ilva fabrizio palermo

ILVA SENZA CASSA - DEJÀ-VU: LA POLITICA COME AL SOLITO VUOLE USARE CDP COME BANCOMAT PER UNA CORDATA CHE SUBENTRI AD ARCELOR, COME DUE ANNI E MEZZO FA. MA LE FONDAZIONI FRENANO SULL’ACCIAIO DI STATO - PALERMO MONITORA LA SITUAZIONE, MA PER ORA IL DOSSIER RIMANE NEL CASSETTO. ANCHE PERCHÉ A DIFFERENZA DEL 2017 NON C’È PIÙ LA GARANZIA DELLO SCUDO STATALE…

Rosario Dimito per “il Messaggero”

 

fabrizio palermo

La politica spinge per utilizzare Cassa depositi e prestiti come jolly sulla ex Ilva, al fianco di ArcelorMittal o, formando una nuova cordata, come suggerisce Matteo Renzi, per evitare il naufragio. Sarebbe il dejà vu di due anni e mezzo fa con uno schieramento diverso, visto che all'epoca Cassa era in cordata con Jindal, Delfin, Arvedi. Ma in via Goito, l'ad Fabrizio Palermo, dopo qualche preliminare valutazione, ha lasciato il dossier nel cassetto: tra le cause della freddezza c'è la considerazione che a giugno 2017 la partecipazione alla cordata Jindal era corroborata dalla garanzia dello scudo statale, che ora è stata tolta ed è la causa del conflitto in atto.

ALTOFORNO CREMATORIO - LA CRISI DELL'ILVA BY MANNELLI

 

E c'è da considerare la freddezza delle fondazioni, azioniste con il 15,93%, blindato da poteri di veto statutari su operazioni non profittevoli. Ieri a metà pomeriggio, secondo ricostruito da Il Messaggero presso fonti di via XX Settembre, ci sarebbe stato un colloquio tra Roberto Gualtieri, socio di Cdp con l'82,77% e Francesco Profumo, presidente Acri e Compagnia Sanpaolo: verosimilmente il leader degli enti avrebbe espresso perplessità rispetto al coinvolgimento di via Goito sull'acciaio di stato, a prescindere dai compagni di viaggio.

arcelor mittalgiuseppe conte contratto ilva

 

Palermo comunque, monitora attentamente la situazione. Ha un cordial entent con Gualtieri: colloqui giornalieri, compreso ieri quando i due avrebbero concordato di procedere con i piedi di piombo, per non fare passi falsi.  C'è infatti un contratto di affitto d'azienda oggetto di contenzioso fra il gruppo anglo-francese di origine indiano e il Mise: il primo ha esercitato il recesso dall'accordo contrattuale incardinando anche una causa perchè lamenta l'inadempimento da parte della controparte avendo tolto la manleva penale.

francesco profumo giuseppe guzzetti

 

E' evidente che un eventuale coinvolgimento di Cdp deve passare da un nuovo contratto che ovviamente va condiviso con ArcelorMittal con cui il confronto è ancora molto acceso. D'altronde Palermo, pur senza sbottonarsi, lo ha lasciato intendere. «L'acciaio è strategico per un paese manifatturiero come l'Italia: come è noto è in corso una delicata interlocuzione tra il governo e il vincitore della gara, per cui ritengo corretto non commentare».

fabrizio palermo luigi di maio

 

Ieri Gualtieri, interpellato al convegno dell'Huffington Post a Milano, ha definito Cdp «uno strumento che non va escluso dalla cassetta degli attrezzi di cui disponiamo». Secondo il Ministro dell'economia, l'Italia «deve rimanere un grande Paese manifatturiero» e per riuscirci «ha bisogno di un'industria di base e, quindi, anche della siderurgica».

 

di maio ilva

Come governo, aggiunge, «pensiamo che avere un grande produttore moderno e ambientalmente sostenibile di acciaio a ciclo integrale sia nell'interesse strategico» e «siamo impegnati per questo». Se da un lato ArcelorMittal deve «rispettare gli impegni industriali e ambientali che ha preso e firmato», dall'altro lo Stato «deve essere in grado di dare tutte le necessarie garanzie giuridiche e amministrative» a «sostegno della capacità di affrontare questo momento congiunturale difficile, ma senza mettere in discussione gli obiettivi industriali».

saijan jindal

 

LA CLAUSOLA DI SICUREZZA

Naturalmente Palermo qualche esercitazione teorica la sta compiendo con il cfo Paolo Calcagnini e Pierpaolo Di Stefano, ad di Cdp Equity che, in caso di interventismo, sarebbe il braccio armato da far scendere in campo. Le esercitazioni sono partite dal vecchio piano dove Cdp avrebbe investito 500 milioni a fronte del 27,5% di AcciaItalia, più o meno la stessa quota di Delfin, mentre i due partner industriali Jindal e Arvedi avrebbero avuto rispettivamente il 35 e 10%.

