I FUNZIONARI “INFEDELI” DI EQUITALIA CANCELLAVANO DEBITI E IPOTECHE IN CAMBIO DI MAZZETTE MENTRE LA POVERA GENTE SI SUICIDA PER UNA CARTELLA ESATTORIALE

Guido Ruotolo per "La Stampa"

Gli 007 del generale Giuseppe Bottillo sono andati nelle abitazioni, negli uffici, nelle sedi dei (presunti) corrotti e corruttori, imprenditori e funzionari di Equitalia, la società più odiata dagli italiani che si occupa di riscossione dei tributi. E gli uomini del Valutario della Finanza hanno sequestrato computer, tablet, fascicoli, supporti informatici.

Sono cinque, per il momento, le persone formalmente iscritte sul registro degli indagati perquisite ieri. Ma con loro i finanzieri sono andati anche a setacciare le abitazioni e gli uffici di altre diciassette persone. E nel decreto di perquisizione si citano anche altre persone. In tutto, sei funzionari (più uno andato in pensione) di Equitalia, professionisti, imprenditori.

Quasi ventuno milioni di euro, la torta complessiva dei debiti «tributari» che hanno conosciuto trattamenti molto di favore grazie a elargizioni e mazzette.

Tra gli indagati un commercialista, un dirigente Equitalia in pensione, un impiegato dell'Ente di riscossione, un imprenditore e un intermediario. Tra i perquisiti c'è anche un big Equitalia, l'attuale dirigente di Equitalia Nord Liguria, Francesco Pasquini che prima, all'epoca dei fatti contestati e per i quali si stanno individuando le responsabilità (penali), era il direttore regionale Lazio di Equitalia Sud spa.

I pm romani Francesca Loi e Francesco Ciardi ipotizzano una trama corruttiva «nei confronti di dipendenti di Equitalia Sud Spa allo scopo di procurare indebiti vantaggi fiscali a imprenditori e professionisti, consistenti, tra l'altro, nella rinuncia da parte dell'Ente di riscossione ad esecuzioni immobiliari intraprese a fronte del mancato adempimento di obblighi erariali, ovvero nel garantire l'accesso al beneficio della dilazione di cartelle esattoriali».

Tradotto, significa che per tredici società che avevano debiti tributari da onorare, sono state attivate tre modalità diverse di «risoluzione o di rateizzazione del debito», per dirla con l'investigatore.

Una precisazione: le perquisizioni di ieri rappresentano un primo «step» dell'inchiesta nella sua fase delle indagini preliminari. È il momento in cui gli investigatori cercano indizi, prove, conferme a quello che sta emergendo dalle indagini (anche grazie alle intercettazioni ambientali). E dunque, da quello che si intuisce, allo stato attuale è ancora da definire, precisare per esempio quanto abbiano preso dagli imprenditori gli indagati. E quanto dei «debiti» tributari si sono volatilizzati, sono insomma stati cancellati, e quanti invece sono finiti in un compromesso tra le parti di rateizzazione del debito.

I numeri e le cifre di questa trama corruttiva. Di certo, 13 società complessivamente hanno accumulato debiti tributari per 21 milioni di euro o poco meno. Dai 9.364,54 euro della «Geress srl», agli 11.304.779 euro del «Gruppo servizi ambienti metropolitani srl». Dai 6.727.486 euro dei «Cantieri del sud srl» a 1.014.459 euro di «Azienda speciale ambiente srl».

Ventuno milioni di euro sottratti tutti al fisco? No. Però una quota sì. Come si riporta nel decreto di perquisizione, il pensionato Equitalia indagato, Roberto Damassa, interveniva «nella gestione delle cartelle esattoriali allo scopo di ridurre i tempi di attesa per l'approvazione del rateizzo in modo tale da consentire alla società "Geress srl" di perdere la qualifica di "soggetto inadempiente"».

E sempre Damassa interveniva per sospendere, i provvedimenti di ipoteche immobiliari, foraggiando con appena 300 euro un impiegato addetto alle esecuzioni coattive, e per rateizzare una cartella esattoriale di 9.071 euro .

Ma il gruppo di funzionari e dirigenti infedeli di Equitalia aveva pianificato e realizzato «una manovra finalizzata alla manomissione dei dati informatici contenuti negli archivi Inps per consentire alla "Gresa srl" da un lato l'accesso al beneficio della rateizzazione dei debiti contributivi, dall'altro la visibilità dei relativi versamenti anche in assenza di un effettivo esborso da parte dell'azienda debitrice». Una operazione garantita grazie al pagamento di una mazzetta di mille euro.

In un comunicato, Equitalia annuncia la piena collaborazione con gli inquirenti, e dice che «rimarrà a disposizione per fornire tutti i documenti e le informazioni necessarie». Ma siamo solo a una prima tappa delle indagini del Valutario della Guardia di finanza che hanno preso le mosse dagli sviluppi dell'inchiesta sulla famiglia di albergatori romani Roscioli. Pochi mesi di intercettazioni ambientali e telefoniche e ieri le prime perquisizioni.

 

EQUITALIA E GUARDIA DI FINANZAEquitalia equitalia cartella EQUITALIAPROTESTA DAVANTI ALLA SEDE DI EQUITALIASCONTRI DAVANTI A EQUITALIA NAPOLI equitalia marchio

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VANCANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIN, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, MEZZI SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO