francesco milleri gaetano caltagirone giorgia meloni giovanbattista fazzolari piazza affari nagel alberto

AVANZANO I “CALTAMELONI” (ASPETTANDO LA PROCURA DI MILANO E BRUXELLES...) L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA BOCCIA L’OFFERTA PUBBLICA DI SCAMBIO SU BANCA GENERALI, ULTIMO ARGINE DI NAGEL PER EVITARE LA PRESA DI PIAZZETTA CUCCIA, PER POI DECOLLARE SULLA CUCCAGNA GENERALI, DA PARTE DELLA MPS CONTROLLATO DA CALTA-MILLERI-CASTAGNA – IL FATTO CHE IL GOVERNO SPINGESSE PER MPS HA INDOTTO MOLTI AZIONISTI (CASSE PREVIDENZIALI, BENETTON, UNICREDIT) A NON SCHIERARSI, PER NON METTERSI CONTRO L’ESECUTIVO – NAGEL ACCUSA: “OPPORTUNITÀ MANCATA, SOCI IN CONFLITTO INTERESSE''

alberto nagel

L'ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA BOCCIA L'OPS SU BANCA GENERALI

(ANSA) -  L'assemblea di Mediobanca ha bocciato l'offerta pubblica di scambio su Banca Generali. Lo si apprende da una nota diffusa al termine dell'appuntamento dei soci, che hanno votato tramite il rappresentante designato.

 

I voti favorevoli all'operazione voluta dall'ad Alberto Nagel si sono fermati al 35%, quello contrari sono stati pari al 10% e gli astenuti al 32% del capital.

 

L'Assemblea degli azionisti di Mediobanca, riunitasi in data odierna con la presenza del 78% del capitale, ha respinto la proposta del consiglio in merito all'autorizzazione per dare esecuzione all'offerta pubblica di scambio su Banca Generali.

 

GLI AZIONISTI DI MEDIOBANCA ALL 11 AGOSTO 2025

I voti favorevoli sono stati pari al 35% del capitale sociale, rappresentato per il 25% da investitori istituzionali e per il 10% da investitori privati. Contrario il 10%, sostanzialmente il gruppo Caltagirone, mentre gli astenuti hanno toccato il 32% del capitale, di cui il 20% Delfin, 5% le Casse previdenziali italiane (Enasarco, Enpam, Forense), 3% investitori istituzionali (Amundi, Anima, Tages), 2% Edizione Holding, 2% Unicredit. Mediobanca, preso atto dell'esito dell'assemblea, dichiara decaduta l'offerta su Banca Generali, si legge nella nota

 

NAGEL, OPPORTUNITÀ MANCATA, SOCI IN CONFLITTO INTERESSE'

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE

(ANSA) -  "Un'opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che, anche nell'attività di engagement, hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo quello relativo ad altre situazioni/asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca".

 

Così l'ad di Mediobanca Alberto Nagel commenta l'esito dell'assemblea che ha bocciato l'ops su Banca Generali. "Continueremo ad essere concentrati sull'esecuzione del nostro Piano "One Brand - One Culture" convinti della superiore generazione di valore rispetto all'alternativa rappresentata dall'offerta di Mps", ha aggiunto.

 

"Desidero ringraziare tutti coloro che in questi anni hanno creduto e sostenuto il processo di forte crescita e trasformazione di Mediobanca e che hanno supportato l'operazione Banca Generali come ulteriore e definitivo tassello nella creazione di un Wealth Manager di respiro internazionale.

ALBERTO NAGEL

 

Un'opportunità mancata per effetto del voto espresso, in particolare, da azionisti che, anche nell'attività di engagement, hanno manifestato un evidente conflitto di interesse, anteponendo quello relativo ad altre situazioni/asset italiani a quello di azionisti di Mediobanca; risulta, infatti, evidente dal voto che coloro i quali non si sono trovati in questa posizione si sono espressi a favore (mercato in primis), in linea con le raccomandazioni dei proxy advisors internazionali.

 

Si tratta chiaramente di un'opportunità, per ora, mancata per lo sviluppo della nostra Banca e del sistema finanziario italiano. Continueremo ad essere concentrati sull'esecuzione del nostro Piano "One Brand - One Culture" convinti della superiore generazione di valore rispetto all'alternativa rappresentata dall'offerta di MPS", è il commento di Nagel contenuto nella nota diffusa al termine dell'assemblea.

BANCA GENERALI

 

BANCA GENERALI SCIVOLA IN BORSA DOPO IL VOTO, PIATTA MEDIOBANCA

(ANSA) -  Dopo il voto che stoppa l'ops, Banca Generali scivola in borsa segnando un calo dell'1,8% a 50,1 euro mentre Mediobanca si appiattisce (-0,05%). Mps cede lo 0,69% e Generali sale dello 0,84 per cento.

 

MEDIOBANCA-BANCA GENERALI PER IL SÌ (O IL NO) BASTA IL 39%

Estratto dell'articolo di Andrea Rinaldi e Daniela Polizzi per il “Corriere della Sera”

 

[…] Quello di oggi è l’appuntamento più caldo di una stagione già rovente di risiko bancario e deciderà il futuro di un’istituzione come Piazzetta Cuccia ma, di fatto, dell’offerta ostile che impegna Monte dei Paschi proprio su Mediobanca e che ieri ha visto le adesioni salire al 19,42%.

