Secondo gli appunti dell’ex presidente pluri-indagato della Pop Milano, durante un incontro, avrebbe trattato con il suo successore Andrea Bonomi su nomine in Rcs per far sponda con Della Valle per un nome ‘gradito’ - La richiesta di incontrare i vertici del Fisco e la holding da portare all’estero…

Marco Lillo per il "Fatto quotidiano"

La nomina dell'amministratore delegato del gruppo Rizzo-li Corriere della Sera, era questo il piatto forte dell'incontro avvenuto il 23 aprile del 2012 e finora inedito tra il presidente della Banca Popolare di Milano, Andrea Bonomi e il suo predecessore Massimo Ponzellini, arrestato poco più di un mese dopo dal nucleo tributario della guardia di Finanza di Milano con l'accusa di associazione a delinquere. Almeno secondo il report steso da Ponzellini nella sua agenda ora agli atti dell'indagine sui fidi facili della vecchia gestione di Bpm.

Bonomi e Ponzellini: il primo era stato il denunciante e il secondo l'indagato dell'inchiesta penale che ha svelato gli altarini della gestione Ponzellini, portando poi al suo arresto. I pm Roberto Pellicano e Mauro Clerici della Procura di Milano si sono imbattuti in questo documento il 29 maggio del 2012.

Quel giorno l'ex presidente Bpm è stato arrestato per associazione a delinquere e corruzione privata. Era stato perquisito già nell'ottobre del 2011 e sui giornali si leggeva che secondo i pm il manager "potrebbe avere ottenuto ‘guadagni illeciti' dall'operazione di finanziamento ad Atlantis", la concessionaria del gioco di Francesco Corallo. Tanto che nel febbraio 2012 proprio Bonomi, in qualità di presidente di Bpm, presenta querela, contro ignoti, permettendo ai pm di indagare anche per il reato di corruzione privata, procedibile solo a querela di parte. Quella querela è stata ritirata nel gennaio 2013.

Ora si scopre che il 23 aprile 2012 Bonomi incontra l'ex presidente al Clubino, circolo per soli uomini, dove il cellulare è bandito, e nel quale si trovano i potenti della città dal 1901. Il verbale steso da Ponzellini riporta quello che Bonomi gli avrebbe detto durante il pranzo.

"LUNEDÌ 23 APRILE 2012 Colazione con Bonomi Clubino. a) Banca (BPM, ndr), ormai comanda Montani, [Piero Montani, ex ad di Antonveneta, nominato amministratore delegato della Bpm nel gennaio 2012 Ndr] (...) agisce come commissario interno della Banca d'Italia; b) (Bonomi Ndr) è interessato a sapere cosa pensa Chiesa (Enzo, ex direttore generale di BPM che lasciò la banca nel febbraio 2012) e quali sono le sue prossime mosse; c) (Bonomi) è stato messo come indipendente nella Rizzoli. Gli daranno un nome di un manager. Avrebbe piacere che lo trattassi con Della Valle;".

Effettivamente Bonomi è consigliere indipendente di Rcs ed effettivamente in quel periodo il Cda deve nominare l'amministratore delegato. A maggio sarà scelto Pietro Scott Jovane. Secondo Ponzellini Bonomi avrebbe offerto a Della Valle, in lite con i soci forti del patto di sindacato, una sponda per un nome gradito. L'appunto prosegue così: "d) per la Fondazione Etna Ok per il rimborso dei fondi persi con il convertendo mandare una nota con richiesta di sponsorizzazione".

La fondazione Etna di Catania è stata fondata da Ponzellini con il suo cardiologo, Corrado Tamburino. Ha ottenuto contributi da Bpm nell'era Ponzellini e - stando all'agenda dell'ex presidente - aveva perso soldi investendo nella fallimentare operazione del convertendo. Ponzellini voleva trovare un modo per far rientrare la perdita e Bonomi - stando all'appunto - avrebbe detto sì. e) (Bonomi) è interessato al progetto degli alberghi che si potrebbe mettere assieme con Ata Hotel, Boscolo e Una Hotel.

Hanno cominciato a ‘guardarci'; f) (Bonomi) è interessato a conoscere le seguenti persone: Attilio Befera [capo dell'Agenzia delle entrate ndr]; il Generale Delle Femmine; Diego Della Valle (comandante regionale della Guardia di Finanza in Lombardia Ndr) Diego Della Valle; g) avrebbe piacere che io gli dessi una mano per la ristrutturazione e lo spostamento della sua holding da Lussemburgo a Londra".

IN PRATICA, secondo Ponzellini, Bonomi avrebbe voluto incontrare tramite lui, molto amico dell'ex ministro Giulio Tremonti, i vertici degli enti vigilanti sulle questioni fiscali, in concomitanza con la proposta di una sorta di consulenza per spostare la sede della holding da un paese fiscalmente favorevole come il Lussemburgo a Londra.

L'appunto prosegue: "h) vi è nel settore il desiderio che il gioco gestito da Atlantis venga acquistato da Gruppi italiani;". Poi l'agenda di conclude con l'anotazione di Ponzellini in relazione a una riunione in Bpm con i sindacati, "Breviglieri, Ginese ecc.., sento nostalgia per i nostri tempi, adesso mi sembrano abbastanza marginalizzati". Andrea Bonomi replica al Fatto: "Abbiamo avuto 3 incontri organizzati con Ponzellini, inclusa la colazione da lei menzionata , e forse altrettanti incontri occasionali, come in assemblea, per esempio.

Tutti gli incontri hanno sempre avuto lo stesso tipo di approccio ossia la proposta, da parte del dott. Ponzellini, di mettere a disposizione la sua rete di conoscenze per organizzare degli incontri. Mai, e voglio essere categorico mai, ho incontrato chicchessia presentato da Massimo Ponzellini. La colazione in questione è stata da lui domandata per discutere di una donazione che la banca aveva bloccato".

Continua Bonomi: "A parte le richieste di intervento sul suddetto argomento (cosa che non ho mai fatto) mi ha parlato di più cose anche per capire gli orientamenti della banca. Con l' educazione e la gentilezza che credo siano necessarie in tutti i rapporti umani, ho ascoltato. Non vi è mai stato alcun seguito su nessuno degli argomenti trattati. Non compro e non vendo relazioni ed è su questa impostazione che il Consiglio guidato da me ha impostato la nuova cultura della banca, una banca del territorio lontana da influenze e dalla politica locale".

 

Ultimi Dagoreport

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN