SFIGMECCANICA - UN GENERALE DEI CARAMBA ARRUOLATO COME CONSULENTE DEL GRUPPO PER INFORMARE GUARGUAGLINI SU ORSI E UN EX PEZZO GROSSO DI PIAZZA MONTEGRAPPA BECCATO CON LE MANI NELLA MARMELLATA. PASSA PER QUESTI DUE PERSONAGGI L'ULTIMO (PER ADESSO) SCHIZZO DI FANGO DELLA LOTTA AL VERTICE IN FINMECCANICA - L’EX GENERALE NEGA E VIENE MESSO DI FRONTE AL SUO ACCUSATORE BORGOGNI…

Marco Lillo per il "Fatto quotidiano"

Era un generale di corpo d'armata la gola profonda di Lorenzo Borgogni? Secondo l'ex numero tre di Finmeccanica sarebbe stato Vittorio Savino, già comandante dei reparti speciali dei Carabinieri, poi arruolato come consulente nel gruppo, la persona misteriosa che gli avrebbe raccontato la storia scabrosa dei capannoni affittati dalla società del leghista Reguzzoni e quella della fornitura delle sei Maserati.

Questo generale dei Carabinieri in pensione, che al momento dell'arresto di Lorenzo Cola era casualmente con il consulente supertatuato e superpagato di Guarguaglini (dopo aver pranzato insieme nel ristorante l'Angoletto) secondo le rivelazioni di Borgogni, raccoglieva informazioni imbarazzanti sul conto di Orsi, attuale presidente del gruppo tecnologico pubblico e allora rivale di Guarguaglini.

I Pm Vincenzo Piscitelli e Francesco Curcio, che indagano su Orsi per corruzione internazionale e riciclaggio, ieri hanno convocato a Napoli il generale Savino e, quando l'ex consulente di Guarguaglini ha negato tutto, hanno convocato Borgogni, alla presenza del suo avvocato, il professor Stefano Bortone, per un confronto dai toni drammatici.

L'ex direttore centrale di Finmeccanica, come è noto, ha raccontato ai magistrati nei mesi scorsi di avere appreso da fonti aziendali che Agusta Westland aveva affittato i capannoni per i suoi stabilimenti di Malpensa da società vicine a Marco Reguzzoni. L'ex capogruppo alla Camera ha negato tutto annunciando querela e la società ha diramato una nota per precisare che i capannoni in questione appartengono alla Avioport, controllata da una holding olandese.

L'unico legame con Reguzzoni è un altro: i capannoni che precedentemente ospitavano gli stabilimenti sono finiti alla Fondazione del Museo dell'Aeronautica presieduta da Marco Reguzzoni e finanziata da Finmeccanica e dagli enti locali della provincia di Varese. Un intreccio tra politica e impresa pubblica che magari è discutibile, ma che non ha nulla a che fare con il losco affare immobiliare ipotizzato da Borgogni.

Anche sulla questione delle Maserati, dopo la pubblicazione delle rivelazioni di Borgogni, c'era stato un botta e risposta sui giornali. Per Borgogni le sei autovetture sarebbero state consegnate ad Agusta Westland ai tempi diretta da Orsi per essere poi intestate a una società legata a un autista di Orsi. Alcuni quotidiani avevano parlato di uno scambio tra gli appalti e le auto.

La notizia però era stata smentita dal gruppo: "A seguito dell'acquisto di un elicottero Agusta Westland (AW139) dal gruppo Fiat, la Agusta Westland ha acquistato sei autovetture "Maserati Quattroporte" dal gruppo Fiat, al fine di svolgere compiti di rappresentanza con auto italiane in sostituzione di auto straniere.

Nel giugno del 2008, con atto notarile", proseguiva la nota diffusa dagli uomini di Orsi, "Agusta Westland ha venduto tre delle sei autovetture alla Service Car srl, società che svolge il servizio di trasporti per la stessa Agusta Westland e che, pertanto, ha tra i suoi dipendenti anche gli autisti che accompagnano l'amministratore delegato e altri manager e ospiti del gruppo". In pratica tre auto (non tutte) erano finite sì alla società degli ex autisti di Orsi ma non erano frutto di scambi illeciti bensì di una sorta di "esternalizzazione dei servizi di gruppo".

Mentre "le rimanenti tre autovetture sono, invece, di proprietà di due controllate di Agusta Westland". A prescindere dall'anomalia di questa procedura, insomma, anche la storia delle Maserati sarebbe ben lontana da configurare uno scambio illecito tra auto per l'autista e appalti concessi da Agusta Westland.

La novità di ieri non è il merito delle due vicende ma il fatto che Borgogni ha indicato il nome della sua fonte: il generale Savino, appunto. I pm hanno convocato l'alto ufficiale per chiedergli dettagli e soprattutto chi gli avesse parlato di Reguzzoni o delle Maserati. Ma di fronte al suo diniego non c'è stata alternativa al confronto.

Il generale Savino, ha negato nel confronto di essere stato lui la fonte delle notizie: "durante il confronto ho detto che mi riservo di querelare Borgogni per quanto stava affermando", spiega il generale al Fatto, "io ho parlato con lui di alcune questioni ma non facevo dossieraggio e Borgogni si prenderà la sua responsabilità davanti alla legge. Io sono quello che sono e lui è quello che è.

Lui riferiva queste cose a me perché sperava forse in una conferma. Io non ho mai dato a Borgogni notizie su Orsi e Reguzzoni. Comunque al massimo si è parlato di cose che erano già note ai giornalisti". Fonti vicine a Borgogni però offrono una versione diversa: "il nostro assistito ha confermato quanto affermato e, dopo una prima fase in cui il generale aveva negato con durezza arrivando quasi a insultare Borgogni, le distanze si sono ridotte e i magistrati sono usciti soddisfatti dall'esito del confronto".

 

PIER FRANCESCO GUARGUAGLINI GIUSEPPE ORSI Lorenzo Borgogni MARCO REGUZZONI LORENZO COLAi pm napoli woodcock piscitelli curcio

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…