VOLARE MENO, VOLARE TUTTI - “ALITALIA SARÀ UNA COMPAGNIA SEXY”, PROMETTE IL RUGBYSTA HOGAN, MENTRE MONTEZEMOLO PARLA DI UTILI (NEL 2017) - MENO AEREI, MENO VOLI NAZIONALI E (FORSE) MENO PERDITE - PROTESTE DEI LAVORATORI DURANTE LA CONFERENZA STAMPA

 

1. ALITALIA: PROTESTA LAVORATORI CUB A CONFERENZA SU NUOVO PIANO

MONTEZEMOLO HOGAN CASSANOMONTEZEMOLO HOGAN CASSANO

 (ANSA) - Protesta di alcuni lavoratori del Cub trasporti in occasione della conferenza stampa di presentazione del nuovo Piano industriale di Alitalia. Un gruppo di lavoratori si è presentato nell'hotel romano dove era convocato l'evento e prima dell'inizio dei lavori ha gridato la propria protesta per chiedere "basta licenziamenti e basta precarietà". "Montezemolo e Hogan festeggiano e annunciano obiettivi ambiziosi per la nuova Ali-Etihad - affermano in un volantino - ma intanto il costo sociale di questa ennesima operazione è stato scaricato ancora una volta sulle spalle dei lavoratori e dei cittadini".

 

 

SILVANO CASSANOSILVANO CASSANO

2. ALITALIA, MONTEZEMOLO: PRIMI UTILI NEL 2017. HOGAN: NON SIAMO INVESTITORI “MORDI E FUGGI”

Da www.ilsole24ore.com

 

«Portare l’azienda in utile nel 2017» è l’obiettivo del piano industriale di Alitalia-Sai (Società aerea italiana), la nuova compagnia decollata il primo gennaio grazie al salvataggio da parte di Etihad. Lo ha detto il presidente Luca Cordero di Montezemolo, durante la presentazione del piano economico 2015-2018.

 

PROSPETTIVE «REALISTICAMENTE SOLIDE»

«Alitalia - ha precisato Montezemolo - è un’azienda che deve creare valore, ricchezza, non deve più essere dipendente da banche o da altri sostegni». I progetti della compagnia sono «realisticamente solidi», per il presidente, che ha subito rimarcato la discontinuità con il passato: «La vecchia Alitalia era in una situazione drammatica, oggi le prospettive che considero realisticamente solide permettono di guardare al futuro con fiducia e ottimismo».

 

HOGAN: NON SIAMO INVESTITORI “MORDI E FUGGI”

james hogan etihad 3james hogan etihad 3

L’amministratore delegato della compagnia degli emirati, l’australiano James Hogan, che in Alitalia ha assunto la carica di vicepresidente, ha precisato: «Siamo investitori a lungo termine, non “mordi e fuggi”». Avvertendo: «Questa è l’ultima possibilità di salvare Alitalia. Oggi va molto male, è stata gestita finora come una società pubblica. Ora serve un cambiamento radicale del modo di lavorare per abbassare i costi e aumentare la produttività». Hogan ha infine confermato quanto già aveva annunciato ad agosto alla firma dell’accordo: «Alitalia sarà la compagnia più sexy. Non avremmo mai e poi mai affrontato un investimento del genere, se non fossimo fermamente convinti che il piano predisposto è un piano di successo».

 

L’AD CASSANO: NUOVE ROTTE E PIÙ FREQUENZE

Dal canto suo, l’amministratore delegato della nuova aviolinea, Silvano Cassano, ha affermato che ora Alitalia «ha una situazione patrimoniale molto forte e può guardare con serenità a investimenti da fare». In arrivo «nuove rotte e più frequenze»: «Faremo tutti gli investimenti necessari per dare al cliente un servizio a cinque stelle». I punti focali di sviluppo, ha aggiunto l’amministratore delegato, sono Nordamerica e Asia. E con Air France la partnership prosegue.

james hogan di etihad a roma foto lapresse james hogan di etihad a roma foto lapresse

 

 

3. L’ALITALIA (MINI) CHE VERRÀ

Gianni Dragoni per “Il Sole 24 Ore

 

Meno aerei, meno voli e (si spera) meno perdite. L’obiettivo è raggiungere il primo utile al terzo anno, 46 milioni di euro profitti netti nel 2017, dopo perdite di 203 milioni quest’anno e 44 milioni nel 2016.

 

È la rotta prevista dalla nuova Alitalia targata Etihad, decollata il primo gennaio col nome di Alitalia-Sai (Società aerea italiana), secondo il «Piano economico 2015-2018», il documento alla base dell’intesa tra Alitalia e Etihad che Il Sole 24 Ore ha consultato.

 

Ieri il cda della nuova Alitalia «ha rivisto i target», gli obiettivi, ha detto il presidente Luca Cordero di Montezemolo. Si prospetta una riduzione di costi fino a 190 milioni di euro, per il crollo del prezzo del petrolio, secondo stime del Sole 24 Ore.

 

alitalia etihad alitalia etihad

Il piano prevede una riduzione della flotta a 116 aerei a fine 2014, mentre da documenti più recenti risulta che «la nuova Alitalia inizierà ad operare» con «118 aerei». Solo 20 sono a lungo raggio (10 Boeing 777, 12 Airbus 330), il settore che Etihad vuole sviluppare con più frequenze e alcune destinazioni in più (+4,3% i posti-km offerti quest’anno). Invece forte riduzione dei voli nazionali (-26,8% il taglio di capacità quest’anno) e riduzione degli internazionali (-5,2%). Dopo i tagli, quest’anno è previsto un solo aereo in più, un A330. A fine 2018 i jet saranno 126 (29 a lungo raggio, 7 più di oggi).

 

Nel 2018 la flotta prevista della nuova Alitalia sarebbe di una decina di aerei in meno di quelli che l’agonizzante Alitalia-Cai dei «patrioti» berlusconiani impiegava l’estate scorsa, peraltro ridimensionata rispetto agli anni precedenti. La vecchia Alitalia pubblica nel 2007 aveva 175 aeroplani. Il piano prevede che ogni anno ci siano 5 aerei «di riserva», non indica quali. Quindi la flotta operativa andrebbe da 112 aerei quest’anno a 121 del 2018.

 

LA NUOVA ALITALIA LA NUOVA ALITALIA

I 29 aerei a lungo raggio nel 2018 sono così indicati: 15 Airbus 330, 11 Boeing 772, 3 Boeing 77Lr . Invariati i 20 regional jet Embraer, mentre gli Airbus a medio raggio della famiglia 320 passerebbero dai 74 del 2014 e 2015 a 77 nel 2018.

 

La nuova Alitalia è nata con il conferimento del ramo d’azienda di Alitalia-Cai, avvenuto il 22 dicembre, per 403,3 milioni di euro. Il ramo d’azienda è stato valutato da due «esperti indipendenti» nominati da Alitalia, i professori Silvano Corbella e Gabriele Villa. La loro perizia di stima è del 18 dicembre. Il 23 dicembre Etihad ha versato in denaro 387,5 milioni e ha ottenuto il 49% di Alitalia-Sai, in azioni di classe B.

 

Gli accordi firmati l’8 agosto 2014 prevedono che i soci arabi versino complessivamente 560 milioni: fino a pochi giorni fa non era ancora stata perfezionata la seconda operazione, il trasferimento a Etihad del 75% della società del Mille Miglia, la Alitalia Loyalty, per 112,5 milioni.

 

alitalia-etihad 
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Invece, è una novità, è prevista nel piano solo nel 2016 la terza operazione, l’acquisto di 5 coppie di slot di Alitalia a Londra Heathrow. Etihad sborserà 60 milioni e Alitalia-Sai dovrà pagare l’affitto ai soci arabi per atterrare e decollare dal primo scalo d’Europa.

 

La lettura del «Piano economico 2015-2018» di Alitalia conferma il ruolo dominante di Etihad, che prevede un potenziamento del traffico dall’Italia verso il suo hub di Abu Dhabi, oltre che per il Nord America.

 

Nella perizia gli «esperti indipendenti» Corbella e Villa spiegano che la loro valutazione «affonda le radici nel Piano 2015-2018 di Nuova Alitalia». Il piano «è stato approvato dal cda di Alitalia il 7 agosto 2014», ma precisano: «più esattamente, il piano in parola è stato predisposto da Etihad con il supporto di una primaria società di consulenza nel settore aereo, condiviso e approvato dal cda di Alitalia il 7 agosto 2014». Insomma, il piano che è stato approvato dal cda di Cai, all’epoca presieduto da Roberto Colaninno e con a.d. Gabriele Del Torchio, lo ha fatto Etihad, guidata da James Hogan.

 

alitaliaalitalia

In Alitalia entra come capo del servizio legale l’avvocato Matteo Mancinelli, viene da Dla Piper, studio consulente di Etihad per l’operazione.

 

La relazione di Corbella e Villa rende noti anche accordi per la cessione di 24 aerei di Alitalia giudicati in eccesso. Il 6 novembre 2014 la Apc12 Ltd, controllata irlandese, ha raggiunto un accordo con la Ga Telesis Llc finalizzato alla vendita di 6 A321 entro la fine del 2014. Il primo ottobre 2014 alcune delle società irlandesi di Alitalia hanno siglato un accordo con Air Berlin per la cessione di 14 A 320-216 di proprietà che al 30 settembre 2014 risultavano ancora operativi: «la cessione dei 14 A320 è prevista a cavallo tra il 2014 e il 2015 (5 nel 2014 e 9 nel 2015)». Air Berlin è controllata da Etihad con il 30 per cento. Infine, secondo la medesima relazione, «altri 4 aerei sono in corso di dismissione (1 A321 di proprietà e 3 aerei detenuti in leasing)».

 

montezemolo  renzi foto carbone gmtmontezemolo renzi foto carbone gmt

Quest’anno è previsto un calo dei ricavi da passeggeri del 14,4% rispetto al 2014, a 2.590 milioni. I ricavi totali, che nel 2013 erano 3.406 milioni, quest’anno sono stimati pari a 3.161 milioni e risalirebbero fino a 3.857 milioni nel 2018.

 

Nei primi nove mesi del 2014 Alitalia-Cai ha perso 384,35 milioni. La nuova Alitalia prevede l’utile dal 2017. Tuttavia, rilevano i professori Corbella e Villa, «gli indicatori di redditività attesi per Nuova Alitalia (...) risultano al termine del periodo di Piano ancora inferiori a quelli medi di mercato».

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