ITALIANI COL REVOLVING ALLA TEMPIA: LO SCANDALO DEI TASSI-SOGLIA DI BANKITALIA (USURA LEGALIZZATA)

Franco Bechis per "Libero"

L'ultimo comunicato della Banca di Italia sui tassi soglia oltre i quali scatta l'accusa di usura è un vero choc. È legale chiedere un interesse fino al 25,2%, che è il tasso più alto ancora nella soglia. È quello previsto dal credito revolving fino a 5 mila (...)euro, uno dei sistemi più utilizzati in tempi di crisi come questi. Quasi tutte le grandi società che gestiscono carte di credito distribuiscono infatti carte revolving, cioè rateali, a cui è consentito appunto di chiedere un interesse fino al 25,2%.

Sopra i 5mila euro spesi scende, ma è comunque altissimo: 19,25%. Secondo la stessa regola stabilita fino a fine giugno dal ministero dell'Economia e da Bankitalia una banca può chiedere a un cliente che va in rosso fino a 1.500 euro senza avere un fido fino al 23,85% di interessi. Oltre i 1.500 euro poco meno: fino al 23,06% di interessi. Altissimi anche i tassi soglia previsti per i prestiti contro la cessione di un quinto dello stipendio o della pensione: fino a 5 mila euro si può arrivare al 19,12%, sopra i 5 mila euro si arriva al 18,91%.

Percentuali di interesse altissimi anche per tutti gli altri tipi di prestiti: per un mutuo casa a tasso fisso si può legalmente arrivare fino al 10,77%, per uno a tasso variabile fino al 9,0125%. Numeri che fanno rabbrividire. Che nascono tutti da una fredda formula matematica applicata. Per definire il tasso di usura fino al 2011 si partiva dal tasso medio censito dalla Banca di Italia fra gli operatori per questo o quel servizio, e lo si aumentava del 50%. Poi la legge è cambiata con l'ultimo decreto sviluppo firmato da Giulio Tremonti, dicendo di volere venire incontro ai consumatori.

La formula è diventata: si parte dallo stesso tasso medio censito da Bankitalia, lo si aumenta del 25% e si aggiungono 4 punti percentuali. Alla prova di fatto si penalizzano rispetto a prima i consumatori e si fa un favore a chi vive al limite dell'usura se quel tasso medio è inferiore al 17%, mentre al di sopra di quella cifra conviene ai consumatori.

Siccome la seconda ipotesi non accade mai, il cambio della norma si è trasformato in una batosta. Terribile proprio in un'epoca in cui gli italiani hanno dovuto per forza imparare a vivere a debito, perché non hanno più redditi per vivere come prima e negli ultimi due anni quasi sempre hanno dovuto chiedere prestiti anche per pagare le tasse o le cartelle di Equitalia (che spesso applica interessi semestrali del 10% non dovuti secondo la Cassazione).

Ma soprattutto di assoluta sproporzione se si invertono i fattori: non è il cittadino a chiedere un prestito, ma lo Stato, la banca o la società privata a prendere in prestito i soldi del cittadino. Qui si trova la vera usura: per un Bot a 12 mesi il denaro dei cittadini viene remunerato dello 0,744%. E non si sale di chissà che se il denaro è prestato per un Btp a 30 anni: 4,985% annuale.

La remunerazione per un conto deposito bancario in media è di poco superiore al 2,3% annuo. Sulla carta la maggiore parte dei conti correnti bancari arriva a un interesse di poco superiore all'1% annuo.

Ma siccome esiste il costo delle operazioni, e ci sono le varie imposte, a prestare i soldi a una banca senza tenerli sempre fermi nella migliore e rarissima ipotesi non costa e non ottiene nulla. Nella stragrande maggioranza dei casi ci si perde pure, e non poco. Una impar condicio che pesa tantissimo. Sia sulle persone fisiche che sulle società di capitali, visto che norme fiscali assai recenti (2008) hanno ristretto grandemente la possibilità di dedurre interessi passivi, limitandola agli interessi attivi (che di questi tempi sono ridotti al lumicino).

Sono regole che contribuiscono al dramma attuale di famiglie e imprese italiane, e meriterebbero un intervento legislativo (sta preparando una articolata proposta l'esponente di Fratelli di Italia Guido Crosetto). Per legare il tasso di usura alla realtà: ad esempio a un massimo di 10,15 o 20 volte l'Euribor a 12 mesi (che attualmente è del 0,48%).

 

bankitalia big IGNAZIO VISCO CARTE DI CREDITO jpegcarte di credito

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