 

FRANCESCO MILLERI

La finanziaria della famiglia Del Vecchio ha già ottenuto dalla Bce l’autorizzazione a salire fino al 19,9% della banca senese, anticipando così l’effetto tecnico che si avrà se l’operazione di scambio avrà successo. E oggi non si schiererà. Così come altri soci: alcune casse previdenziali (Enasarco, Enpam e Cassa Forense), Edizione (2,2%) e Unicredit (1,9%). Apertamente contrario è invece il gruppo Caltagirone (9,9%) che aveva definito l’assise «viziata da gravi carenze informative».

 

Saranno proprio le astensioni ad avere un peso importante, tanto da incidere sui risultati di voto poiché valgono come espressione contraria. E computandole, il fronte degli scettici all’Ops su Banca Generali è accreditato per oltre il 40%.

 

ALBERTO NAGEL

Dall’altra parte a difendere non solo l’operazione, ma anche l’indipendenza della banca, ci sarà Alberto Nagel, che punta sull’appoggio del mercato — il 25% che fa capo ai fondi stranieri — e sulla fedeltà dell’Accordo di consultazione — che vale il 7,8%. Una posizione che coagulerebbe il 35%. Non si è ancora schierato invece BlackRock, detentore di una quota in Piazzetta Cuccia di oltre il 5%, al pari di Unipol.

 

Da questa mattina la mappa del risiko sarà un po’ più chiara. Con i due soci di rilievo di Mediobanca — l’imprenditore romano e la holding della famiglia Del Vecchio — che continueranno a portare avanti l’Ops di Mps su Mediobanca fino all’8 settembre per creare un nuovo polo bancario italiano. A cui parteciperà anche l’altro grande azionista di Monte Paschi: il Tesoro con il suo 11,7%.

 

ASSEMBLEA MEDIOBANCA AFFLUENZA SOTTO L'80% NAGEL: NOI PER IL MERCATO

Estratto dell'articolo di Giovanni Pons per "la Repubblica"

 

luigi lovaglio il gordon gekko dei riccarelli

[…] Inizialmente la nuova assemblea di Mediobanca era stata spostata al 25 settembre, ben dopo la fine dell'Ops di Mps fissata all'8 settembre. Ma essendo l'operazione Banca Generali considerata dal board di Mediobanca alternativa a quella di Mps, ed essendo stata autorizzata dalla Bce il 18 agosto, l'ad Alberto Nagel ha scelto di anticiparla. Nella speranza di farla partire entro il 2 settembre mettendo gli azionisti nella condizione di scegliere tra due offerte concorrenti. Ma per arrivare a ciò occorre che oggi l'assemblea si esprima con almeno il 50% più uno dei voti presenti, un risultato che al momento sembra arduo da raggiungere.

 

MPS MEDIOBANCA

Il motivo è presto detto: il tandem di azionisti che è presente sia in Mps, sia in Mediobanca, sia in Generali - cioé la Delfin della famiglia Del Vecchio e Francesco Gaetano Caltagirone - vogliono prendere il controllo di Mediobanca attraverso Mps arrivando a controllare anche le Generali, aggiungendo alle loro partecipazioni dirette quel 13% del Leone custodito in Piazzetta Cuccia.

 

Per raggiungere questo obbiettivo i due azionisti forti, sostenuti dal Tesoro ancora azionista di Mps con l'11,7%, hanno avallato l'Ops lanciata da Luigi Lovaglio sulla base di un piano industriale che unisce una banca commerciale a una merchant bank.

 

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE PHILIPPE DONNET

Il cda di Mediobanca si è opposto a questa operazione e ha proposto in alternativa l'Ops su Banca Generali, da pagare con quel pacchetto del 13% di azioni Generali. Operazione che è piaciuta al mercato ma non agli azionisti Delfin e Caltagirone che non vedono un interesse di Generali a scambiare Banca Generali con azioni proprie (scambio che comporta anche problematiche legali). Inoltre a fianco di Delfin, Caltagirone e del Tesoro sono scese in campo anche alcune casse di previdenza, l'Enpam (medici), Enasarco (commercianti), Cassa Forense (avvocati). Forti del loro patrimonio hanno comprato prima azioni Mps, per facilitare l'Ops su Mediobanca, e poi azioni Mediobanca da schierare contro l'operazione Banca Generali.

 

ALBERTO NAGEL

La presenza del governo a supporto di Mps ha poi avuto l'effetto di scompaginare il campo avversario, inducendo gli azionisti di Mediobanca che non intendono schierarsi contro l'esecutivo in carica, a vendere le proprie azioni o ad astenersi.

 

E così l'assemblea di oggi dovrebbe vedere in campo un 40-41% del capitale, composto da Delfin, Caltagirone, Enpam, Enasarco, Cassa Forense, Benetton, Unicredit, non favorevole all'operazione Banca Generali, tale da far saltare l'operazione. Mentre ciò che resta del patto di consultazione (7,7%) e i fondi istituzionali (tranne Amundi e Anima) per un totale del 37-38% del capitale favorevoli all'operazione.

Ma il risultato finale si conoscerà solo oggi.

FRANCESCO GAETANO CALTAGIRONE - FRANCESCO MILLERI ALBERTO NAGEL Lovaglio, Nagel, Caltagirone, MilleriLA GALASSIA DI PARTECIPAZIONI DELLA HOLDING DELFIN

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?