CHI SALVA SALVATORE? - I LIGRESTI CERCANO A CACCIA DEL SALVACONDOTTO GIUDIZIARIO (CI PENSA NAGEL A MONETIZZARLO?) - IERI COMMEDIA DELL’ARTE DEI LIGRESTOS ALL’ASSEMBLEA DEI SOCI PREMAFIN, CON UN RINVIO PER ESAMINARE LA PROPOSTA-CONTRO DI ARPE E MENEGUZZO - AFFOSSATA DA DUE MILIARDI DI DEBITI, “THE FAMILY” DEVE FARE ATTENZIONE A FARE LA VOCE GROSSA, POTREBBERO ESSERE I MAGISTRATI A FISCHIARE LA FINE DELLA PARTITA...

Vittorio Malagutti per il "Fatto quotidiano"

La telenovela finanziaria del salvataggio Ligresti ci ha regalato ieri un'altra sorpresa. A trenta secondi dalla fine, stretta nella morsa delle banche creditrici, la famiglia del patron Salvatore e dei tre figli Giulia, Jonella e Paolo, ha trovato il modo di prendere ancora tempo. Con una mossa del tutto inattesa, i soci della holding Premafin, cioè i Ligresti, hanno infatti deliberato di dare mandato al consiglio di amministrazione perchè valuti operazioni alternative all'unica fin qui presa in considerazione.

E cioè le nozze con Unipol attraverso una fusione a quattro tra la compagnia delle Coop, la stessa Premafin e le due controllate sull'orlo del crac, Fonsai e Milano assicurazioni. Questa è per l'appunto la soluzione proposta (anzi imposta) ai Ligresti dalle banche, con in testa Mediobanca e Unicredit.

Una soluzione che ha il pregio non trascurabile dal punto di vista degli istituti di salvaguardare i loro crediti. Diverso il discorso per i piccoli azionisti, soprattutto quelli di Fonsai, che invece pagherebbero buona parte dei costi del salvataggio senza altri vantaggi se non quello di sperare che in un indefinito futuro il gruppo riprenda a fare profitti.

Al momento l'unica opzione alternativa al piano Mediobanca è quella proposta dalla Sator del banchiere Matteo Arpe insieme alla finanziaria Palladio guidata da Roberto Meneguzzo, ma non è chiaro se e come i Ligresti siano davvero intenzionati a cambiare cavallo . Con un macigno di oltre due miliardi di debiti che minaccia di travolgerli, i margini di manovra della famiglia sono ormai molto limitati.

Le astuzie legali del patron Salvatore, 80 anni compiuti da poco, e dei tre figli, rischiano di andare a sbattere contro il muro eretto dai banchieri che dopo averli generosamente foraggiati per anni adesso sono costretti ad abbandonarli al loro destino. A fischiare la fine della partita, o quantomeno a imprimere una forte accelerazione agli eventi potrebbe essere la magistratura, come spesso è accaduto negli ultimi anni in vicende analoghe. Proprio oggi è in calendario l'udienza sulla richiesta di fallimento presentata dalla Procura di Milano per due holding di famiglia dei Ligresti, Imco e Sinergia.

Entrambe hanno concluso nel recente passato operazioni in conflitto d'interessi con Fon-sai su cui sta indagando il pm milanese Luigi Orsi. Inoltre, il 20 per cento del capitale di Premafin, intestato a fiduciarie e trust off shore è stato messo sotto sequestro perchè sarebbe servito a schermare la reale proprietà delle azioni, che farebbero capo ai Ligresti. Anche qui le indagini avviate nei mesi scorsi sono in pieno svolgimento.

Le incognite sulla strada del salvataggio quindi non mancano davvero, ma ieri ha tenuto banco l'assemblea dei soci di Premafin. Un appuntamento molto atteso perché i Ligresti erano di fatto chiamati a varare un aumento di capitale che li avrebbe messi definitivamente fuori gioco. E, in effetti, dopo tre ore di dibattito in un'atmosfera surreale, sospesa a metà tra farsa e tragedia, l'assemblea ha dato via libera all'aumento di capitale da 400 milioni di euro che nella complicata trama del salvataggio messo a punto da Mediobanca dovrebbe essere sottoscritto per intero da Unipol.

Il voto è arrivato dopo che i tre fratelli, proprietari ciascuno di una quota del 10 per cento della holding, hanno messo in scena quello che a molti osservatori è sembrato un gioco delle parti. Giulia Ligresti, arrivata in ritardo all'assemblea, presiedeva con qualche difficoltà la riunione. Mentre Jonella e Paolo gestivano il via vai di avvocati. A un certo punto è addirittura venuto a mancare il quorum per procedere alla votazione, mentre alcuni avvocati facevano la spola tra la sala assembleare e una stanzetta esterna da dove il patron Salvatore seguiva i lavori.

Particolare importante: la delibera dell'aumento era la condizione inderogabile perché le banche, guidate da Unicredit, non facessero valere i loro pegni sui titoli Premafin provocando quindi il fallimento della holding.

I Ligresti hanno quindi soddisfatto le richieste delle banche, ma allo stesso tempo hanno cercato di svincolarsi dal piano che loro stessi avevano sottoscritto a gennaio con Unipol. Anche qui la famiglia ha fatto ricorso a una scappatoia legale. "Unipol ha violato due delle clausole dell'accordo", sostengono i legali della famiglia. E quindi i Ligresti non si sentono più vincolato a quell'intesa.

Di che si tratta? Semplice La compagnia delle Coop ha annunciato che, come richiesto dalla Consob, non è più intenzionata a concedere ai Ligresti una manleva legale e il diritto di recesso sulla loro quota in Premafin. Niente salvacondotto giudiziario, quindi. E neppure la manciata di milioni garantiti dal recesso previsto per legge in caso di fusione. Davvero troppo per i Ligresti, che ora cercano di salvare il salvabile e si avviano a una più che probabile battaglia legale con Unipol. Nei prossimi giorni si capirà se la famiglia ha qualche possibilità di cavarsela un'altra volta.

 

Salvatore LigrestiGiulia, Salvatore e Jonella LigrestiGiulia Paolo Jonella e Salvatore LigrestiROBERTO MENEGUZZO MATTEO ARPE LUIGI ORSI

Ultimi Dagoreport

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO

donald trump

COME STA IN SALUTE DONALD TRUMP? DOPO LE FOTO HORROR DELLE CAVIGLIE FORMATO ZAMPOGNA DEL PRESIDENTE, ANCHE NEGLI STATES INIZIANO A FARSI DELLE DOMANDE - C’È UNA CORRENTE DEL PARTITO DEMOCRATICO, VICINA A BERNIE SANDERS, CONVINTA CHE LA SALUTE DI TRUMP SIA PIÙ TRABALLANTE DI QUANTO I MEDICI DELLA CASA BIANCA NON VOGLIANO AMMETTERE. I PUGNACI DEPUTATI DEM STAREBBERO VALUTANDO DI CHIEDERE L’ISTITUZIONE DI UNA COMMISSIONE MEDICA INDIPENDENTE PER VALUTARE LE REALI CONDIZIONI DEL PRESIDENTE… - TRA INSUFFICIENZA CARDIACA E DEMENZA SENILE, SUI SOCIAL I COMPLOTTARI MORMORANO: "QUALUNQUE COSA NASCONDA, STA PEGGIORANDO"

jackie kennedy e gianni agnelli a ravello nel 1962

JOHN KENNEDY E’ STATO IL PIÙ INFEDELE PUTTANIERE DEL XX SECOLO MA SUA MOGLIE JACQUELINE S’ATTACCAVA COME UN’IDROVORA A OGNI AUGELLO A PORTATA DI MANO (DAI DUE COGNATI ROBERT E TED PASSANDO PER SINATRA, BEATTY, MARLON BRANDO E VIA CHIAVANDO) - L’8 AGOSTO 1962, TRE GIORNI DOPO LA MORTE DI MARYLIN MONROE, JACKIE (INCAZZATA PER LE INDISCREZIONI SULLA LIAISON TRA IL MARITO E L’ATTRICE) RAGGIUNSE RAVELLO, SULLA COSTIERA AMALFITANA: FU ACCOLTA COME UNA REGINA DALL’ALLUPATISSIMO GIANNI AGNELLI – PER JACKIE, RAVELLO FECE RIMA CON PISELLO E LA VACANZA DIVENNE UN’ALCOVA ROVENTE (“LA VACANZA PIÙ BELLA DELLA SUA VITA”, RIPETEVA) AL PUNTO DA TRATTENERSI PIU’ DEL PREVISTO FINCHÉ NON PIOMBARONO 007 AMERICANI A PRELEVARLA COME UN ALMASRI QUALUNQUE PER RIPORTARLA A WASHINGTON DAL MARITO CORNUTO E INCAZZATO - LA VORACE JACKIE IMPARÒ A FARE BENE I POMPINI GRAZIE ALL'ATTORE WILLIAM HOLDEN: “ALL'INIZIO ERA RILUTTANTE, MA UNA VOLTA PRESO IL RITMO, NON SI FERMAVA PIÙ” –PER RIPICCA CI FU ANCHE UNA LIASON MARELLA AGNELLI-JOHN KENNEDY (CONFIDENZA DI INFORMATISSIMA SOCIALITE) - VIDEO

edmondo cirielli maria rosaria campitiello paolo di maio

“INUTILE FRUSTARE UN CIUCCIO MORTO, CAMBIA SPACCIATORE” – A PARLARE NON È UN HATER ANONIMO MA UN VICEMINISTRO DELLA REPUBBLICA: EDMONDO CIRIELLI, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D'ITALIA E NUMERO DUE DI TAJANI AGLI ESTERI, CHE SBROCCA SU FACEBOOK E INSULTA IL SINDACO DI NOCERA INFERIORE, PAOLO DI MAIO – A FAR ANDARE FUORI GIRI CIRIELLI È STATO UN POST DEL PRIMO CITTADINO SU ALCUNI INCARICHI DELLA COMPAGNA AL MINISTERO DELLA SALUTE, MARIA ROSARIA CAMPITIELLO – LA VIOLENTISSIMA REPRIMENDA DI CIRIELLI: “NELLA VITA PRIVATA NON HAI MAI FATTO NIENTE DI BUONO" - COME MAI CIRIELLI SE L’È PRESA COSÌ TANTO? FORSE SENTE LA SUA CANDIDATURA A GOVERNATORE DELLA CAMPANIA CHE SI ALLONTANA? O TEME UNA SCONFITTA BRUCIANTE, ASSAI PROBABILE SE IL CENTROSINISTRA RITROVA L’UNITÀ?