diritti tv

IL CALCIO NEL TELE-PALLONE - LA SERIE A, DOPO AVER RIFIUTATO LE OFFERTE TROPPO BASSE SKY E MEDIASET, TRATTA CON GLI SPAGNOLI DI MEDIAPRO, GIÀ IN AFFARI CON RCS DI URBANO CAIRO - MA IL GRUPPO E’ FINITO NEL MIRINO DELL’ANTITRUST SPAGNOLA PER UN SISTEMA DI CORRUZIONE NELL’ACQUISTO DEI DIRITTI TV (TANGENTI VERSATE ATTRAVERSO PARADISI FISCALI)

1 - IL GIGANTE CATALANO MONITORATO DALL'FBI

S.R. per “il Messaggero”

 

MEDIAPRO

Mediapro ha in mano la nostra serie A. Dalla Spagna, in questi giorni, rimbalzano le notizie che i cinesi di Orient Ontai China vogliano rilevare il 53,5% del capitale della realtà spagnola, controllata da Imagina, per una cifra vicino ai 900 milioni di euro. Un'acquisizione che ancora deve essere definita. Se questo accadrà, al vertice della società dovrebbe rimanere Jaume Roures, uomo molto vicino a Javier Tebas, il numero uno della Liga che Urbano Cairo punta a far eleggere come amministratore delegato nella nuova governance. Tutto torna, insomma.

 

VOCI IBERICHE

DIRITTI TV SERIE A

Ma sempre dalla Spagna, nelle ultime settimane, rimbalzano altre indiscrezioni su Mediapro. Per capire meglio di cosa si sta parlando, dobbiamo fare un salto indietro di quasi un anno: nell' aprile 2017, l' Antitrust spagnola aveva avviato un' indagine sulle presunte pratiche anticoncorrenziali nei confronti della tv online. Pochi mesi dopo, Alejandro Burzaco (teste chiave del Fifagate) ha rivelato un complicato sistema di corruzione nell' acquisto di diritti che ha coinvolto alcuni dirigenti del gruppo spagnolo. Poi sospesi.

 

LE ACCUSE

urbano cairo

Secondo quanto sostiene l' accusa, attraverso alcuni paradisi fiscali le tangenti sarebbero partite da una società controllata da MediaPro per arrivare ai vertici delle Federazioni caraibiche. Tra l' altro, sempre secondo la tesi dell' accusa, in questo modo sarebbero state pilotate le assegnazioni dei mondiali in Qatar del 2022. Ed è qui che entra in gioco l' Fbi: gli investigatori statunitensi sono convinti che la società spagnola sia tra i principali protagonisti del Fifagate che ha causato le dimissioni di Joseph Blatter, in quel tempo presidente della Fifa. Insomma, un intrigo internazionale.

 

2 - DIRITTI TV, SKY E MEDIASET FUORI. CI PROVANO GLI AMICI DI CAIRO

Estratto dell’articolo di Lorenzo Vendemiale per il “Fatto quotidiano”

diritti tv

 

A furia di tirarla, la corda si è quasi spezzata. L' offerta delle pay-tv per i diritti della Serie A è troppo bassa e la Lega l' ha rispedita al mittente: 830 milioni di euro, a fronte 1,05 miliardi preteso dai club. Così per la prima volta dopo 15 anni di duopolio, Sky e Mediaset rischiano davvero di perdere il campionato. Ma anche il pallone italiano - che al momento già non ha un presidente - si ritrova senza una televisione e forse dovrà farsene una sua con l' aiuto degli spagnoli di MediaPro.

[…]

 

La gara, però, prevedeva anche un secondo bando per gli intermediari: il salvagente che l'advisor Infront ha preparato per i club (e per se stesso). In busta c' è il nome di MediaPro, società spagnola di marketing specializzata sui diritti che già lavora nella Liga, e garantisce 950 milioni più royalties per tre anni.

Logo sky

 

"La tanto vituperata Serie A vale un miliardo", rivendica il commissario Carlo Tavecchio. In questo caso, però, l' offerta è legata alla creazione di un nuovo canale della Lega: col supporto di MediaPro, la Serie A autoprodurrebbe le sue partite, da rivendere su tutte le piattaforme possibili, dal digitale al satellitare, passando per Internet. Per alcuni è un azzardo, per altri un possibile business: il presidente-editore Urbano Cairo, ad esempio, con loro ha già fatto buoni affari in Spagna, dove Rcs ha affittato a MediaPro le frequenze su cui va in onda GolTv, uno dei canali sportivi più seguiti del Paese. Di sicuro sarebbe una rivoluzione. […]

 

3 - IL CALCIO NON VA IN ONDA

Salvatore Riggio per “il Messaggero”

 

diritti tv serie a

Tra Sky e Mediaset, alla fine vince Mediapro. Almeno questo è il risultato del primo tempo. Se il successo sarà definitivo, e lo sapremo entro venerdì 2 febbraio, il campionato italiano parlerà spagnolo. Dopo una lunga giornata per assegnare i diritti televisivi del triennio 2018-2021, sullo sfondo restano la rabbia e la delusione di Sky e Mediaset per come è andata a finire la trattativa.

 

Due giorni fa l' offerta complessiva di entrambe si era fermata a 762 milioni di euro (562 di Sky per i pacchetti A, C, D1 e D2 e 200 di Mediaset per il B), rimandata al mittente dai presidenti della massima serie. Così, dopo una serrata trattiva privata, si è arrivati a quota 830 milioni di euro: 68 quelli aggiunti da Sky, mentre Mediaset non aveva modificato la sua restando a quota 200. Offerta complessiva ritenuta insufficiente da 18 società su 20 (la Juventus si è astenuta; la Fiorentina ha votato contro).

 

mediaset premium

SCELTA VINCOLANTE

Il passo successivo è stato quello di aprire la busta con l' offerta dell' intermediario indipendente, Mediapro appunto. Una proposta da 950 milioni di euro fissi. Offerta accettata all' unanimità dall' assemblea, che ha così deciso di trattare con gli iberici per arrivare a una conclusione definitiva entro una settimana: «Il calcio italiano non è tanto vituperato.

 

Damiano Tommasi

Con le variabili si potrebbe toccare il miliardo, senza dimenticare i circa 400 milioni per i diritti esteri e la Coppa Italia. In fase commissariale è stato fatto un ottimo lavoro», l' orgoglio di Carlo Tavecchio, fino a lunedì commissario della Lega serie A (poi, Ezio Maria Simonelli subentrerà come garante). La scelta di trattare in maniera vincolante con Mediapro ha spinto Sky a consegnare una lettera in Lega nella quale ha affermato di essere pronta a comprare tutti i diritti tv per poi eventualmente redistribuirli.

 

gravina

LA RABBIA

Una mossa per contrastare gli spagnoli. In sostanza, un forte elemento di pressione per far capire tutti di poter rientrare in gara. «L' offerta di Mediapro per i diritti tv della serie A è legata al progetto di realizzare un canale in partnership con la Lega da offrire su ogni piattaforma possibile. Si lavorerà anche a un piano alternativo: non voltiamo le spalle agli operatori. L' obiettivo è portare alla prossima assemblea la massima offerta degli spagnoli e un modello di vendita per prodotto, con esclusive di singole partite.

sibilia tavecchio

 

Un modello molto diffuso in Spagna, Germania e Inghilterra», le parole di Luigi De Siervo, amministratore delegato di Infront. La gara non è di certo finita qui. La battaglia tra Sky e Mediapro continua.

 

Ma cosa succederà venerdì 2 febbraio se la Lega serie A dovesse rifiutare l' offerta dell' intermediario indipendente? Si procederebbe con un terzo bando e qui tornerebbero protagoniste anche Perform e Tim per il pacchetto C. Ora in via Rosellini hanno la consapevolezza di avere un prodotto che vale un miliardo di euro. In sostanza, chi lo vuole, si deve adeguare.

 

LA GOVERNANCE

tavecchio

Nel caos per i diritti televisivi, i club di serie A non hanno investito del tempo per discutere sulla nuova governance e procedere all' elezione del presidente, dell' amministratore delegato e dei consiglieri di Lega. Al momento, non è possibile raggiungere il quorum di 14 voti. Anzi, l' assemblea è iniziata tre ore e mezzo dopo perché i club riformisti (Bologna, Cagliari, Fiorentina, Inter, Juventus, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Spal e Torino) hanno incontrato Gabriele Gravina e Damiano Tommasi, due dei tre candidati per la poltrona della Figc.

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