 

sciopero all'ilva 2

A quel tempo le cordate potevano disporre dello scudo penale nella realizzazione del piano ambientale. L'intera operazione era concepita tra commissari straordinari che avevano costituito una bad company e una good company ed acquirenti. In pratica c'era un taglio netto con il passato e i pretendenti avrebbero rilevato solo attività sane, senza accollarsi residui del passato.

 

arcelor mittal

Il nuovo scenario che potrebbe aprirsi è differente perché la ex Ilva è stata gestita con un contratto di affitto d'azienda da ArcelorMittal e una eventuale partecipazione avverrebbe investendo su una società in perdita oppure con altri partner che dovessero sostituire il gruppo anglo-francese. Questa prospettiva spaventa i soci di minoranza di Cdp. Le fondazioni hanno spuntato uno scudo per proteggere gli investimenti in «società di rilevante interesse nazionale che risultino in equilibrio finanziario e patrimoniale» (art 3 dello statuto) e non vogliono farne a meno.

fabrizio palermo con luigi di maioARCELOR MITTALacciaieria piombinoilvaluigi di maio in imbarazzo davanti ad alessandro marescotti a taranto 4sciopero all'ilva 1

Ultimi Dagoreport

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…

italo bocchino giorgia arianna meloni

DAGOREPORT – PER QUANTO SI SBATTA COME UN MOULINEX IMPAZZITO, ITALO BOCCHINO NON RIESCE A FARSI AMARE DALLA FIAMMA MAGICA DI GIORGIA MELONI: LUI SI PRODIGA NELL'OSPITATE TELEVISIVE CON LODI E PEANA ALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA, MA È TUTTO INUTILE: TROPPO CHIACCHIERATO E CON UN GIRO DI AMICIZIE DISCUTIBILI, L'EX DELFINO DI FINI NON ENTRA A ''PA-FAZZO CHIGI'' – LE SUE DICHIARAZIONI SIBILLINE SUL CASO GHIGLIA NON L’HANNO AIUTATO: HA SPECIFICATO, NON A CASO, CHE IL SUO INCONTRO CON  IL COMPONENTE DEL GARANTE DELLA PRIVACY ALLA SEDE DI FDI È DURATO “VENTI MINUTI AL MASSIMO”, METTENDO IN DIFFICOLTÀ ARIANNA MELONI – SE È TANTO "IMPRESENTABILE", PERCHÉ NON LO CACCIANO DA DIRETTORE EDITORIALE DEL "SECOLO D'ITALIA"? SAREBBE UN GIOCO DA RAGAZZI ESTROMETTERLO. MA QUANTI SEGRETI CONOSCE L’EX SANCHO PANZA DI FINI, APPASSIONATO DI INTELLIGENCE E VICINO A LOBBISTI CONSIDERATI IMPRESENTABILI DALLA FIAMMA MAGICA DELLA MELONA? - VIDEO

giovambattista fazzolari roberto carlo mele

FLASH – I DAGO-LETTORI HANNO FATTO IL LORO DOVERE: HANNO SCOPERTO L'IDENTITÀ DELL’UOMO CHE DUE GIORNI FA ERA ATTOVAGLIATO CON GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI DA “VITTI”, A PIAZZA SAN LORENZO IN LUCINA. SI TRATTEREBBE DI ROBERTO CARLO MELE, ESPONENTE DI SPICCO DI FRATELLI D’ITALIA (FIGURA NELL'ESECUTIVO DEL PARTITO COME SEGRETARIO AMMINISTRATIVO). COME “FAZZO”, DEVE AMARE MOLTO LA RISERVATEZZA, VISTO CHE ONLINE NON SI TROVANO SUE FOTO – ANCHE “L’UOMO PIÙ INTELLIGENTE” CHE CONOSCE GIORGIA MELONI (PENSA GLI ALTRI), SEMPRE RESTIO AI SALOTTI, HA FATTO IL SUO INGRESSO UFFICIALE NELLA ROMANELLA POLITICA DEL “FAMOSE DU’ SPAGHI”…