palermo guzzetti buffagni

GUZZETTI PROBLEMS - IL GRANDE VECCHIO NON MOLLA LA PRESA SULLA NOMINA DEL PRESIDENTE DI BANCA INTESA. MA IL SUO CRUCCIO SI CHIAMA CDP, DOPO CHE IL M5S, ATTRAVERSO STEFANO BUFFAGNI, HA MESSO AL VERTICE FABRIZIO PALERMO. PARLANDO CON I SUOI AMICI, GUZZETTI LO AVREBBE LIQUIDATO: “È UN AMMINISTRATORE DELEGATO A 5STELLE” – PORRO: “ARRIVA LA CASSA POPULISTA E SOVRANISTA. MENO ROMA E PIÙ TERRITORIO. E IL GIORNO DOPO INVESTE 500 MILIONI IN TIM”

DAGONEWS

GIUSEPPE GUZZETTI

 

Guzzetti problems. Il Grande Vecchio, l’ultimo in circolazione, gran tessitore di banche e fondazioni, non molla la presa sulla nomina del presidente di Banca Intesa SanPaolo, malgrado i ripetuti tentativi dell’Ad Carlo Messina di riconfermare Gros Pietro. Un'altra rogna di Giuseppe Guzzetti, 83 anni, presidente della Fondazione Cariplo, giunto al capolinea della sua onusta carriera, si chiama Cassa Depositi e Prestiti, da quando il M5S spadroneggia nella società controllata dal MInistero dell'Economia (83%) e da fondazione bancarie "gestite" da Guzzetti per il restante 17% che promuove la crescita del paese e gestisce il risparmio postale (oltre 400 miliardi).

FABRIZIO PALERMO

 

Lunedì scorso, in occasione della presentazione milanese nei locali di Palazzo Clerici del  piano industriale di CDP su richiesta dello studio Gatti Pavesi Bianchi, advisor Franco Bassanini, presieduto da Giampiero Massolo, molti hanno notato le chiacchiere di Guzzetti con il trancimante Stefano Buffagni, il sottosegretario addetto alle nomine dei 5Stelle (compresa quella alla CDP di Fabrizio Palermo).

 

stefano buffagni

Qualche giorno fa, sul Sole 24 Ore, Alessandro Penati, un economista molto vicino all’”Arzillo vecchietto”, aveva vergato un duro articolo sulla CDP capitanata dall’Ad Fabrizio Palermo. Parlando con i suoi amici, Guzzetti avrebbe avuto parole ancora più dure di Penati: “Palermo è un Amministratore Delegato a 5Stelle”.

 

PS

Fabrizio Palermo non riesce a fare squadra e una pioggia di critiche sono piovute sulla nomina a vice direttore generale del suo fedelissimo Alessandro Tonetti.

 

2. ARRIVA LA CASSA POPULISTA E SOVRANISTA. MENO ROMA E PIÙ TERRITORIO. LA SUPERCAZZOLA DEL NUOVO CAPO DELLA CASSA DEPOSITI E PRESTITI. UN GIORNO CONFESSA AL ‘SOLE’ CHE SI OCCUPERÀ, CON I RISPARMI POSTALI, DELLE PICCOLE IMPRESE ITALIANE. IL GIORNO DOPO INVESTE 500 MILIONI IN TIM. 

 Nicola Porro per Il Giornale - 16 febbraio 2019

stefano buffagni giuseppe conte

 

Il giorno di San Valentino, ognuno si fa male come vuole, ho letto una «bombastica» intervista realizzata a Fabrizio Palermo sul Sole24Ore. Pochi si ricorderanno di una zuppetta di un po' di mesi fa in cui sostenevo l'ottima scelta fatta dal governo nel prendere il banchiere e piazzarlo alla guida della Cassa depositi e prestiti. Mai giudizio fu più affrettato.

 

L'intervista, cari commensali, era imbarazzante. 

Una supercazzola, ma di quelle che neanche al conte Mascetti in gran forma sarebbe riuscita. È come chiedere ad un conduttore di sinistra, antisalviniamo, pro-immigrati, di condurre una puntata di ‘Popolo sovrano’, o come si chiama il programma di Raidue, inventato da quel genio di Carlo Freccero. Insomma leggi Palermo e ti ricordi del Gabibbo: nel senso di quello che incrociava Cuccia che per minuti e minuti non rispondeva.

 

giovanni toti con fabrizio palermo e i vertici di ansaldo energia

Andiamo al dunque. Cosa può dire un signore che controlla Eni, Snam, Fincantieri, Poste e praticamente una buona fetta di quel che è rimasto dell'industria pubblica italiana? «In tre anni Cdp diventerà partner strategico di 60mila Pmi». Ma davvero? La grande cassaforte delle partecipazioni pubbliche si «popolarizza».

 

E come, di grazia? Aspettate che arriva la supercazzola: «Stiamo organizzando iniziative sul territorio». Buono, il territorio è cosa buona e giusta, ma come esattamente? «Con prodotti che vanno dal debito alle garanzie, dal supporto alle esportazioni fino all'equity». Se non fosse stato per la parola equity (che poi vuol dire capitale) sembrerebbe una frase uscita da Dibba.

 

fabrizio palermo

Amici miei, è il caso di dire, non basta: la nuova cassa dei populisti diffusa sul territorio promette: «è finito il tempo di Cdp presente solo a Roma». Braaaaavi! Forza, spalanchiamo queste porte al mondo vero dei piccoli della provincia. Quando gli chiedono del modello, veniamo a scoprire che il primo abbozzo si è avuto con la tragedia del ponte Morandi.

 

Qualche spin doctor, magari gliela poteva risparmiare: ma i nuovi banchieri pubblici fanno tutto da soli. E cosa avrebbe insegnato Morandi: «Cdp è intervenuta subito con proposte concrete e coinvolgendo le società partecipate, da Snam a Fincantieri a Terna». Non si capisce bene quale sia il modello. E soprattutto mi immagino gli amministratori delegati di società quotate convocati da uno dei loro soci e messi intorno ad un tavolo per studiare un modello di crisi. Il direttore del Sole finalmente affonda il colpo.

 

STEFANO BUFFAGNI LUIGI DI MAIO

Ecco la domanda: siete un mix tra competenze industriali e gestione del risparmio postale. C'è il rischio di perdere la visione complessiva? Non si faccia ironia sulle domande dei giornalisti, prendete il cuoco di questa zuppa e fategli intervistare il proprio editore e il risultato a qualche critico potrà apparire esilarante. Ma Palermo ci toglie dall'impaccio e ci dice che il risparmio postale è una risorsa chiave di questo Paese, non fosse altro perché riguarda la bellezza di 26 milioni di italiani.

 

cassa depositi e prestiti 3

Non mi è del tutto chiaro come si possa non tanto giustificare i miliardi persi dalla Cassa negli anni scorsi in investimenti non andati proprio bene... Ma come la mettiamo con le 60mila piccole imprese che si vogliono aiutare? La Cassa si lancia su un mercato, si inventa una nuova competenza, e assume dei rischi, che diciamo non sono proprio in linea con quanto la mia vecchia zia si aspetta di assumere quando molla il suo millino all'ufficio delle Poste. O no?

 

«Io sono un uomo di numeri», aggiunge Palermo. E si legge: 60mila piccole e medie imprese di cui Cdp sarà partner. Strategico, inoltre. E poi una gragnuola di domande molto intriganti: Alitalia, Fincantieri con Leonardo, Astaldi: pochi numeri, molte parole per non dire niente.

 

CDP GAS

Il giorno dopo la supercazzola - la Cassa depositi e prestiti di nuova generazione, quella delle piccole e medie imprese, quella che non vive solo a Roma, quella che pensa al nostro Paese, quella che è cambiata, quella che si becca l'intera pagina 2 del Sole senza dire niente, ha annunciato di investire 4-500 milioni di euro di risparmi postali in Tim. Lo avevano fatto anche i predecessori: avevano speso 700 e perso più di 200 milioni.

 

«Andremo sul territorio con un offerta a supporto delle imprese sul modello francese». Ma forse che intendesse i francesi di Vivendi, socio bloccato di Tim. Ma no: tutti sanno che sta con gli altri, il fondo Elliot. Oppure no. Quel che certo è che Cdp sarà un «partner strategico». Per ora di Tim. Delle sessantamila piccole e medie imprese, si vedrà.

 

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