giorgia meloni finanza mercati spread

GIORGIA MELONI GUARDA IL DITO MA NON VEDE LA LUNA – SÌ, È VERO, LO SPREAD È CALATO AI MINIMI DA ANNI E ORMAI OSCILLA INTORNO AGLI 80 PUNTI BASE. MA PER LA PREMIER C’È POCO DA FESTEGGIARE: IL COSTO DEL DEBITO PUBBLICO ITALIANO, INFATTI, CONTINUA AD AUMENTARE (DAL 2,9% NEL 2024, È DEL 3 QUEST’ANNO E SARÀ DEL 3,1 NEL 2026) – IL “RISCHIO ITALIA” NON CALA NON SOLO PER L’ENORME DEBITO, MA ANCHE PERCHÉ, NEL FRATTEMPO, SONO AUMENTATI ANCHE I RENDIMENTI DEI TITOLI TEDESCHI, CHE HANNO RIDOTTO IL DIVARIO CON QUELLI TRICOLORE…

Estratto dell’articolo di Mariarosaria Marchesano per “il Foglio”

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera

Come ha certificato di recente la Banca d’Italia, lo spread si è ridotto di 100 punti base negli ultimi due anni e di quasi 50 nell’ultimo anno arrivando a oscillare intorno a 80 punti base. E questo ha spinto alcune agenzie di rating a migliorare il giudizio sul merito di credito dell’Italia nonostante il difficile contesto geopolitico e macroeconomico.

 

Sbaglia, però, chi pensa che la riduzione dello spread, di cui il governo Meloni va fiero perché vuol dire maggiore affidabilità del paese sui mercati internazionali, si sia tradotto in una parallela riduzione del costo del debito pubblico che, anzi, è in leggero aumento.

 

SPREAD ITALIANO 2

Essere giustamente premiati come paese per la prudenza nella gestione dei conti pubblici – soprattutto in rapporto ad altri paesi come Francia e anche Regno Unito che stanno facendo peggio - non vuol dire che da qualche parte nelle casse del Tesoro si stia accumulando uno spazio fiscale, un tesoretto insomma, da poter spendere in altri modi.

 

La ricerca affannosa di coperture per la prossima manovra economica, compresi i 3-5 miliardi di contributo richiesto alle banche, fa pensare che la coperta sia sempre molto corta.

 

 

JPMORGAN GOLDMAN SACHS

Secondo le ultime proiezioni di Goldman Sachs, il costo medio del debito pubblico italiano era del 2,9 per cento nel 2024, è del 3 per cento quest’anno e sarà del 3,1 per cento nel 2026.

 

Una tendenza all’aumento che riflette soprattutto i rendimenti dei btp a 10 anni che da inizio settembre 2024 ad oggi sono rimasti praticamente invariati nonostante la riduzione dello spread: oscillano intorno a 3,5-3,6 per cento (solo nella giornata di ieri si è registrato un calo al 3,4 per cento).

 

giorgia meloni e giancarlo giorgetti - question time alla camera

Questo vuol dire che il tasso d’interesse riconosciuto agli investitori è pur sempre quello di un paese che ha un rapporto debito/pil del 137 per cento.

 

[…] Come spiega al Foglio Filippo Taddei, senior european economist di Goldman Sachs, “I benefici della riduzione dello spread sui conti pubblici si vedono in genere in un orizzonte di cinque-sette anni e, comunque, non hanno un impatto considerevole sui conti di uno stato se non si tratta di grandi cambiamenti.

 

Nel caso dell’Italia, la forbice con le obbligazioni tedesche si è accorciata in parte per i progressi del governo nella gestione dei conti pubblici e in parte perché sono aumentati i rendimenti dei titoli tedeschi”.

 

FILIPPO TADDEI

Taddei ricorda cosa è successo la scorsa primavera: “Quando il governo tedesco ha annunciato l’enorme pacchetto fiscale per investimenti nella difesa e infrastrutture i rendimenti dei bund si sono alzati accorciando le distanze con quelli dei btp”.

 

Così, nonostante lo spread si sia ridotto. “ il costo che lo stato italiano sostiene per finanziarsi ha semmai una tendenza di lieve crescita” sottolinea l’esperto.

 

Eppure, a dicembre 2024, l’Ufficio parlamentare del bilancio, l’Upb, aveva stimato un risparmio di 17 miliardi nell’arco di cinque anni di interessi sul debito proiettando nel tempo il ribasso della curva dei rendimenti che si registrava in quel momento. Ma poi quella tendenza virtuosa si è fermata.

 

E  lo stesso Upb, sostiene che la spesa per interessi “è stimata in aumento nel 2025 a seguito del volume crescente di emissioni e della trasmissione dei passati aumenti dei tassi su una quota crescente di debito pubblico”.

 

spread btp bund

A confermarlo è lo stesso Mef nel documento programmatico di economia e finanza. I tassi di interesse calcolati sul debito a lungo termine sono previsti in aumento al 3,8 per cento nel 2026 e al 4 per cento nel 2027, rispetto al 3,6 per cento di quest’anno che è leggermente inferiore al 3,7 del 2024.

 

In altri periodi storici un tale disaccoppiamento tra spread e rendimenti si è visto molto meno. Nel periodo tra il 2018 e il 2021 (governi Conte uno e due) succedeva che alle fiammate del differenziale corrispondeva l’aumento dei rendimenti sovrani (arrivarono a superare il 5 per cento) e viceversa.

 

CETRIOLONI PER L ITALIA - MEME BY EDOARDO BARALDI

Cosa è cambiato? “E’ molto semplice – prosegue Taddei - all’epoca la Germania pagava agli investitori rendimenti tra lo 0 e l’1 per cento grazie all’elevato grado di affidabilità. Oggi lo stesso paese paga quasi il 2,7 per cento sul bund a 10 anni.

 

La significativa  spesa fiscale messa in programma, che pure dovrebbe stimolare la crescita economica, ha un prezzo: la Germania lo pagherà con un costo del suo debito più elevato e questo accorcia la distanza dello spread, con l’Italia che dal canto suo è diventata più virtuosa”.  La lezione è sempre la stessa per tutti: nessun pasto è gratis.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”