ELKANN CHE ABBAIA, VIENE AZZANNATO - DOPO GLI ATTACCHI DI DELLA VALLE, LA GUERRA IN RCS DIVENTA NUCLEARE: CARLO PESENTI SI DIMETTE DAL CDA IN POLEMICA CON LA FAMIGLIA AGNELLI - I DUBBI SU UN’ACQUISIZIONE DA UN GRUPPO DI CUI È SOCIO ANDREA AGNELLI

Giorgio Meletti e Silvia Truzzi per il "Fatto quotidiano"

La Rcs Mediagroup, editrice del Corriere della Sera, perde un altro pezzo. Nei giorni scorsi c'era stato l'attacco di Diego Della Valle, terzo azionista del gruppo con il 9 per cento del capitale, che ha chiesto di avviare l'azione di responsabilità contro l'amministratore delegato Pietro Scott Jovane e tutto il consiglio d'amministrazione. Venerdì sera ci sono state le clamorose dimissioni dallo stesso cda di Carlo Pesenti, figlio di Giampiero, da sempre azionisti eccellenti e alleati granitici della famiglia Agnelli.

Il dato sorprendente - che conferma la sfarinamento in atto negli ex salotti buoni del potere finanziario - è proprio che per la prima volta i Pesenti (titolari di un 4 per cento circa delle azioni) si oppongono frontalmente alla famiglia Agnelli. Le indiscrezioni indicano che lo strappo di Pesenti sia su motivi analoghi a quello di Della Valle, cioè l'insoddisfazione per la conduzione di Jovane, giudicata troppo attenta agli interessi del maggiore azionista, appunto la Fiat. L'opposizione alla supremazia della Fiat si allarga ormai anche a Mediobanca.

Pesenti ha rotto gli indugi dopo una strana operazione portata a termine a fine gennaio dal management, a quanto pare senza tenerne informato il consiglio d'amministrazione. La Rcs, che versa in una grave crisi finanziaria e ha appena annunciato la chiusura di una serie di giornali periodici, ha acquistato un sito di prenotazioni alberghiere chiamato Hotelyo, per inserirlo dentro il portale corriere.it   con il nuovo nome di doveclub.it  , che dovrebbe associarlo al nome della rivista di turismo Dove.

In pratica il lettori del Corriere online dovrebbero cliccare e prenotare alberghi e viaggi di lusso. Il direttore di Dove, Carlo Montanaro, ha così risposto a una domanda sui ricavi attesi: "Non abbiamo nessuna evidenza ma le speranze sono altissime".

Anche da parte di Pesenti sono altissime le speranze di saperne di più. Il sito Hotelyo è stato rilevato dal gruppo Bravofly Rumbo, fondato e diretto dall'italiano Fabio Cannavale. Un anno e mezzo fa l'azienda ha acquistato in Spagna, dalla Telefònica, le attività di Rambo, grosso sito di viaggi.

Il gruppo cresce, e per crescere meglio la scorsa estate ha accolto tra gli azionisti la finanziaria torinese Lamse, che fa capo ai fratelli Andrea e Anna Agnelli. Sì, proprio loro, i figli di Umberto Agnelli, i cugini di John Elkann. Questo particolare, insieme al dettaglio che l'operazione è stata chiusa da Jovane senza passare dal consiglio d'amministrazione, avrebbe fatto irritare sommamente Pesenti, che ha deciso di dimettersi.

Intanto aumenta la tensione tra i membri superstiti del cda, in particolare da parte dei due "grandi vecchi" rimasti, il presidente Angelo Provasoli e l'ex presidente Pier-gaetano Marchetti.

La situazione della Rcs ha cominciato a diventare esplosiva un anno fa. Indebitata per un miliardo con le banche per aver improvvidamente finanziato nel 2007 l'acquisto della casa editrice spagnola Recoletos, rivelatasi un pessimo affare, la Rcs è arrivata sull'orlo della bancarotta, al punto da dover chiedere urgentemente agli azionisti un aumento di capitale da 400 milioni. Elkann, rilevando dal morente re delle cliniche Giuseppe Rotelli un pacchetto di diritti di opzione, ha fatto balzare la Fiat al primo posto tra gli azionisti con il 20,55 per cento del capitale.

Il suo tentativo di convincere altri azionisti blasonati a tradizionalmente legati al nonno, come Mediobanca e Pesenti, di ricucire un'alleanza in modo da restaurare il consueto schema in cui gli altri ci mettono i soldi e la famiglia Agnelli comanda, è fallito. Già durante l'estate il numero uno di Mediobanca, Alberto Nagel, ha spiegato al giovane presidente della Fiat che i tempi sono cambiati. Da allora Mediobanca ha venduto azioni a più riprese, calando dal 15 per cento a meno del 12.

L'INIZIATIVA recente di Della Valle ha messo nel mirino il management Rcs per tre operazioni. La società e gli azionisti sarebbero stati danneggiati con la vendita, tuttora in corso, dello storico edificio di via Solferino al fondo Blackstone a condizioni svantaggiose; con l'aumento di capitale da 400 milioni varato lo scorso anno; con l'incorporazione in Rcs della raccolta pubblicitaria della Publikompass, che fa capo a La Stampa e quindi alla Fiat.

Anche in quest'ultimo caso grava l'ombra del conflitto d'interessi. Pesenti e gli altri soci eccellenti della Rcs vorrebbero essere certi che l'acquisto di un sito Internet da una società di cui è azionista un Agnelli sia a prova conflitto d'interessi. Un dubbio che fino a poco tempo fa si poteva far venire solo qualche matto rivoluzionario. Adesso è diventato moneta corrente nei salotti milanesi più chic.

 

GIOVANNI BAZOLI E JOHN ELKANN diego della valle vogue fashion night out foto lapresse carlo pesentiSCOTT JOVANE A BAGNAIA PIERGAETANO MARCHETTI GIULIA MARIA CRESPI INAUGURAZIONE MITO ALLA SCALA FOTO FRANCO CORTELLINO recoletos

Ultimi Dagoreport

sigfrido ranucci giovambattista fazzolari

DAGOREPORT - UCCI UCCI, TUTTO SUL CASO RANUCCI: DAI PRESUNTI CONTATTI DI SIGFRIDO CON I SERVIZI SEGRETI PER L'INCHIESTA DI "REPORT" SUL PADRE DI GIORGIA MELONI AL PEDINAMENTO DI SIGFRIDO, CHE COINVOLGEREBBE FAZZOLARI, IL BRACCIO DESTRO (E TESO) DI LADY GIORGIA – RANUCCI, OSPITE IERI SERA DI BIANCA BERLINGUER, HA PRECISATO, MA CON SCARSA CHIAREZZA, COSA E' ACCADUTO NELLE DUE VICENDE: “NON SONO STATO SPIATO DA FAZZOLARI. SO CHE È STATO ATTIVATO UN MECCANISMO PER CAPIRE CHI FOSSE IL NOSTRO INFORMATORE. SI TEMEVA FOSSE QUALCUNO DEI SERVIZI, MA NON È ACCADUTO” - SULL'ALTRA VICENDA DEL PEDINAMENTO: "NON SO SE SONO STATO SEGUITO MATERIALMENTE" – RIGUARDO L'ATTENTATO: "NON HO MAI PENSATO CHE DIETRO CI FOSSE UNA MANO POLITICA" - DAGOSPIA CERCA DI FAR LUCE SUI FATTI E I FATTACCI... - VIDEO

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' ELLY SCHLEIN SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO