davide serra leopolda

GNAM! QUANTO PIACCIONO I CREDITI MARCI AL CAIMANO SERRA - IL FINANZIERE RENZIANO PUNTA GLI ''INCAGLI'' DELLE BANCHE FALLITE, CHE POTREBBERO FRUTTARE FINO A 2 MILIARDI. E UNA LEGGE DEL GOVERNO RENZI GLI DÀ UNA BELLA MANO...

Massimo Malpica per “il Giornale

 

davide serra matteo renzi maria elena boschidavide serra matteo renzi maria elena boschi

Le buone, la cattiva e i furbetti.

Nel crac delle quattro popolari non sono solo le nuove (good) banche, ripulite dalle perdite e dai crediti deteriorati grazie al decreto del Governo, che possono far gola a chi nel mondo della finanza fiuta i buoni affari. Sono i crediti «marci» della bad bank, i prestiti incagliati o in sofferenza difficili da riscuotere, la vera, potenziale miniera d' oro di chi saprà accaparrarseli.

 

davide serra matteo renzi maria elena boschi davide serra matteo renzi maria elena boschi

Quel tesoretto ha visto il valore nominale dei crediti difficili da esigere - chiamati npl, ossia «non performing loans» - venire svalutato al 17,6 per cento del totale. Una sforbiciata fenomenale: si è fissato il prezzo degli 8,5 miliardi di euro di crediti in appena 1,5 miliardi. Una cifra decisamente prudente. Il margine di guadagno, per chi volesse cimentarsi nell' operazione di recupero crediti, è probabilmente ben superiore: alcune stime parlano, al netto del prezzo del pacchetto npl, di un guadagno di almeno 2 miliardi di euro.

davide serra alla leopoldadavide serra alla leopolda

 

Sull' appetibilità della bad bank, si è espresso anche l' ex presidente Giuseppe Fornasari. Nel suo sfogo con il Corriere della Sera, il penultimo boss di Bpel ha lasciato il veleno nella coda: «Il valore dei crediti deteriorati, i cosiddetti npl, è stato abbattuto dell' 85 per cento. Per qualcuno sarà l' affare della vita...». Già, ma per chi?

 

Non per i poveri ex azionisti, che hanno visto i loro titoli azzerati col fallimento de facto delle quattro vecchie banche. Né gli obbligazionisti subordinati, sul piede di guerra perché mollati pure loro con il cerino in mano e i risparmi in fumo, nonostante fossero spesso stati tenuto all' oscuro dei rischi che correvano.

 

davide serra nozze carraidavide serra nozze carrai

 Quei crediti «marci» erano in fondo soldi loro, e invece il decreto del governo non destina nulla del prezzo di realizzo degli npl ai rispamiatori rimasti fregati, ma solo alle banche che hanno contribuito al salvataggio. Mentre l'«affare della vita», per dirla con Fornasari, è una questione riservata alle società specializzate nel recupero crediti problematici. Sono loro che attendono la costituzione della bad bank, che sarà gestita da Bankitalia, per accaparrarsene una fetta (o tutta intera) e mettersi al lavoro, cercando certosinamente di rientrare in possesso di tutti gli euro che possono. I soggetti potenzialmente in gioco sono tanti, tra questi Cerved Group, Fortress, Active Capital, Az Holding.

 

Alcuni avrebbero già manifestato il proprio interesse con Bankitalia, allettati dalla possibilità di lucrare percentuali notevoli. Ma tra gli operatori specializzati nel recupero degli npl c' è anche un nome noto, quello di Davide Serra, il finanziere renziano doc, sostenitore da sempre del premier fiorentino.

FAZIO E IGNAZIO VISCOFAZIO E IGNAZIO VISCO

 

Che in tempi meno sospetti si era già fatto avanti. A febbraio scorso, Milano Finanza raccontò come Algebris Npl Fund 1 (il fondo di Serra specializzato nei Non performing loans) aveva già proposto a Bankitalia - prima del commissariamento di Bpel - di «acquisire crediti deteriorati del valore nominale di 750 milioni di euro». Rilanciando la proposta dopo l' ormai celebre cdm che ha commissariato la banca popolare aretina. Se il fondo Npl di Serra ha già bussato due volte alle porte di Bankitalia, è legittimo considerare il finanziere renziano tra quanti puntano al pacchetto della bad bank.

IGNAZIO VISCO IGNAZIO VISCO

 

Tra l' altro, come ha scritto il sito d' informazione Linkiesta, una mano a chi si occupa di recupero crediti l' ha data una legge firmata dal governo Renzi ad agosto scorso. Che accelera i tempi di pignoramento degli immobili dei debitori. Rendendo più rapido, e di conseguenza più remunerativo, anche il lavoro degli esperti del credit management.

 

 

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?