRUPPO DEI CONSERVATORI EUROPEI ALL’EVENTO “EUROPA VIVA 2025” DI VOX, IL PARTITO DI ESTREMA DESTRA SPAGNOLO CHE DAL 2023 È STATO ARRUOLATO DA “PATRIOTI PER L’EUROPA”, L’EUROGRUPPO ANTI-UE CREATO DAL DUCETTO UNGHERESE E FILO-PUTINIANO, VIKTOR ORBAN, DI CUI FA PARTE ANCHE LA LEGA DI SALVINI? - ALLA FACCIA DEL CAMALEONTISMO DELLA “GIORGIA DEI DUE MONDI”, BASCULANTE TRA UN VIAGGETTO E UN ABBRACCIO CON I DEMOCRISTIANI TEDESCHI URSULA VON DER LEYEN E FEDRICH MERZ, A CATALIZZARE L’IRRITAZIONE DEI VERTICI DELL’UNIONE È STATO IL TEMA DELL'EVENTO DI VOX CHE, TRA DIBATTITI SU IMMIGRAZIONE ILLEGALE, LAVORO, CASA E SICUREZZA, SPUTAVA IN FACCIA AI POTERI FORTI DI BRUXELLES - LA MANIFESTAZIONE DI VOX HA DIMOSTRATO, PER L’ENNESIMA VOLTA, L’ISTRIONICA PERSONALITÀ DI COMUNICATRICE DELLA PREMIER ALLA FIAMMA. TALENTO LATITANTE TRA I NUMEROSI GALLI DEL  CENTROSINISTRA... - VIDEO

FLASH! – MENTRE SVANISCE LA MILANO DEI ‘’POTERI FORTI’’ E DEI “SALOTTI BUONI”, FINITI SOTTO IL TALLONE DEI “BARBARI ROMANI”, SI ALZA LA VOCE DEL 92ENNE GIOVANNI BAZOLI - IL GRANDE VECCHIO, CHE INSIEME A GUZZETTI HA RIDISEGNATO IL SISTEMA BANCARIO, HA CONSEGNATO ALLA FELTRINELLI LA SUA AUTOBIOGRAFIA (LA FIGLIA CHIARA, NONCHÉ COMPAGNA DEL SINDACO DI MILANO BEPPE SALA, LAVORA ALLA FONDAZIONE FELTRINELLI) – IL LIBRO PARTE DALLA GUERRA AI NAZIFASCISMO E LA PASSIONE PER ALESSANDRO MANZONI, CONTINUA CON LA CELEBRAZIONE DI NINO ANDREATTA, LE VICENDE DEL BANCO AMBROSIANO, FINO ALLA CREAZIONE DI INTESA SANPAOLO…

giorgia meloni kirk renzi salvini tajani

DAGOREPORT - LA STRATEGIA DELLA DISTRAZIONE DI GIORGIA MELONI: PER LA DESTRA DE’ NOANTRI, IL DELITTO KIRK NON È UNA STORIA AMERICANA DEFLAGRATA ALL’INTERNO DEL MONDO DEI “MAGA” TRUMPIANI. NO, È ROBA DA BRIGATE ROSSE IN VIAGGIO PREMIO NEGLI USA - ECCO: IL CADAVERE DI UN ATTIVISTA DI UN PAESE DOVE LE ARMI LE COMPRI DAL TABACCAIO È GIUNTO AL MOMENTO GIUSTO PER ESSERE SFACCIATAMENTE STRUMENTALIZZATO AD ARTE DALLA PROPAGANDA DI PALAZZO CHIGI, COPRENDO CON DICHIARAZIONI FUORI DI SENNO LE PROPRIE DIFFICOLTÀ - CHE LA DESTRA DI GOVERNO SIA IN PIENA CAMPAGNA ELETTORALE, INQUIETA (EUFEMISMO) PER L’ESITO DELLE REGIONALI D’AUTUNNO, IL CUI VOTO SARÀ DIRIMENTE IN VISTA DELLE POLITICHE 2027, ALLE PRESE CON UN PAESE CHE SENZA LA FORTUNA DEI 200 MILIARDI DEL PNRR SAREBBE IN RECESSIONE COME LA FRANCIA E LA GERMANIA, NE È CONSAPEVOLE LO STESSO ESECUTIVO, IN PIENO AFFANNO PER TROVARE LE RISORSE NECESSARIE ALLA FINANZIARIA DI FINE D’ANNO - RENZI: “LA PREMIER SEMINA ZIZZANIA E CREA TENSIONE PER EVITARE DI PARLARE DI STIPENDI E SICUREZZA. MA SOPRATTUTTO PER EVITARE CHE NASCA UN VERO MOVIMENTO A DESTRA. OCCHIO: SE VANNACCI FA COME FARAGE, LA MELONI VA A CASA. LA POLITICA È PIÙ SEMPLICE DI QUELLO CHE SI CREDA. GIORGIA MELONI ALIMENTA LA PAURA PERCHÉ LEI HA PAURA…” - VIDEO